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Calum aveva pienamente ragione.
Il giorno dopo il mio arrivo, ovvero quello della mia partenza, il clima era totalmente cambiato. Un sole caldo ed asfissiante torreggiava sopra la città, come minimo la temperatura era salita di altri dieci gradi.

Quella mattina casa Hood era vuota, la madre era andata a lavoro -avevo avuto il grande piacere di conoscerla il giorno prima, era identica a Calum, si chiamava Joy e mi aveva prontamente stretto il mento tra una mano dicendo che ero una graziosissima ragazza-; la sorella, Mali-Koa, era andata dal suo ragazzo, dove avrebbe passato tutta la giornata mentre il padre di Calum (dalle foto un signore totalmente diverso da loro e che sembrava essere uscito da un'altra famiglia dopo uno scambio) era fuori città e sarebbe tornato il giorno di Natale.

Eravamo stesi sul divano a guardare un film poliziesco ed io guardavo sognante lo schermo. Oh mio dio.
«Ryan Gosling è così fottutiamente sexy» sussurrai inebetita.
«Puoi dirlo forte, è davvero bravo ed io adoro questo film.» sentenziò Calum infilando un mano nei pop corn che io avevo cucinato e che sempre io non avevo minimamente assaggiato troppo concentrata dal non staccare gli occhi dal televisore al centro del salotto.

La casa era molto grande, su due piani. Al piano terra c'era una grossa cucina con penisola, un bagno ed un soggiorno immenso pieno di foto e mobiletti provenienti da varie parti del mondo; il piano di sopra era formato da un corridoio abbastanza lungo e ampio, c'erano quattro stanze più due bagni. Possiamo dire che a casa Hood i soldi certamente non mancavano.

Quando il film terminò Calum si buttò contro lo schienale come stanco/soddisfatto dal tutto.
«illuminante» biascicò portando la testa verso il soffitto.
Ridacchiai guardandolo mentre si contorceva alla ricerca di una posizione comoda.
«Vuoi passare il Natale qui, con noi?» chiese improvvisamente puntando i suoi occhi bruni nei miei, poggiando una mano sulla mia coscia scoperta stesa per metà sul divano.
«Mi spiace, ma non posso... Ho promesso di passare il Natale in famiglia, almeno quest'anno, però potresti venire tu a Canberra a Capodanno, sei vuoi»
«O tu a Sydney, organizzeranno un grande festone quel giorno.» enfatizzò.
«Uhm... Non sono molto tipa da "oh mio dio, una festa, devo esserci", sai, non ci vado molto d'accordo» spiegai cercando di non essere troppo... una ragazza noiosa.
«Dai... Ci divertiremo e passeremo un bel capodanno insieme!» mosse il suo labbrone inferiore guardandomi con due occhioni da cerbiatto.
«oh, d'accordo! Ma non guardarmi più così!» lo avvisai puntandogli un dito contro ma lui non parve farci caso dal momento che si allungò verso di me schiacciandomi sotto al suo peso e urlando cose disconnesse.
«Calum, pesi, cazzo» urlai spingendolo.
«oh, anche tu, ma io gentilmente non lo dico a differenza di certe persone»
«stronzo»

Mancano tra i 16 e i 15 capitoli alla fine, triste :((

Omegle - HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora