6. Scacchi e Tarocchi

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«Il futuro lo conoscerete quando sarà arrivato;
prima di allora, dimenticatelo».
Eschilo


L'aveva vista da lontano, sulla banchina a fianco del binario. Col sole che splendeva e le illuminava di riflessi i capelli, sciolti in dolci onde sulle spalle, l'aveva trovata una visione difficile da dimenticare, quasi in grado di offuscare le angosce che lo tormentavano dalla sera prima. Per un attimo, nulla aveva avuto importanza, tranne la figura di lei.

È solo la mezzosangue.
Ma lo era? Era davvero solo quello?
Non aveva mai saputo altro di lei, a parte quanto fosse fastidiosamente superiore a lui in qualsiasi materia.

- Granger! - l'aveva chiamata e lei si era voltata.
- Era ora - gli aveva detto, una volta che lui l'aveva raggiunta. - Cominciavo a pensare che non saresti arrivato. Il treno parte tra poco -.

Lui l'aveva guardata con aria di sufficienza.

- Un Malfoy non è mai in ritardo. Sono gli altri ad essere in anticipo -.
- Certo, certo. Noblesse oblige - aveva commentato la ragazza, con una nota sarcastica nella voce, salendo sul treno.

Stavano viaggiando da un po' ormai. Lei guardava fuori dal finestrino, assorta nella contemplazione del paesaggio. Il panorama cittadino aveva ormai quasi del tutto lasciato spazio ai morbidi avvallamenti della campagna inglese.

- Non capisco perché non avremmo potuto semplicemente materializzarci - si lamentò lui annoiato. - Avremmo fatto molto prima -.
- Malfoy - precisò lei - ad Hogwarts non ci si può materializzare -.

Lui alzò gli occhi al cielo.

- Questo lo sapevo da me, mezzosangue. Non fare la saputella -.

Lo sguardo di lei si incupì.

- Che ti prende, Granger? -.
- Niente. Non mi piace essere chiamata così -.
- Come? Mezzosangue? - domandò lui, sarcastico. - Ti ho già detto... -.
- No - lo interruppe lei, a mezza voce. - Saputella. È un termine orribile. Chiamami pure mezzosangue se ci tieni tanto. Ma non usare quella parola. La odio - si strinse nelle spalle.

Lui la osservò, attento.

- Cosa vuoi, adesso? - sbottò lei, infastidita.
- Niente. In ogni caso, mezzosangue - proseguì lui - come ti dicevo so benissimo che non ci si può materializzare entro i confini della scuola. Mi chiedevo solo perché non abbiamo potuto farlo a Hogsmeade -.
- Forse perché non dobbiamo attirare l'attenzione? - ribatté la ragazza.
- Come possono due maghi adulti che si materializzano suscitare tanto scalpore? - commentò il giovane. - Non ha senso -.

Lei lo guardò. Aveva già aperto la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse.

- Effettivamente - osservò dopo qualche istante, non senza una certa rigidezza - dev'esserci qualche altro motivo -.
- Granger. Sono senza parole. Sei d'accordo con me? -.
- No - ribatté lei, secca. - Dico solo che potresti non avere tutti i torti - ammise, sprofondando nuovamente nel silenzio.

Colline, colline, prati, colline. Che noia, pensò lui guardando fuori. Come fa a fissare questa roba per più di cinque minuti?

Draco chiuse gli occhi e si appoggiò al poggiatesta.

Devo scrivere una lettera di scuse a Theodore. Si starà chiedendo se sono completamente impazzito, dopo il mio comportamento di ieri sera.

Era corso via come un pazzo, mentre Nott lo chiamava, usando una serie di epiteti che diventavano via via sempre più volgari.
Aveva corso per un bel po', senza pensare di smaterializzarsi. Aveva corso come faceva da bambino, per gonfiarsi i polmoni di aria fresca. Gli faceva bene, gli svuotava la mente.
Chi poteva essere stato a mandargli la maschera? Lui non l'aveva mai vista. Di tutti i Mangiamorte che aveva conosciuto, nessuno portava una maschera come quella e comunque si supponeva che il Ministero avesse confiscato i beni di tutti quelli che erano finiti ad Azkaban. Cioè, in pratica, di tutti i fedelissimi dell'Oscuro Signore. Per lo meno quelli che non erano morti durante la battaglia, i cui beni erano stati ugualmente requisiti dagli Auror.
Tutti ad Azkaban. O morti, come sua zia. Tutti escluso suo padre, naturalmente. Che fosse stato Lucius? Draco si sentiva di escluderlo. Malfoy senior non aveva nessun interesse a rievocare la storia dell'Oscuro Signore.
E allora chi?
Forse era tutta una messinscena ai suoi danni, per spaventarlo, magari, oppure per comunicargli qualcosa...

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