Capitolo 7

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-"Selene sto uscendo! Vieni un attimo perfavore!" Urla con voce affannata mio fratello.
Sembra che abbia corso prima di parlarmi.
-"Arrivo!" Grido a mia volta mentre esco dal bagno.
-"Ti va di conoscere il mio migliore amico?"
Vedendo che non rispondo mi informa -"Non preoccuparti, non è stronzo come me.."
All'improvviso trova interessanti le sue scarpe.
-"Per me va bene: sarà divertente!" Acconsento sorridendo.

-"Sei pronta?"
Annuisco guardandomi allo specchio davanti al portone.
-"Quando torniamo, dobbiamo parlare" mi ricorda.
Vorrei non aver capito, ma purtroppo sono troppo sveglia.
Dobbiamo assolutamente parlare di quel giorno, quando ho insinuato che aveva fumato una canna.
Non so di cosa voglia dirmi, sarei io nelle condizioni di fargli qualche domanda. E ripeto QUALCHE.
Sale sulla moto e io mi siedo dietro . Accende il motore e mentre corriamo sull'autostrada grandi nuvole scure si stagliano sopra di noi.
Arriviamo in un grande bar, del tutto diverso da quello dell'altra volta.
Il pavimento è di legno e le pareti sono scure e appena dentro l'odore dei profumatori per ambiente mi scivola sui polmoni.
È profumo di vaniglia, il mio preferito!
-"Ma che puzza!" Biascica mio fratello attraversando l'uscio.
-"È vaniglia." Lo informo aggiustandomi la frangetta
-"Fa schifo comunque" mi risponde alzando le spalle.

Mi guardo intorno dove il mio sguardo viene rapito da un quadro su una delle pareti in legno.

È un dipinto di Van Gogh,si chiama 'Il Caffè di Notte' e ora che riguardo meglio l'ambiente che mi circonda noto la somiglianza tra il quadro e l'interno del bar,appunto.

Cameron cerca con lo sguardo questo suo amico.

Passa del tempo e sto iniziando a pensare che ci abbia dato buca.
Perchè penso questo?
Beh..È passata più di mezz'ora e lui ancora non si è fatto vivo.
-"Camerooon. Uffaaaa...ma quando viene?! Io mi sto scocciando" dico a cantinella come una bambina
-"Anche io mi sto scocciando. Ma così non aiuti proprio!" Si lamenta sbattendo la testa sul tavolo

(ovviamente per finta, mica è cretino!)

-"Deve solo venire." Mi 'rassicura' schiarendo bene l'ultima parola.
Lo guardo stranita e solo dopo capisco il doppiosenso.
-"Oh mio dio, ma davvero?"
-"Ehm...si" ride sotto i baffi
Faccio roteare gli occhi disgustata e mi appoggio sul tavolo.

Poco dopo mi giro e un ragazzo alto e moro attraversa l'uscio,salutandoci con la mano.
Il ragazzo si avvicina lentamente a me e si presenta,tirandosi leggermente il ciuffo che gli incornicia lo splendido viso.

Gli porgo la mano e mi presento e lui fa lo stesso,guardandomi con quegli occhi pazzeschi di un colore blu notte incredibile.

Si chiama Daniel e frequenta il terzo anno con mio fratello.
Andiamo anche nella stessa scuola e io non lo sapevo?!
Ma dove ho la testa?

-"Ti ho vista oggi" mi dice squadrandomi dalla testa ai piedi, concentrandosi troppo sulle mie gambe.
Ciò mi fa arrossire e sentire a disagio. Maledetto pantaloncino!
-"ah si, davvero? E dove?" Chiedo incuriosita
-"All'uscita di scuola,stavi sulla panchina con...come cazzo si chiama...ah,sì, stavi con Louis."
Mi giro per guardare mio fratello che si è irrigidito e ha stretto le mani,dandogli la forma di due pugni.
Oh cazzo, doveva per forza menzionarlo?!

-"Scusa Daniel ma noi ora dobbiamo andare." Annuncia mio fratello con i nervi a fior di pelle.
Lo saluto con la mano e lui mi viene vicino dandomi un bacio sulla guancia e cio' fa innervosire ancor di più Cameron che mi sta letteralmente spingendo fuori dal locale.

Arrivati a casa sbatte con forza la porta dietro di noi.
-"Tu non sei proprio normale! Dopo tutto quello che ti ha fatto gli stai ancora vicino?!" Dice riferendosi a Louis
-"Ma io..." cerco di dire,ma mi interrompe all'instante
-"No, niente ma! Se ti piace essere fatta del male da Louis e da tutte quelle persone fattelo fare però non venire a piangere da me?! Hai capito bimbetta del cazzo?!" Urla così forte e penso che i vicini verranno a lamentarsi di sicuro.
Detto questo si chiude in camera sua e io in bagno dove l'unica cosa da fare è quella che faccio ogni volta che devo sfogare la rabbia o la frustazione:piangere.
Cerco di fermare queste odiose goccioline salate che escono con insistenza dai miei occhi,ma mi risulta impossibile come anche fermare i rumorosi singhiozzi, il quale rumore rimbomba in tutta la stanza.
Poco dopo Cameron entra senza bussare e la porta scricchiola visto che è rotta.
Mi stringe a lui e mi prende a mo' di sposa fra le sue possenti braccia ripetendomi che gli dispiace tanto. Andiamo in camera sua e si stende sul letto accanto a me.
Appoggio la testa sul suo petto e lui mi accarezza i capelli.
Dopo un po' di tempo avvinghiati l'uno all'altra mi alzo per andare in camera,lui mi strofina le mani sulle spalle e io sussulto.
Le bruciature sono ancora fresche e fanno male al minimo contatto.
Senza darmi il tempo di parlare mi alza su la manica.
-"Cosa cazzo é questa?" Quasi urla
-"Non è niente...mi sono scottata con la piastra." Gli rispondo evitando il suo sguardo.
-"Ah...e questo cos'è?" Mi chiede indicando un'altra bruciatura sul seno,sbottonandomi la maglia.

Non rispondo:mi ha scoperta, è inutile che continuo a mentire.

Mi toglie completamente la maglietta, mi dimeno e cerco di abbassarla, ma è troppo forte rispetto a me.
Scopre i lividi, le bruciature e io vorrei morire.

-"Quando te li hanno fatti?" Chiede con occhi lucidi, ma neanche una lacrima solca il suo viso.
-"Oggi." Il groppo in gola mi impedisce di parlare.
Mi accarezza delicatamente i punti che mi fanno più male e inizia a baciarli.
È una cosa che mi riscalda il cuore e all'improvviso sento gli occhi lucidi.
Non avrei mai pensato di vederlo così preoccupato per qualcuno che non fosse se stesso.
-"Selene basta farti mettere i piedi in testa,basta piangere. Loro non sono nessuno e tu sei totalmente capace di mostrarti forte,perchè lo sei." Mi guarda e non posso far almeno di pensare a quanto lui sia perfetto.
Ha un carattere di merda ma sa essere il ragazzo più dolce del mondo quando vuole.
-"Ti voglio bene sorrllina. Andiamo a disinfettare le ferite." Conclude e andiamo in bagno.

Mi addormento senza fatica...ora che Cameron sa quello che sa non ho più tutto quel peso sullo stomaco,perchè non devo nascondere più nulla.

Driiiin!Driiiin!

La sveglia suona, ma la ingoro tanto è sabato meglio tradotto con 'Niente Scuola'.

Si fanno le dieci e mezza e decido di alzarmi per andare a fare colazione.
Preparo latte con cacao per me e caffè per Cameron.
Metto la tovaglia e aspetto che si svegli.
Mentre aspetto che il caffè sia pronto messaggio con Hazel Grace chiedendole come va col fidanzato.

#Pow Cameron.

Mi serve qualcuno che finga di essere la mia ragazza.
Sta sera alla festa devo far ingelosire Sarah e non perchè mi piace,anzi, a me di quella puttana non frega nulla.
La devo far ingelosire per il solo motivo che lei ha fatto lo stesso con me due giorni fa.
Vederla strusciarsi contro quel tipo mi ha fatto incazzare così tanto che sono finito per picchiarlo.

Mi avvio in cucina e mi viene un lampo di genio...
-"Selene sta sera c'è una festa. Verresti con me?"

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