Capitolo 41

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-Domani ci sarà la grande festa! E sai la cosa migliore?- esclama Delilah, circondando con le dita la tazza di caffè.
-No, dimmi-
-Justin mi ha chiesto di accompagnarlo! C'è, pensavo che non volesse più uscire con me per la festa di qualche sera fa... invece me l'ha chiesto! Sono così felice. Quindi teoricamente adesso siamo tornati assieme no?-
Ridacchio alla sua emozione e bevo un sorso di cioccolata. Il sapore aspro dell'arancia mi riempie la bocca, mentre il cacao smorza il tutto con dolcezza. Faccio una smorfia quando mi brucio la lingua.
-E tu? Con chi ci andrai?-
Bevo un sorso dal bicchiere di acqua che ho ordinato e poi rispondo.
-Ehm... boh, troverò sicuramente qualche amica- borbotto.
-Ho sentito che Mel è stata invitata da un ragazzo, ma non mi ha detto ancora che sia! Katie invece andrà con quattro ragazze del corso di arte- continua, aggiungendo un cucchiaino di zucchero nella sua tazza.
-Corso di arte?-
-Sì, tu ad esempio fai atletica, chi non vuole fare sport può dedicarsi all'arte, alla fotografia... è un modo un po' diverso per ricevere crediti- mi spiega, tirando fuori qualche moneta.
-Offro io oggi, Delilah-
-Non se ne parla nemmeno-
Battibecchiamo un po', ma alla fine riesco a batterla sul tempo. Si lamenta durante tutto il tragitto ma quando entriamo nella sala del cinema, tace un momento, poi ritorna a parlare con un tono di voce più basso.
-Senti, io e Mel non sopportiamo più questa storia. Katie è sempre irritata e quando siamo tutte e tre insieme è di poca compagnia. Forse è perché aveva molta affinità con te e adesso che tu sei... uhm, diciamo... instabile... si sente a disagio solo con noi due, forse è perché noi siamo migliori amiche e parliamo con facilità di tutto e lei forse non si riesce ad integrare bene nei nostri argomenti... cioè, è la spiegazione più plausibile che ho immaginato, anzi che io e Mel, abbiamo immaginato- dice guardandomi negli occhi.
Per la prima volta dopo la lite con le ragazze sento un senso di colpa che comincia a dilatarsi nel petto.
-Cosa dovrei fare, secondo te?-
La vedo torturarsi le maniche troppo larghe del maglione e pensarci su.
-La cosa più ovvia che ti direi sarebbe, beh... di parlarle, ma non so se ti ascolterebbe. Inoltre il tuo carattere, come quello di tutti, è variabile e Katie non lo sopporta. Non sopporta che tutti non siano come lei, insomma... Katie mette un filtro tra ciò che prova e ciò che mostra...-
Aggrotto le sopracciglia.
-Delilah...- inizio piano.
-Cosa?-
-Sai che così non mi stai aiutando per niente?-
La vedo mordicchiarsi il labbro, nervosamente.
-È che io non ce la faccio più, sono davvero stufa...- ammette sfregandosi gli occhi.
-Che situazione-
Sbuffo rumorosamente, beccandomi un rimprovero dalle vecchie signore sedute dietro di noi. Delilah si copre la bocca con la coda di cavallo per soffocare una risata.
-Ne parliamo poi- sussurra, rivolgendo la sua attenzione al film che sta per iniziare.

****

-Che film di merda!-
Delilah scoppia a ridere. Io scuoto la testa, era davvero brutto. Parlava di un invasione spaziale da parte di qualche mostro schifoso.
-Ma se era fantastico! Tutte quelle battaglie intergalattiche!- dice la mia amica tra le risate.
Faccio una smorfia e guardo l'orologio. È ora di tornare a casa. Devo portarmi avanti con i compiti. Una noia mortale.
-Ora devo andare, Delilah. Grazie del pomeriggio, mi sono divertita, più o meno- esclamo con un occhiolino.
-Beh, per la storia di Katie... forse è meglio aspettare cosa succeda in futuro. Comunque, dato che hai litigato con Brad, puoi sempre uscire con noi-
Le sorrido.
-Tranquilla, non vi darò fastidio-
-Holland, non dai fastidio. E poi, non puoi restare sempre da sola, no?-
Io non starò da sola, Delilah.
È questo il punto.

****

-Sophie! Puoi abbassare la musica?- urlo da camera mia, dove sto disperatamente cercando di svolgere gli esercizi di matematica.
La porta si spalanca.
-Perché non hai convinto la mamma a farmi andare alla festa?- sbraita, infuriata.
-Senti, non ho detto alla mamma che non puoi andare alle feste. Solo a quella dove vado io. Non è un posto per ragazzine di terza media. Fidati di me, è meglio che vai a quella sulla spiaggia. Ci sarà un po' meno gente e comunque ci sarà da bere. Cosa vuoi di più?- esclamo esasperata.
Perché non vuole capire?
-Voglio sentirmi grande!- strilla.
Sono davvero stufa della sua ostinazione.
-Beh, allora vieni alla festa in discoteca! Sembrerai ancora più piccola della tua età! Cosa vuoi che ti dica?! E ora lasciami studiare!-
Le lancio una ciabatta proprio mentre chiude la porta, così essa colpisce il legno chiaro. Mi lego i capelli in una coda alta e cerco di riconcentrarmi sugli esercizi. Alla fine ci rinuncio e infilo le cuffiette, scelgo una canzone e la lascio partire. Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi. Sembrano due minuti che dormo, quando sento qualcuno che scrolla la mia spalla.
-Holland! Ma ti svegli?-
La voce di mia madre mi perfora i timpani. Mugugno qualcosa mentre mi sfrego l'orecchio. Spero di non essere diventata sorda.
-È pronta la cena- mi dice, uscendo poi dalla stanza.
Mi tiro su e mi trascino in bagno, dove sciacquo la bocca e il viso. Scendo in cucina e afferro subito una pagnotta di pane dalla ciotola. Mi siedo nel mio solito posto e comincio a mangiare la minestra. Durante il pasto nessuna di noi apre bocca: io perché sono davvero arrabbiata, Sophie perché è davvero arrabbiata e la mamma... beh, perché non sa assolutamente cosa dire.

Spazio autrice
Ho già preparato i capitoli che finiranno Not Again: ci saranno ancora due capitoli più un epilogo "speciale".
Sono emozionata, cioè... finirò il mio primo libro!
Okay, adesso mi calmo e magari mi cerco un gelato.
Bacioni
Lussy🌸

Not Again #Wattys2016 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora