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Quel giorno, come stabilito alle 7:30 del 29 novembre saltai letteralmente dal letto per lo spavento.

Capisco che oggi la vostra unica figlia avrebbe compiuto 17 anni, però calmi.

Contro voglia mi trascinai in bagno dove mi pettinai e lavai i miei denti.

Era il mio compleanno e sarei dovuta diventare così splendente e bella da lasciare tutti sbalorditi ad osservare i cambiamenti della ragazza parete, cosa che si verificava in ogni film americano ambientato in un liceo riguardante una ragazza sfigata con l'apparecchio o meglio, in questo caso, la ragazza stramba del colore del gesso.

Seh, come no.

Presi assonnatamente l'eye-liner, tracciando una linea mediamente spessa, misi un po' di blush ed una matita per labbra color mattone.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio facendo una smorfia, accontentandomi delle due abnormi chiazze nere storte sugli occhi e della matita strabordante sul contorno labbra.

Misi le mani nei cassetti afferrando i primi panni che toccarono i miei palmi: una camicia di flanella palesemente di mio nonno a scacchi sui toni del blu e del verde, dei blue jeans stretti a vita alta e la mia maglia dei *dovrei togliere l'articolo per la grammatica inglese ma sticazzi viva la trasgressione* The 1975. Mi piegai sul pavimento prendendo le mie T.u.k, mi buttai su quest'ultimo indossandole e mi catapultai fuori casa non prima di esser quasi inciampata sulla mia borsa -che ricordai in quel momento di prendere- e di aver preso una ciambella al volo dallo scaffale della penisola, tossendo per i quintali di profumo spruzzatami in faccia e quasi in bocca.

-

Erano le 10 e Calum ancora non mi aveva dato il buongiorno. Solitamente entro le 9 ricevevo un suo messaggio, ma oggi sembrava veramente essere scomparso dalla faccia della terra, non si connetteva dalle 4 di stamattina, cosa davvero strana.
La giornata era quasi giunta al termine ed era quasi l'ora di tornare a casa, ma di Calum ancora niente.
Gli avevo anche scritto svariati messaggi a cui lui non aveva risposto, in realtà non li aveva neanche visualizzati.

Appena ero uscita mi ero sentita strana, avevo visto dei volti nuovi, ed un tizio dai capelli rosa bigbabol si aggirava per il cortile della scuola, ed ero sicura che quel tizio non fosse di qui dato che una persona con quei capelli non sarebbe passato mai inosservato alla sottoscritta; cioè, gli sarei saltata addosso facendogli mille domande sulla decolorazione e su quanto si fossero rovinati i suoi capelli, saremmo diventati amici di tinte e probabilmente l'avrei sposato, perché ammettiamolo, chi non sposerebbe un ragazzo con i capelli rosa?

No, okay, basta filmini mentali.

Scossi la testa puntando poi lo sguardo su un ragazzo altissimo poggiato su di un muretto; aveva dei capelli biondi, un piercing al labbro ed una faccia tremendamente familiare.

Cosa diamine stava succedendo?
Quel ragazzo io già l'avevo visto!

Confusamente cercai di avvicinarmi al gruppo di ragazzi poggiati su di un muretto di cui faceva parte il biondino ed il "io credo negli unicorni" per capire -magari con il loro aiuto- dove avessi già visto quel volto; ma proprio quando stavo per muovere un passo, una grossa mano si poggiò sulla mia spalla ed una risatina riecheggiò nell'aria.
Mi girai.

Anticipazione:


Adesso la stuprano.


No, non è vero.

Omegle - HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora