14.

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« Non posso credere che quel figo del cantante sia il tuo ragazzo!» esclama Claire saltando da un piede all'altro.
Ci siamo arenate vicino al bancone del bar per evitare il rischio di morire soffocate, il Crime questa sera è pieno, probabilmente a causa del ritorno dei Grey Skies. Stanno dando spettacolo, sono grandiosi e mi sorprende non poco che non siano già famosi.

Mi sorprende di più il modo in cui Claire ha definito Daniel. La guardo sorpresa. « Non è il mio ragazzo.» asserisco, irragionevolmente presa dal panico.

Lei alza un sopracciglio, dopodiché decide di lasciar perdere con una scrollata di spalle. « Come vuoi, ma guarda tutte le ragazze che sono pronte a lanciargli il reggiseno sul palco, non sei gelosa?» chiede divertita.

« No.» rispondo nervosa, mentre lei si porta il suo bicchiere alle labbra. « Sono abbastanza sicura che buona parte di quelle ragazze sia sotto al palco per Jordan.».

Il drink le va di traverso e Claire comincia a tossire. « Sì, anche lui è molto... » tossisce. « Molto carino.» conclude, cercando di riprendere fiato.

« Tranquilla, anche se sei fidanzata ti è permesso di usare gli occhi, Adam non se la prenderà.».
A sentirlo nominare, il volto di Claire si rabbuia e capisco di aver fatto la mossa sbagliata. Claire ha nostalgia di casa, e questa nostalgia cresce ogni giorno che passa. Spesso me ne parla, ma non posso fare molto di più che rassicurarla; dalle sue descrizioni Adam sembra essere talmente perfetto che comincio persino a dubitare della sua esistenza.
So che non è un sentimento che mi fa onore, ma sono leggermente gelosa di Claire: tra una settimana ci saranno le vacanze di Natale e quando tornerà ad Elizabeth City troverà il suo ragazzo pronto ad aspettarla a braccia aperte; un volta a casa potrà baciarlo, ridere insieme a lui, recuperare il tempo perduto.
Quando io tornerò a casa, invece, troverò solo un'eco più potente di ciò che mi porto dentro.
Al solo pensiero di ciò che mi aspetta, sento gli occhi bruciare e sono costretta a distogliere lo sguardo dalla mia amica per concentrarlo sulla folla, in un tentativo di controllarmi.

Dopo un breve silenzio Claire mi comunica che deve andare in bagno, quindi sparisce nei meandri del locale lasciandomi qui da sola, anche se non non per molto. Come se non stesse aspettando altro, il suo posto viene preso dall'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere qui questa sera: Evan.
« Ciao Jasmine.» mi saluta con un sorriso luminoso.

Io mi guardo intorno prima di rispondere. Daniel è ancora sul palco, non dovrebbe esserci pericolo di rissa. « Evan, che sorpresa vederti qui.» riesco a dire.

« Sono venuto con degli amici.»

« Hai visto chi sta suonan...»

« Sí.» mi interrompe, serio in volto. « Ma spero che non crei problemi.» conclude, mentre io prego che sia più lungimirante di me. « Come va con lui?» domanda imbarazzato.

« Va bene.» replico sincera.

Evan non sembra soddisfatto della mi risposta. « State insieme?» inquisisce ancora.
Temporeggio pensando a ciò che potrei dirgli; il fatto è che io e Daniel non stiamo insieme, anche se ormai è da più di un mese che ci frequentiamo non ho ancora compreso "cosa" siamo.
« Ho capito.» conclude Evan prima che io possa parlare. « Pensi che potremmo prendere un caffè insieme uno di questi giorni?»

« Non lo so, Evan. Sono impegnata con gli ultimi esami e... »

« E non ha la minima intenzione di uscire con te.» si intromette una terza voce: Daniel, ovviamente. Mi volto verso di lui, rendendomi conto del fatto che la musica dei Grey Skies è improvvisamente stata sostituita da quella proveniente dalle casse. Con pochi passi Daniel è al mio fianco, preoccupandosi poi di cingermi un fianco con fare protettivo.
Rivendicazione territoriale: gli uomini sono come le scimmie.

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