13. Verità Nascoste: parte seconda

8K 298 206
                                    

Tutti hanno un segreto.

«Nessun fuoco, nessun carbone
può ardere forte come un amore segreto».
Charles Morgan

- Perché parlavi di carta? -.
- Perché siamo circondati da libri, lettere, fogli scritti. Ti sei accorta che ogni cosa in quest'indagine ruota attorno alla carta? -.
- Sì, è vero -.
- Granger -.
- Sì? -.
- Perché mi hai chiesto di restare, ieri sera? -.
- E tu perché eri qui fuori, Malfoy? -.

Lui rise sommessamente.

- Hai una bella risata. Credo di non averla mai sentita, sai...prima -.

Prima era una parola che lei aveva inconsciamente adottato per descrivere gli anni di reciproca intolleranza. Calzava bene, si disse Hermione, mentre contemplava il profilo sicuro e aristocratico di lui, la sfumatura argentea che assumevano i suoi occhi da quell'angolazione. Era una netta linea di separazione tra il passato e il presente, tra l'odio e...

- Non avevo grandi motivi per ridere, mia piccola mezzosangue -.

Hermione si sentì la faccia improvvisamente accaldata. Come sempre, provvedette a nasconderla, ma stavolta, invece di utilizzare la folta chioma riccia, appoggiò il viso al collo di lui.

- Che succede? -.
- Niente -.
- Granger, Granger... Ti ho già lungamente elencato i motivi per cui saresti decisamente inadatta al ruolo di doppiogiochista, vero? - ironizzò il giovane, scostandosi per guardarla.
- Hai detto mia - si arrese lei, alla fine.
- Sei nuda tra le mie braccia e arrossisci per un aggettivo? -.
- Sì -.

Avevano fatto l'amore quella mattina. Era stato lento, appagante, estenuante.

Lei si era svegliata tra le sue braccia, sorpresa da quanto le sembrasse normale e giusto quel contatto. Aveva sentito il corpo solido che aderiva al suo, l'elasticità dei muscoli, la ruvida consistenza della barba che le solleticava il collo.
- Sei sveglio? - gli aveva domandato.
- Sì - aveva detto lui, e lei l'aveva sentito sospirare.
- A cosa pensi? -.

Lui non aveva risposto. Si era limitato a posarle un bacio pungente sul collo, facendola rabbrividire.

- Quanti segreti ha Draco Malfoy? -.
- Troppi -.
- Me li dirai mai? -.
- Forse - aveva risposto lui, accarezzandole il fianco.
- Chi è il padre del figlio di Astoria? -.

Draco era parso sorpreso.

- Perché vuoi saperlo? -.
- Perché...è strano. Se tu non vuoi sposarla, ci dev'essere un altro motivo per cui i suoi non vogliono che lei lo veda. Giusto? -.
- Giusto - le aveva concesso lui, riluttante.
- Quindi, o il motivo è legato all'identità del fantomatico innamorato o... - lei aveva esitato - ...o c'è di mezzo... -.
- Mio padre? -.
- Suppongo...che sia possibile - aveva ammesso lei.
- Più che possibile. Non credo si sia esattamente rassegnato all'idea che io non voglia accasarmi con una bella mogliettina dal pedigree immacolato - lui aveva stretto i denti.
- Quindi è per questo? -.
- No. Non solo almeno -.
- E allora? - aveva insistito Hermione, pedante.
- La curiosità ha ucciso il gatto, mezzosangue -.
- Me lo dicono spesso, ma io sono ancora qui - lo aveva contraddetto lei, quasi ridendo.
- Per fortuna - aveva mormorato lui con voce roca, stringendola a sé in modo talmente passionale da farle perdere per qualche istante il filo del discorso.
- Malfoy... - aveva protestato lei, con un languore nella voce che smentiva la sua determinazione.
- Perché ti interessa tanto, Granger? -.
- Perché...ecco, mi sembra ingiusto. Se lei lo ama dovrebbe poter stare con lui -.

Il pensiero le aveva suscitato tutta un'altra serie di emozioni indefinibili.
Se lo ama.
Sono qui, a letto con il mio eterno nemico, a parlare d'amore?
Ma lui è...

La Bellezza Del DemonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora