La nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro,
ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere e a rispettare nell'altro
ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento».
Herman Hesse, Narciso e Boccadoro
La adagiò sul materasso morbido e si chinò, fremente, su di lei, lei che non era in quel momento succube o arrendevole, ma impaziente e smaniosa. Tanto da strattonare con forza i bottoni della sua camicia nel tentativo infruttuoso di slacciarli, impacciata com'era dalla mano ferita. La aiutò distrattamente, senza smettere di baciarla, mentre lei gli sussurrava sulle labbra parole dolci come miele, e le sfilò il vestito, rimanendo quasi senza fiato alla vista di quel corpo, minuto e delicato. Non ci si sarebbe mai abituato, pensò, mentre lei, in ginocchio sul letto, gli sfilava la camicia percorrendo le linee della sua muscolatura nervosa, facendolo sussultare, portandolo a desiderare un contatto più prolungato al posto dei lievi tocchi delle sue dita incerte. Le cinse i fianchi e si avvicinò: la sentì abbandonarsi sul suo petto, aggrapparsi alle sue spalle, premere la morbida consistenza del suo corpo caldo contro quello di lui. Gli sfuggì un gemito basso. Le scostò i capelli dal viso e dal collo, posandole piccoli baci nell'incavo della spalla, sulla linea azzurrina della giugulare, sulla mandibola, sulle labbra di lei, atteggiate ad un sorriso dolcissimo. Indietreggiò appena per guardarla e i suoi occhi andarono a posarsi sui segni dei morsi. Sbatté le palpebre ed inspirò a fondo.- Che succede? - gli domandò lei, ansiosa, percorrendogli il braccio con carezze leggere.
Lui non rispose, limitandosi a sfiorare i cerchi rossi che le aveva lasciato. Vide una scintilla di comprensione accendersi negli occhi di lei e distolse lo sguardo, stranamente intimidito. Hermione gli si accostò, sporgendosi in avanti, e gli parlò con voce carezzevole.
- Non fare così -.
- Non sai cos'ha significato per me, esporti ad una cosa del genere - mormorò lui, intrecciando le dita nei suoi riccioli.
- È passato. È tutto passato - precisò lei, con un'espressione decisamente eloquente.Si sentì sciogliere il peso che gli premeva sullo sterno: gli salirono alle labbra migliaia di parole, che non riuscì a dire, per l'emozione che lo attanagliava, per la sua naturale ritrosia nell'esprimere i sentimenti e lei parve accorgersene, perché gli sorrise. Poi gli passò la mano sulla benda.
- Posso? -.
Lui deglutì, ma rispose con un cenno d'assenso.
La ragazza svolse le bende, delicatamente, lasciandovi un'impronta del suo suo sangue che andava rapprendendosi, e le lasciò cadere a terra, svelando il suo braccio martoriato, dove la pelle era solcata da striature bianche e macchiata di grigio scuro. Del marchio d'infamia che lo aveva segnato negli ultimi anni della sua vita, non rimaneva che un pallido fantasma, sul quale Hermione depose un bacio, facendogli spalancare di botto le palpebre e trattenere il respiro.
- Perché? - domandò, infine, rilassando i polmoni contratti.
- Perché - sussurrò lei, morbida, calda, contro la sua pelle, - fa parte di te -.
- È orribile - disse lui, con una smorfia.
- No - lei scosse la testa, con forza. - È passato -.
- Come puoi... accettarlo? -.
- Lo voglio - rispose, lei, tornando a baciarlo con una passione talmente ardente che gli fece girare la testa.
- Per quale assurdo motivo dovresti volerlo? - le chiese, soffocando un gemito.
- Perché sei tu. Questo - continuò, seguendo con le labbra la linea del suo bicipite, - è più che sufficiente - concluse, appassionata, coprendo di baci la clavicola appena raggiunta.Lui gettò il capo all'indietro, stravolto, e la circondò con le braccia. Avrebbe voluto ringraziarla - aprì la bocca per ringraziarla - ma non gli uscì niente. Si sentiva totalmente sopraffatto. Le baciò la fronte, stringendola a sé, febbrilmente.
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La Bellezza Del Demonio
FanfictionLui le afferrò i polsi, in silenzio, senza smettere di fissarla. - Hermione... - disse finalmente, quando i singhiozzi di lei si furono diradati. Lei sollevò gli occhi di scatto, lasciandosi sfuggire un oh! di sorpresa. - Avrei potuto essere miglior...