Capitolo 21

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Aprì di scatto gli occhi, avevo la strana sensazione che non fosse ancora finita, avevo riacquistato i ricordi riguardante la mia infanzia, la mia famiglia, i miei poteri e sopratutto i miei doveri, ma non avevo ancora ripreso possesso del ricordo peggiore, avevo solo intravisto degli scorci di quel giorno, il giorno in cui la mia famiglia scomparì, dovevo riprendermi anche quel ricordo, ne avevo bisogno,《Tesoro stai bene?》 Seguì la direzione di quella voce e trovai mia madre e tutti gli altri intorno a me preoccupati e stanchi, chissà per quanto tempo avevo dormito...《Sto bene, ma non sono ancora soddisfatta, adesso so chi sono, ho finalmente rivisto la mia famiglia, ed ho compreso i miei doveri ma... manca ancora qualcosa, e credo che voi sappiate a cosa mi riferisco》 lo sguardo di mia madre tradiva incertezza e paura, invece quello della signora era forte e deciso come sempre e fu proprio lei a spiegarmi come stavano le cose 《Ascoltami bene Emily, è vero manca ancora la cosa più importante, il ricordo legato alla tragedia è quello più doloroso di tutti e non mi riferisco solo alla sfera emotiva, riacquistare quel ricordo ti provocherà forti dolori fisici perché insieme ad esso sono bloccati anche i tuoi poteri》 sapevo già che non sarebbe stato facile, ma avevo promesso a mio padre e a me stessa che non mi sarei arresa!《Bene, rimuovete il blocco, resisterò》 vidi lo sguardo terrorizzato di mia madre e mi chiesi quanto potesse essere difficile ciò che stava per fare, dopotutto lei voleva solo proteggermi... Mi voltai e incrociai lo sguardo di Eric, era chiaro che non fosse d'accordo con la mia decisione ma non mi avrebbe fermata, sapeva quanto tutto questo fosse importante per me è voleva supportarmi, ero davvero fortunata... 《 Emily devi sapere una cosa prima, questo blocco non te lo abbiamo imposto noi, te lo sei imposta tu stessa, probabilmente per dimenticare le orribili cose che avevi visto, ma per farlo hai involontariamente bloccato con esso i tuoi poteri, era una magia troppo avanzata per te》 rimasi stupita, quello che avrei visto a breve sarebbe stato pesante, la paura iniziò a farsi sentire ma la ricacciai con forza e dissi di essere pronta. Sentì nuovamente parole simili a quelle precedenti ma stavolta non fu come essere trasportata pian piano nell'oblio, no era molto diverso, sentì il corpo irrigidirsi e la testa pulsare dolorosamente, un forte calore si propagò per tutto il mio corpo come se stessi andando a fuoco, cercai di muovermi o di dire qualcosa ma non ci riuscì, iniziai ad ansimare per il dolore crescente e il respiro mi si mozzò quando un dolore lancinante si espanse per tutto il corpo come un onda d'urto , era come se mi stessero rompendo le ossa una ad una e la testa andava in fiamme, l'ultima cosa che vidi fu Eric, il suo sguardo terrorizzato e le sue mani che cercavano di scuotermi, poi venni nuovamente inghiottita dell'oscurità.

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Pov. Eric

Non capivo cosa stesse succedendo, pochi secondi prima Emily era tranquilla, forte e sicura di sé come sempre, ma adesso... improvvisamente era diventata pallida e aveva cominciato a contorcersi dal dolore, sembrava non riuscisse a respirare, ero terrorizzato, provai più volte a scuoterla e a chiedere cosa diavolo stesse succedendo ma nessuno mi rispondeva, forse era quello il prezzo da pagare per ritrovare se stessa, ma io non lo accettavo, non potevo vedere la ragazza che amavo più della mia stessa vita soffrire così, dovevo fare qualcosa! 《Emily reagisci! Fate qualcosa maledizione! Non vedete che sta soffrendo maleddetamente?》 Nessuno fece nulla, nemmeno Marco, guardava la scena con rabbia e impotenza ma non faceva niente, allora capì, noi eravamo impotenti perché questa era una scelta di Emily e io avevo promesso che l'avrei supportata ma... come facevo? Vederla così mi stava uccidendo, le presi la mano e sperai che quel momento passasse in fretta e che tornasse da me, avevo bisogno di stringerla tra le braccia e di vederla sorridere mentre le sue guance assumevano una sfumatura intensa di rosso, avevo bisogno di lei! 《Eric calmati, andrá tutto bene, tornerà presto da noi》 Marco mi affiancò e prese la mano della sorella che nel frattempo si era calmata e sembrava che il dolore fosse passato.

