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Ho già scritto 10 capitolo del sequel e vi avverto che sarà una storia totalmente diversa da questa, non vedo l'ora!

La cena era trascorsa in modo molto piacevole e disinvolto, certo, a volte c'erano stati momenti in cui avrei voluto sotterrare la mia testa nel giardino Hood, ma alla fine ero riuscita a conversare in modo tranquillo e cortese

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La cena era trascorsa in modo molto piacevole e disinvolto, certo, a volte c'erano stati momenti in cui avrei voluto sotterrare la mia testa nel giardino Hood, ma alla fine ero riuscita a conversare in modo tranquillo e cortese.
Dopo cena l'intera famiglia e la sottoscritta si era riunita in soggiorno dove, con una tazza di succo all'ananas, ci eravamo ritrovati a parlare di alcuni aneddoti dell'infanzia di Calum e Mali e della mia famiglia. Joy era stata così cortese da invitarli persino per un weekend.

Dopo il piacevole momento passato con la famiglia Hood, dato che ero troppo stanca e data l'ora avevo deciso che sarebbe stato meglio riposare se domani  volevo fare la figura della ragazza educata e servizievole, ovviamente questo si verificava solo fuori dalla porta di casa mia, ma ciò erano futili dettagli.
Però, appunto, una volta che mi ero cambiata e mi ero buttata sul mio letto il sonno era come se fosse stato rinchiuso in baule e gettato nel mare e, non a caso, adesso mi ritrovavo a guardare sul mio cellulare vecchie puntate di Skins, sbavando dietro Sid e ricordando, malinconicamente, del cambio di cast. La prima generazione resterà sempre la migliore.

D'un tratto la porta della stanza, che avevo chiuso in precedenza (per evitare di far notare alla famiglia Hood le strane posizioni che assumevo durante il sonno) si aprì lentamente rivelando la figura penzoloni di Calum.
«Uhm... Ti serve qualcosa?» chiesi tirandomi a sedere. Lui ignorò totalmente la mia domanda ed avanzò verso di me, si chinò e si sdraiò sul mio letto accoccolandosi sul mio grembo.
Lo guardai stranita. I suoi occhi erano chiusi ed il respiro era calmo, le labbra leggermente socchiuse lasciavano uscire alcuni sbuffi mentre il suo petto si alzava ed abbassava in modo tranquillo.
«Calum?» richiesi, ma nessuna risposta nonostante il tono di voce abbastanza alto.
Capii il tutto quando anche lui si sedette rivolgendo il volto verso di me: gli occhi chiusi e le labbra schiuse, era sonnambulo.
Mi venne da ridere leggermente per la scena ma questa cessò non appena una sua mano finì su un lato del mio collo mentre le sue labbra sull'altro.
Spalancai gli occhi, cosa diavolo stava succedendo?
«Calum, Calum!» iniziai a strattonarlo bisbigliando il suo nome non appena iniziò a salire verso il mio mento.
«Calum, oh mio dio, non possiamo!» afferrai la sua maglietta strattonandolo per quest'ultima, ma delle piccole risatine uscirono dalle mie labbra non appena sfiorò un punto sensibile del mio collo.
«Va tutto bene qui?»
Sbiancai bloccandomi sul posto e non appena vidi la figura olivastra della sorella di Calum mollai la presa e quest'ultimo cadde a terra come un sacco pieno di patate.
Come un bambino iniziò a gattonare verso la sua stanza non alzando minimamente il volto, lasciando sia me che Mali-koa interdette.
«ehm... Diciamo che ho avuto momenti meno imbarazzanti» borbottai guardando un punto fisso della stanza.
«Oh, tranquilla, Calum è sonnambulo da praticamente una vita, ma a volte...diciamo che rigira questa cosa a suo favore» ridacchiò andandosene lasciandomi ancora più stranita.

Omegle - HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora