Capitolo 29

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-Brad, non voglio fare l'amore qui- ammetto guardandomi attorno.
-Va bene, resti a dormire da me?-
Scuoto la testa, lui sbuffa.
-Mia madre mi ucciderebbe-
Mordicchia il mio collo.
-Chissene frega di tua madre, si vive una volta sola...-
-Lo so, Brad. Lo so. Senti, passa da me domani pomeriggio, no? Possiamo andare in giro a fare shopping, possiamo andare al cinema oppure possiamo restare a casa a farci le coccole-
Stuzzico il suo labbro inferiore.
-Okay...- dice sconfitto.
Lo bacio velocemente e lo trascino fuori dallo spogliatoio. Bevo un bicchiere di acqua.
-Balliamo?-
-Va bene-
Mi prende la mano ed entriamo in pista. Brad posa le mani sui fianchi. Io dietro la sua nuca. E balliamo così. Canzone dopo canzone. A fine ballo ho i piedi che implorano pietà.
-Ti accompagno a casa?-
-Va bene, grazie-
Entro nella sua macchina e lui la mette in moto. Guardo la città scorrere fuori dal finestrino fino a casa.
-Grazie del passaggio- sussurro a Brad, dopo avergli dato un bacio.
-Ciao Holland-
Non entro in casa finché non vedo la sua auto scomparire nel buio.

****

La sveglia mi perfora le orecchie. Guardo l'ora. Le nove in punto. Resto a cigolarmi nel letto un'altra mezz'ora, controllando le notifiche sul cellulare. Mi lavo il viso, prendo una tuta e la indosso. Scendo a fare colazione. Sophie è ancora a letto, mentre la mamma sta leggendo il giornale.
-Buongiorno, Holland-
-Giorno-
Prendo i cereali e lo metto in una scodella con il latte.
-Com'è andata ieri sera?-
-Tutto bene, mi sono divertita- la liquido velocemente.
Mi sorride e piega il giornale. Poi si alza e prende il cellulare.
-Vado da Carla stamattina- asserisce prendendo il cappotto dall'attaccapanni.
-Va bene-
Metto in bocca un'altra cucchiaiata di cereali e mastico rumorosamente. Guardo e saluto mia mamma mentre se ne va e poi accendo la tele. Ci sono delle vecchie repliche di un reality show di qualche anno fa, così lascio su quel canale. Sophie non si sveglia fino alle undici e dieci, perciò comincio a malavoglia i compiti. Mentre fa colazione salgo in camera e faccio il mio letto.
-Holland!-
-Cosa?- urlo dal piano di sopra.
Ovviamente mia sorella non risponde. Odio quando qualcuno ti chiama e poi non ti risponde più. Scendo e la raggiungo in cucina. Non c'è bisogno che dica nulla, sulla soglia di casa ci sono le mie amiche. Non so nemmeno se lo sono ancora, ma è l'ultimo problema che mi sfiora.
-Possiamo parlare? Magari fuori?- chiede Delilah lanciando un'occhiata a Sophie.
-Ovviamente-
Metto una giacca ed esco. Vedo i loro occhi percorrere i miei capelli azzurri e i piercing nel naso.
-Cosa c'è?-
-Ci dispiace per aver forse tirato un po' troppo la corda, insomma... noi vogliamo solo che tu stia bene, puoi fare quello che vuoi. Siamo desolate per averti forzato, è solo che non sappiamo mai cosa aspettarci da te... sei così imprevedibile, non sappiamo come comportarci- sputa Mel, guardando le altre due.
-Il fatto è che un giorno sei ubriaca, un altro sei fatta e ora? Come dovremmo trovarti in futuro?- chiede Katie, furiosa.
La sua sfacciataggine mi urta terribilmente. Almeno Mel è stata gentile. Delilah è ancora in silenzio e si guarda le scarpe, a disagio.
-Dio, Katie. Ma perché non chiudi la bocca?-
Mi guarda e, se è possibile, sembra ancora più incazzata di prima.
-Sei proprio una stronza, io con te non voglio più averci a che fare. Voi venire?-
Mel e Delilah si scambiano uno sguardo.
-Noi vorremmo parlare ancora, Katie-
Le sue guance si tingono di un rosso vivo e sembra avvampare dalla rabbia.
-Allora io me ne vado!-
Si allontana con una sferzata di coda. La guardo disprezzata.
-Ci dispiace, a Katie non va giù che noi ti perdoniamo. Insomma, abbiamo già litigato parecchie volte e lei preferisce un'amicizia tranquilla...-
-E voi?-
Sono indifferente verso Mel.
-Beh, Holland, anche noi abbiamo i nostri dubbi... non sappiamo se fidarci di te o no-
-E allora cosa ci fate qui?-
-Ci manchi, ma non vogliamo come amica una persona inaffidabile, capisci cosa dico?-interviene finalmente Delilah.
-Ragazze, io sono questa. Con i miei sbalzi d'umore, con le mie cazzate e con i miei ideali. Pensate che dato che una si droghi non possa volervi bene? Pensate che dato che fuma o beve nelle serate, non possa accompagnarvi un pomeriggio a fare shopping o a comprare un gelato? Pensate che potete trattarla male solo per la sua routine?-
Sono davvero stizzata.
-No ma...-
La mamma, fortunatamente, arriva proprio in questo momento.
-Ragazze!-
Ci voltiamo tutte verso di lei.
-Delilah, Mel, tutto bene? Restate a mangiare?-
No.
-Mamma, loro se ne stavano andando, proprio adesso quando sei arrivata- intervengo senza vergogna.
-Ah, peccato-
Già, è proprio un peccato.
-Beh, venite a trovarci quando volete, buona giornata!-
-Arrivederci, signora Herris. Aspetta Holland! Non abbiamo finito di parlare!- mi urla dietro Mel.
-Beh, io ho finito di ascoltare-
Mi rivolgono un'occhiata e poi si allontanano stringendosi nei loro cappotto. La mamma entra in casa e io la seguo.
-Va tutto bene con loro, Holland?-
-Non mi va di parlarne-
-Sei sicura?-
-Non mi va, mamma- rispondo, digrignando i denti.