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Sentivo freddo, ero nuovamente immersa nell'oscurità ma stavolta ricordavo tutto, sapevo chi ero e cosa ci facevo li, mi sentivo debole e tremavo come una foglia, sapevo che da lì a poco avrei rivissuto quel giorno, ero spaventata ma  era la cosa giusta da fare! Mentre ero persa nei miei pensieri venni come risucchiata da un vortice e mi ritrovai nella mia vecchia casa, sentivo urla di puro terrore arrivare da ogni parte della grande casa e mi coprí le orecchie, aprì gli occhi e vidi me, mia madre e mio padre nella stessa biblioteca che avevo visto nel precedente ricordo, 《Allora io vado, cercherò di prendere un pò di tempo, voi nel frattempo uscite di quì》 la bambina piangeva disperata mentre la madre cercava in tutti i modi di controllarsi e di sembrare forte per sua figlia, doveva assolutamente salvarla 《Ti amo, ci rivedremo presto》 a quelle parole delle lacrime ribelli le segnarono il viso e l'uomo annuì e la baciò, si chinò verso la bambina e l'abbracciò stretta 《Emily lo sai che papá ti vuole tanto bene vero? Tu sei la nostra vita, mi raccomando scimmietta ricordati della nostra promessa, sarò sempre al tuo fianco qualunque cosa accada 》 anche l'uomo aveva gli occhi lucidi e abbracciò un ultima volta la sua famiglia, sapeva di fare la cosa giusta, il loro tempo era scaduto ma la loro piccola aveva ancora molto da fare e non era ancora arrivata la sua ora, le avrebbe protette a qualsiasi costo, era pronto a morire per loro e senza prolungare inutilmente quell'addio straziante uscì dalla stanza e si diresse nel salone principale dove l'attendeva la sua inevitabile fine, ma era sereno, aveva avuto una vita piena e felice accanto all'amore della sua vita e alla loro adorata figlia, ne era certo la sua piccola Emily era destinata a grandi cose e sarebbe stata felice. Non appena suo marito uscì sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi, la sua unica consolazione era il fatto che lo avrebbe presto raggiunto, ma prima aveva qualcosa di importante da fare! 《 Vieni piccola mia》 prese in braccio la sua piccola tremante e con le lacrime agli occhi e decise che doveva essere forte soprattutto per lei, l'avrebbe protetta a qualunque costo. Quella scena mi distrusse, i miei genitori avevano dato tutto per proteggermi e io li ringraziavo dimenticandomi di loro? Mi sentivo una persona orribile ma decisi comunque di rimandare i sensi di colpa a dopo, le seguì, fuori dalla biblioteca sembrava di essere stati catapultati all'inferno, ogni cosa era avvolta dalle fiamme e c'era sangue ovunque, c'erano anche molti cadaveri e iniziai a sentirmi male, un forte conato mi investì ma lo trattenni e continuai a seguire mia madre. Arrivati nel grande salotto vidi mio padre combattere contro una donna più o meno della loro età, aveva lunghi capelli rossi dello stesso colore degli occhi che sembravano iniettati di sangue, il suo sguardo mi fece rabbrividire, era puro odio e sembrava che quel massacro la stesse divertendo molto, vidi mio padre ormai privo di forze cercare con un ultimo disperato scatto di colpire quella donna, ci riuscì provocandole un profondo taglio che partiva dalla guancia fino ad arrivare al collo, vidi la donna infuriata scagliare un fendente mortale a mio padre, cadde a terra in una pozza di sangue mentre la vita lo abbandonava, urlai nello stesso istante di mia madre, mi voltai e la vidi correre nella sua direzione, mi aveva nascosta in una piccola grata sotto il pavimento dalla quale potevo assistere a tutta la scena senza essere vista, sembrava disperata e infuriata, il suo corpo fu avvolto da una forte luce vede smeraldo e poco dopo mille rampicanti si abbatterono sulla donna intrappolandola e stritolando il suo corpo, sembrava che mia madre stesse avendo la meglio. Quando pensavo che fosse finalmente tutto finito vidi un uomo avvicinarsi alle spalle di mia madre, cercai di avvertirla ma non poteva sentirmi, l'uomo le conficcò la spada nella schiena e i rampicanti sparirono, la donna fu nuovamente libera e mia madre si accasciò a terra accanto al corpo di mio padre, cercò con un ultimo alito di forza di prendergli la mano, non appena ci riuscì sorrise felice e fu in quel momento che la vita l'abbandonò e che la me stessa all'interno della grata svenisse riportandomi così alla realtà.

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