Capitolo 9

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Edoardo's Pov

Vedere negli occhi la contentezza e la felicità di Nicole, è veramente un qualcosa di stupendo. Quando ho chiesto a Dafne il numero della mamma per parlarle di questo regalo che avevo in mente di farle, mi ha spiegato tutto per filo e per segno. Nicole da piccola sognava ripetutamente di passare qualche notte in questo hotel, solo per vedere il panorama da uno dei terrazzi...per potersi gustare la brezza del vento che le accarezzava i capelli lunghi e nel tempo stesso, vedere ogni minima lucetta della città accendersi per la notte. La mamma mi ha detto che, molte volte è entrata per chiedere informazioni...ma successivamente a quello, ha dovuto sempre declinare per il prezzo troppo alto. Dal momento che mi ha raccontato tutto ciò, ho deciso di prendere in mano io la situazione e di provare a renderla felice. La reazione che ha avuto lei, stando semplicemente lì davanti, non ha prezzo e mi ha ripagato di tutto.

Nel mentre ci dirigiamo verso casa sua, incomincia ad elencarmi tutti i possibili outfit da portare, dalle scarpe alle borse.

"Non so cosa portare...non ho niente da portare Edo..." incomincia lei 

" Non ci credo, sta tranquilla, forse stai andando leggermente nel panico" le dico cercando di tranquillizzarla.

"Forse mi sto facendo prendere troppo dall'euforia che non riesco a pensare lucidamente!" mi fa, ridendo istericamente.

"Sicuro sarà così, ora fai un bel respiro e vedrai che appena arriveremo a casa, qualcosa da portare lo troveremo" le passo una mano sulla schiena per farla rilassare, su e giù. 

"Grazie..." mi fa lei alzando la testa per guardarmi negli occhi.

"Per cosa?" domando io accennando a malapena un sorriso.

"Per tutto...dall'essermi vicino alla sorpresa di stasera...grazie davvero" leggo la sua felicità negli occhi luccicanti.

"Per te questo ed altro principessa" l'attiro a me per stringerla in un abbraccio.

Lei ricambia e appoggia la sua testa su di me, nell'attesa dell'autobus.

Nicole's Pov

Questa serata non poteva essere più speciale e bella di così...lo adoro e, pensare che abbia organizzato tutto questo solo per me, non fa altro che aumentare i miei sentimenti verso di lui...anche se, di questo argomento, ancora non abbiamo parlato. Restiamo abbracciati finché non vediamo arrivare l'autobus nella nostra direzione, Edoardo si stacca da me per fargli segno di fermarsi, visto che, essendo le 20 passate, in fermata c'eravamo solo ed unicamente noi. Una volta che l'autobus si è fermato, ci apre le porte per salire e l'autista ci saluta con un cordiale "salve" e noi rispondiamo in egual modo. Incomincia a partire e dal finestrino osservo tutte casette e villette ben arredate e illuminate da piccole lucine...in questa zona di Londra è difficile che ci passi, visto che, non è il mio quartiere e poi... la mia famiglia non è così tanto facoltosa come le persone che abitano qui. 

L'autobus non ci impiega troppo tempo per portarci a casa, ci siamo fermati solo qualche minuto per via del traffico incontrato durante il tragitto. Scendiamo dal mezzo, salutiamo l'autista e ci dirigiamo verso la porta di casa mia. Busso, nonostante abbia le chiavi all'interno della piccola borsetta. Sentiamo un "arrivo subito" da dietro la porta e subito riconosco la persona da cui proviene la voce...è mamma.

"Ciao farfallina, come è andata l'uscita? Ciao Edoardo, è un piacere conoscerti" fa mia madre porgendo una mano al ragazzo qui vicino a me.

"Piacere mio signora Scott" risponde cordialmente Edoardo stringendole la mano.

"Ciao mamma! Tornata ora dal lavoro?" chiedo io entrando in casa e posando la borsa sul divano perfettamente ordinato.

I LOVE YOU (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora