Mentre stavo guidando lungo la strada principale Jane iniziò ad elencarmi tutti i ristoranti che c'erano nella piccola città di Russelville. Sembrava che ce ne fossero soltanto sette e mi venne da ridere considerando quante ce n'erano nei posti in cui avevo precedentemente abitato.
"E naturalmente c'è anche il McDonald." Ridacchiò guardandomi mentre indicava l'edificio.
"Oh, fantastico." La presi in giro.
"Credo che se vuoi mangiare ci sia un ristorante molto alla buona qui vicino." Mi disse ed annuii, guidando verso il ristorante aiutato dalle sue indicazioni.
"Allora, come stai? Più o meno mi sei mancato, anche se suona strano probabilmente." Rise girando la testa dall'altra parte, non riuscii a vedere le sue guance che diventavano rosse.
"Sto bene, sto cercando di lavorare e lasciare la mia vita privata da parte, e in un certo senso anche tu mi sei mancata." Mi strinsi nelle spalle. Da una parte avevo perso Jane, ero stato così preso da Anna da non pensare minimamente a lei o a dove ci trovassimo in quel momento. Non ero sicuro di ciò che Jane credeva che fossimo, sempre che pensasse fossimo qualcosa.
"Mi dispiace, è che tu sei diverso dagli altri ragazzi Harry, e così attraente." Si girò verso di me. "So che ti sembra pazzesco ma è vero." Ero un po' scioccato dalle sue parole, sapevo che provava dei sentimenti per me ma non pensavo fossero così profondi.
"Sono lusingato davvero, ma non so proprio come risponderti." Volevo dirle quanto importante lei fosse ma temetti che lei potesse fraintendere e mi chiedesse di uscire, ed io non ero in condizione di riuscirci. Volevo capire meglio Anna, esplorare il suo mondo.
"Stai vedendo qualcun'altra? Se si ti prego, dimmelo." Il volto di Jane si dipinse di un'espressione allarmata, quasi triste.
"È difficile da spiegare... lo sto facendo ma non lo sto facendo. Almeno, ancora non è ufficiale." Provai a spiegare la strana situazione di me e Anna, senza dirle che in realtà mi vedevo con un fantasma.
"Se pensi che mangiare insieme sia strano dimmelo, posso subito scendere dalla tua macchina e dimenticarmi quello che ti ho chiesto." Scossi la testa, rifiutandomi, era solo un pranzo, Anna non lo avrebbe scoperto.
"Sicuro?" Annuii e continuai a guidare verso il ristorante. Il resto del viaggio fu silenzioso, l'unico suono udibile era il nostro respiro regolare.
Ci fermammo al ristorante e uscimmo dalla macchina. Chiusi lo sportello e ci indirizzammo verso l'ingresso.
"Tavolo per due?" Domandò una giovane in piedi dietro ad un podio tenendo due menù in mano.
"Si." Dicemmo io e Jane all'unisono. La ragazza ci accompagnò al nostro tavolo e ci invitò a sederci. Le pareti erano decorate a temi occidentali, con Cowboy, stivali, cappelli, ferro di cavallo e corde, creando una tipica atmosfera del sud.
"Che cosa posso portarvi da bere ragazzi?" Chiese la piccola bionda tenendo pronti carta e penna per prendere l'ordine. Scelsi un te dolce e così anche Jane. La cameriera si affrettò in cucina a recuperare i nostri ordini.
"Questo posto non è carino?" Dissi più con intenzione di domandarlo che come constatazione. Jane rispose con. "Ha un fascino tutto suo." La ragazza tornò con le bevande e si annotò anche il cibo che avevamo ordinato.
"Allora come è andata in biblioteca? Sei stata indaffarata?"
"In realtà era molto noioso, ultimamente c'è un mortorio di gente che la frequenta." Spiegò prendendo un sorso di te.
"Speriamo che l'attività si riprenda al più presto." Continuammo a parlare e parlare di cose di vita generale fino a quando il nostro cibo non arrivò. Ci abbuffammo fino a quando le nostre pance non si pienarono.
"È stato abbastanza buono." Dissi dieci minuti dopo che avemmo finito.
"Sono d'accordo." Aggiunse Jane.
Pagai il conto e ci dirigemmo nuovamente verso il mio vecchio camioncino. Cominciai ad accendere il motore che prese vita con un ruggito dubbioso, ma non era nulla di preoccupante.
"Adesso dove andiamo?"
"Potremmo tornare a casa tua, oppure potremmo guidare e basta... sta a te decidere." Quasi sussurrò Jane. Tirai fuori la macchina dal parcheggio e mi diressi nella direzione opposta di casa mia. Mi ero detto da molto tempo di girare per la città, e adesso finalmente lo stavo facendo.
"Conosci abbastanza bene il posto, vero?" Chiesi dal momento che non volevo perdermi o finire la benzina e bloccarci così chissà dove.
"Certo. Ho vissuto qui per tutta la mia vita, credo di sapere dove stiamo andando." Rise, colpendomi la spalla.
Detto questo continuai a guidare, godendomi il paesaggio infestato di animali nei campi infiniti insieme ai loro pastori.Probabilmente passarono una o due ore quando iniziò a piovere a dirotto, mi rese difficile vedere fuori dal parabrezza, strizzai gli occhi cercando di vedere e fallii miseramente.
"Harry, se devi fermarti e aspettare che la poggia finisca fallo, io non ho problemi ad aspettare un po'." Commentò Jane guardando verso di me con espressione preoccupata. Le sue parole erano dolci, così come i suoi capelli biondi e i suoi occhi blu oceano fissati intentamente nei miei. Proprio mentre stavo per accostare il camion fece un suono terribile, e il veicolo rallentò fino a quando non si arrestò completamente.
Per fortuna avevo accostato prima che si fermasse."Credo che dovremmo aspettare lo stesso, non abbiamo scelta." Rise Jane guardandomi.
Fuori un tuono fece un rumore atroce, la pioggia continuò a riversarsi e il sole in lontananza cominciava a calare.
Controllai il telefono ma non c'era linea. Grandioso, pensai fra me e me."Sembra che per la notte dovremo rimanere qui." Annunciai un po' nervoso per dover rimanere una notte con Jane, ma anche un po' eccitato...
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The Sexton House
FanfictionUn giovane ragazzo, Harry Styles, decide di trasferirsi nella casa dei "Sexton" in fondo alla via Maple Grove, dove si dice abiti il fantasma di Anna Sexton, figlia del giovane proprietario che morì colpita da un fulmine in soffitta più di cento a...