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"Charlie, cosa ci fai qui?" Chiesi una volta che la porta fu completamente aperta da permettermi di vedere il vecchio.

"Beh, Harry, mi stavo chiedendo perchè non sei venuto al lavoro. Mi serviva veramente il tuo aiuto." Mi ero completamente dimenticato del lavoro quel giorno, per via del mio entusiasmo di incontrare Jane.

"Merda. Mi dispiace, ero occupato." Cercai di scusarmi, sperando che lo accettasse e mi perdonasse.

"Va bene, ma è meglio per te se domani vieni. Ci sarà un funerale e avrò bisogno di aiuto." Annuii, prendendo mentalmente nota che dovevo andare a lavorare.

"Okay, ci vediamo domani, alle otto in punto." Annuii di nuovo, mi dovevo assicurare di mettere la sveglia e alzarmi presto se volevo essere li in tempo. Non era il caso di perdere il lavoro, altrimenti mi sarei rovinato.

"Chi è morto?" Gli chiesi prima che se ne andasse.

"Non lo so. Ma era una persona molto conosciuta. Questo sarà il più grande funerale celebrato dopo la morte di Anna Sexton." Dopodiché, Charlie se ne andò senza dire altro, lasciandomi perplesso pensando ai Sexton.

Chiusi la porta, decidendo di fare le pulizie prima che fosse troppo tardi. Non volevo arrivare tardi il giorno dopo.

Dopo che pulii la cucina, decisi di andare al piano di sopra, questa volta senza spaventarmi o addirittura impazzire come l'ultima volta che ero stato lì. La porta scricchiolò quando l'aprii, degna di un film horror, ma la ignorai e andai avanti, accendendo la luce per rendere l'ambiente meno misterioso. Sorprendentemente, con la luce accesa, vidi che la stanza era vuota, c'era solo il letto, un piccolo comodino e lo specchio.

Camminai verso lo specchio, sembrava riparato, o almeno, qualcuno ci aveva provato. Mostrava una mia immagine distorta. Anna doveva averlo riparato, ma perchè? Perchè avrebbe dovuto aggiustare una cosa che non sarebbe tornata più come prima?

Feci un passo indietro e mi avvicinai alla finestra, era ancora rotta. Non mi ero ricordato di metterla a posto, sperai che il giorno dopo avrei potuto farlo.

Così, feci dietrofront e tornai di sotto, andando a dormire.

***

Mi svegliai grazie al suono della mia sveglia e mi alzai, dirigendomi verso il bagno per fare una doccia. Dopo i capelli, mi lavai via il sapone dal corpo. Mi asciugai in fretta, visto che faceva un po' freddo a rimanere bagnato e mi lavai i denti, dirigendomi poi verso la cucina, cucinando qualcosa per colazione. Optai per toast e uova, sono abbastanza facili da fare. Una volta finito, misi il piatto nel lavandino e mi avviai verso la porta sul retro, per incontrare Charlie al cimitero.

"Wow! Sei arrivato cinque minuti in anticipo!" Esclamò, buttando le mani all'aria.

Risi prima di rispondere. "Beh, in realtà mi sono sforzato per arrivare in tempo."

"Vuoi dire che hai fatto una faticaccia per svegliarti?" Mi lesse nella mente.

"Si, volevo dire questo."

"Comunque, queste sedie non si mettono al loro posto da sole." Fece un cenno verso una pila di sedie bianche, di sicuro erano per il funerale. Ci dirigemmo verso il punto vuoto dove sarebbe stata messa la tomba. "Inizia ad allinearle intorno alla lapide."

Feci come mi fu detto e cominciai a mettere le sedie al loro ordine. Fino a ieri sera, il pensiero di lavorare in un cimitero non mi aveva colpito, e in quel momento mi sembrava così deprimente sistemare delle sedie per delle persone che avrebbero assistito alla creazione dell'ultima dimora di una persona. Avrei conosciuto un sacco di persone che avrebbero pianto per il parente o amico che fosse, che non c'era più.

The Sexton HouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora