Mi sedetti sul bancone con il caffe in mano e gemetti. Chi poteva essere alle sette del mattino? Intontito, arrivai fino alla porta sperando fosse Charlie che mi avrebbe detto di rimanere a casa.
Aprii la porta.
"Ciao, mi chiamo Maggie Bennington della Russellville High School. Ci hanno assegnato il compito di scrivere una storia su qualcosa che ci interessa e speravo di poterti intervistare sulla casa. Sono una grande fan dei fantasmi." In tutta la durata della sua frase volevo solo sedermi, era ancora troppo presto per me avere a che fare con gli adolescenti.
"Uh... forse in un altro momento, credo? Voglio dire, chi si sveglia così presto d'estate?" Non volevo parlare della cosa ma lei sembrava così eccitata, sarebbe stato brutto rovinare il suo sogno.
"Lo so, mi piace fare le cose. In più, ci sono un sacco di storie su questa casa, vorrei sapere ogni dettaglio- è importante che questo compito venga svolto perfettamente." Mi spiegò Maggie portandosi i suoi lunghi capelli marroni e ricci dietro la spalla.
"Beh, oggi devo lavorare. Facciamo un'altra volta?" Cercai di ragionare.
"Più tardi? Verrò dopo il lavoro."
"Uh."
"A che ora finisci?" Immaginai che non accettasse un no come risposta.
"Alle quattro." Dissi alla ragazza troppo invadente.
"Va bene, ci vediamo dopo allora!" Praticamente urlò. Disse un ciao prima di correre fuori dal portico ed entrare nella sua VW Beetle. Chiusi subito la porta a chiave.
"Che strano."
"Chi era?" Disse mia madre entrando in salotto.
"Niente, solo una ragazza Girl Scout che voleva vendermi dei biscotti." Mentii, mia madre non doveva scoprire il vero motivo per cui Maggie era venuta qui.
"Oh, davvero? Me li hai comprati?"
"No, mi dispiace. Sto cercando di eliminare i dolci dalla mia vita." E ancora una volta mentii.
"Oh, beh, forse dovrei farlo anch'io..." Mia madre mi raccontò che era ingrassata di due chili da quando me n'ero andato e quasi le risi in faccia. Disse che era solo troppo stressata perchè l'avevo lasciata da sola, ma in realtà pensavo che non lo fosse poi così tanto. E anche se non dimostrava la sua età, si vedeva che non era più una ragazzina di vent'anni.
"Vado a lavorare, tornerò verso le sei." Dissi a mia madre. Enfatizzai il sei, sperando che sarebbe rimasta fuori casa fino a quell'ora di modo che avrei potuto parlare con Maggie normalmente e senza che lo sapesse.
"Io andrò a fare un giro in città. Stai attento." Mi disse dandomi un bacio sulla guancia e quando vidi che non poteva guardarmi, mi asciugai la guancia con la mano.
***
"Harry, sei in ritardo." Fu la prima cosa che disse Charlie mentre camminavano verso il capannone.
"Si, lo so. Mi dispiace, solo che è arrivata mia madre, quindi..." La testa di Charlie si alzò di scatto quando dissi la parola madre e lo guardai male.
"Tua madre? Quanti anni ha?" Non volevo andare oltre.
"Davvero? Tu sei vecchio, senza offesa, ma mia mamma non lo è." Gli dissi disgustato dall'immagine di lei e Charlie insieme.
"Zitto, ragazzo. L'età è solo un numero." Guardò il cielo limpido con un sorriso che diceva: in questo momento mi sto immaginando nel letto insieme a tua madre.
"Smettila! E comunque non le piaceresti."
"Come fai ad esserne sicuro? Forse le piacciono gli uomini anziani." Dimenò le sopracciglia facendomi un sorrisetto.
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The Sexton House
FanfictionUn giovane ragazzo, Harry Styles, decide di trasferirsi nella casa dei "Sexton" in fondo alla via Maple Grove, dove si dice abiti il fantasma di Anna Sexton, figlia del giovane proprietario che morì colpita da un fulmine in soffitta più di cento a...