****

Dopo pranzo, Sophie va da una sua amica insopportabile e la mamma la accompagna. Le ho già detto che Brad passa di qua e che potremmo restare a guardare un film a casa oppure uscire a fare un giro in città. Alle tre e mezza suona il campanello. Vado ad aprire e mi trovo il mio ragazzo con il sorriso sbilenco più brillante dell'universo.
-Sei un po' in ritardo- lo stuzzico facendolo entrare.
-Tu dici? Beh è perché... aspetta, cosa ci fai vestita da casa?-
Mi guardo. Indosso una morbida tuta blu.
-Dobbiamo uscire?-
-Andiamo a cambiarti, tesoro-
Mi ritrovo così immersa da vestiti di tutti i generi.
-Così va bene?- chiedo spazientita e divertita allo stesso momento.
È la quarta volta che mi fa cambiare.
-Perfetta, prendi la giacca che usciamo-
Metto la giacca e prendo lo zainetto, dove ho già messo il portafoglio, un pacchetto di gomme da masticare e il cellulare.
-Okay, dove andiamo?-
-È una sorpresa?-
-Esatto-
-Ma vanno bene il maglione bianco e gli skinny?-
Non demordo. Sono troppo curiosa.
-Andiamo- mi prende per mano e usciamo assieme.
-Daii, dammi almeno un indizio!- piangnucolo sedendomi sul sedile del passeggero.
-Puoi stressarmi tutto il tempo, staremo al massimo quaranta minuti in auto- annuncia.
Quaranta minuti al massimo. Accidenti, ci sono un sacco di posti che si possono raggiungere in mezz'ora o poco più.
-Uff, sei proprio antipatico- borbotto con un sorriso.
-Che rompiscatole! Comunque, spero che tu non soffra di vertigini-

Spazio autrice
In questi capitoli voglio fare dei flash su Holland e Brad, mentre ho "spezzato" il rapporto tra lei e le amiche.
Sono cattiva?
Naaah.
Bacioni
Lussy🌸

Not Again #Wattys2016 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora