14-PRESENTE

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(Ho trovato quest'immagine PERFETTA per il capitolo e l'ho dovuta mettere).


Ivy si strinse i lembi della coperta addosso quando il freddo della notte la colpì, lambendole le caviglie ed i piedi nudi mentre avanzava a grandi falcate nel giardino della tenuta, diretta verso l'enorme figura nera illuminata dalla luce della luna.

Erano quasi le due del mattino e Daemon era ancora irrequieto, nel giardino, fremente e ancora in forma animale da quando era ritornato presentandosi in quella stessa forma che aveva assunto non appena il telefono nel suo studio aveva squillato.

Il dottor Shelley gli aveva comunicato l'esito della visita e lui aveva distrutto metà studio prima di trasformarsi e sparire in città.

"Daemon." Lo chiamò lei con voce ferma ma tranquillizzante quando giunse vicino all'enorme lupo che camminava avanti e indietro tracciando un solco nel terreno. "Vieni a letto."

Lui ringhiò sommessamente senza rivolgerle nemmeno uno sguardo, continuando imperterrito a marciare nervosamente lungo quei due metri dei quali ormai aveva memorizzato ogni dettaglio.

Ivy si accigliò ed incrociò le braccia al petto. "Smettila di ignorarmi" gli disse con lo stesso tono di quando erano bambini e lo scopriva a seppellire le sue bambole per dispetto.

Daemon non diede segno di averla sentita e lei sbuffò sonoramente avvicinandosi di un passo e allungando una mano per toccare la folta pelliccia bruna. Stava per seppellire le dita nella cute morbida del lupo ma lui si voltò con uno scatto fulmineo e fece schioccare le fauci proprio ad un centimetro dalla sua mano.

"Idiota!" Ivy saltò all'indietro per lo spavento e lo colpì sul muso con un buffetto di rimprovero che lo fece ringhiare più forte.

"Smettila di comportarti come un Rotweiler e vieni a letto." Lo rimproverò lei, riavvicinandosi, per niente intimidita dal suo comportamento: Daemon non le avrebbe mai fatto del male, né in forma umana né in forma animale e non aveva mai avuto paura di imporsi nonostante le sue enormi dimensioni.

Daemon le rivolse uno sguardo minaccioso e girò su sé stesso un paio di volte prima di mettersi a cuccia con il muso appoggiato sulle zampe anteriori, dandole la schiena. Sembrava un cucciolo oversize ed Ivy non riuscì a trattenere un sorriso mentre si inginocchiava e iniziava a grattargli la schiena prima con una mano, per poi aggiungere l'altra lasciando che la coperta le scivolasse dalle spalle.

Lo coccolò vigorosamente, ridacchiando e prendendolo in giro finché lui non mugolò in approvazione e si distese su un fianco, allargando le zampe posteriori.

"Sei proprio una macchina da guerra." Lo prese in giro lei, cominciando a coccolarlo sulla pancia mentre lui socchiudeva gli occhi in segno d'apprezzamento. Ivy si morse l'interno della guancia e gli montò addosso a cavalcioni, allungandosi per dargli un bacino al lato del muso.

Gli prese le zampe anteriori e le tenne ferme con le mani mentre cospargeva di baci la sua gorgiera e la bocca lupina.

"Ringhia ora, se ne hai il coraggio." Lo scimmiottò mordendogli un orecchio. Lo vide alzare gli occhi lupini al cielo e sorrise, ringhiando giocosamente.

"Vieni a letto, Daemon." Sussurrò seppellendo il viso nella folta gorgiera "Fa freddo qui fuori."

Lui ruggì piano, esprimendo il proprio disappunto ed Ivy non riuscì a trattenere la domanda che le scivolò sulle labbra subito dopo.

"Fai così per via di ciò che ha detto il dottor Shelley?" Sussurrò contro di lui, riuscendo a sentire il battito del suo cuore accelerare a quelle parole.

"Sai che non è colpa tua quello che è successo?"

Daemon si scosse e si alzò, ma Ivy non lo lasciò andare e rimase a cavalcioni sulla sua schiena, afferrando i ciuffi di pelo sulle spalle per mantenersi in equilibrio.

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