Mi sedetti sul vecchio materasso elastico, mentre aspettavo e speravo che Anna tornasse, ma purtroppo non lo aveva mai fatto, almeno, non questa sera. Mi alzai dal letto e camminai fino alla finestra che dava verso il cielo, capii che era quasi l'alba. Il sole tentennava con qualche raggio dietro le nuvole, segno di un nuovo giorno.
Andai verso la porta e scesi le scale, sperando di trovare qualcosa da mangiare. Scavai tra gli armadi ma non trovai niente di appetitoso così decisi di mangiare dei Poptarts (penso siano dei crackers con sopra pasta di zucchero?)
Dopo aver mangiato mi andai a sedere e giocai con il telefono per un paio d'ore, e mi resi conto di star sprecando una giornata a far niente.
Tornai così nella mia stanza, presi qualche vestito a caso e uscii accendendo il camioncino.
Proprio mentre stavo per partire, una macchina si fermò accanto a me. Strizzai gli occhi, cercando di capire chi era.Vidi dei riccioli biondi, e capii subito chi fosse.
"Harry, aspetta un secondo." La sua voce mi chiamò, mentre si affrettava ad uscire dall'auto. Tirai giù il finestrino.
"Ecco... io volevo chiederti scusa ancora una volta per quello che è successo l'altro giorno. Non sono quel tipo di ragazza e onestamente, non ho idea di quello a cui stavo pensando."
Avevo quasi dimentico che al funerale lei cercava di provarci con me. Ma in fin dei conti, non era nemmeno tutta colpa sua."È tutto ok, davvero." Gli dissi sinceramente, non mi aveva dato fastidio.
Lei si lasciò sfuggire un sospiro e disse:
"Grazie a Dio, stavo così male, non voglio che il rapporto che abbiamo creato si rompa per degli stupidì ormoni femminili." Rise, e le sue guance si tinsero di rosso."Nemmeno io. Tu sembri dolce e vorrei davvero conoscerti meglio." Sorrisi.
"Beh, piacerebbe anche a me." Sorrise Jane.
"Stai andando da qualche parte?" Chiese, alzando un sopracciglio.
"No, volevo solo uscire di casa." Le spiegai, tamburellando con la punta delle dita sul volante.
"Sai, conosco un piccolo parco non molto lontano da qui. Se ti va possiamo prendere qualcosa da mangiare e andarci." Annuii, accettando l'offerta e la feci salire. Jane mi indicò la direzione giusta visto che non ero ancora molto pratico in quelle strade. Dovevo ancora esplorare la piccola Russelville.
"Allora, cosa ti piacerebbe mangiare?" Mi domandò mentre ci dirigevamo in città.
"Mi va bene tutto." Risposi, ricordandomi di aver appena mangiato i Poptarts.
Guidai per qualche minuto prima di accostare davanti a un piccolo negozio. Jane uscì dal camioncino dicendo che mi che avrebbe portato qualcosa di buono. Passarono dieci minuti prima di vederla uscire dal negozio con due buste piene di cibo.
"Hai comprato tutto questo?" Chiesi, mentre appoggiavo i due sacchi pieni nel bagagliaio.
"In realtà non sapevo cosa ti piacesse, così ho preso un po' di tutto." Ridacchiò, arrossendo un po' .
Ci dirigemmo verso il parco, e Jane sembrava veramente entusiasta. Non capivo, era soltanto un parco, cosa c'è di così speciale in un parco?
Accesi la radio cercando di stazione in stazione, e alla fine mi arresi spegnendola."Non ti piace la musica country?" Scossi la testa "Per niente." Dissi con tutta onestà, non riuscivo a sopportarla.
"Beh, peccato, invece a me piace molto."
"Perché? È tutto birra e trattori." Ridacchiai della mia battuta e mi girai verso Jane.
"Non lo so, mi piace e basta. "
Ci fermammo davanti al parco, un letto d'erba verde pieno di tavoli da picnic e bambini che giocavano.
"Allora, dimmi. Cos'ha di tanto speciale questo parco? A me sembra un normalissimo parco."
Jane alzò gli occhi verso di me prima di dire: "Non hai ancora visto la parte migliore."Afferrai le borse e seguii Jane. Pochi minuti dopo passammo davanti ad un grande stagno pieno di anatre. Al centro c'era una fontana che sputava acqua dall'alto. L'odore di erba appena tagliata mi riempì le narici.
"È piuttosto freddo, vero?" Annuii, prendendone atto. "Si... Abbastanza."
Ci sedemmo per terra e tirammo fuori il cibo. Jane aprì una delle borse e prese una trapunta.
"Dove l'hai trovata?" Le domandai.
"Al negozio. Ho pensato che ci sarebbe servita per sederci." Annuii.
"Allora, com'è il tuo panino?" Disse Jane.
"È buono, hai preso delle cose veramente ottime." Presi delle patatine e me le feci scivolare in bocca.
"Qui è tutto così tranquillo." Commentai, fissando il laghetto dove le anatre nuotavano libere.
"Infatti. Io vengo qui quando ho bisogno di pensare."
Mangiammo in silenzio.
Mi chiesi cosa volesse dire Anna riguardo a Max. Si riferiva a Max Williams, il ragazzo che vidi al cimitero? O era qualcun altro?Avevo ancora un sacco di domande a
cui dovevo dare una risposta e quella sera sperai rivedere Anna di nuovo.________________________________
Sono riuscita ad aggiornare! Vi chiedo ancora scusa per il ritardo... Sono veramente desolata!
Questo capitolo non è molto bello, secondo me.
Odio Jane.
Comunque, spero commentiate e votate :3
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The Sexton House
FanficUn giovane ragazzo, Harry Styles, decide di trasferirsi nella casa dei "Sexton" in fondo alla via Maple Grove, dove si dice abiti il fantasma di Anna Sexton, figlia del giovane proprietario che morì colpita da un fulmine in soffitta più di cento a...