24.

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Daniel

Busso alla porta per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta Jasmine non mi risponde: mi sta facendo impazzire. Dopo come le ho parlato non la biasimo per il fatto di non volermi vedere, ma ho bisogno di chiarire, di spiegarle il mio punto di vista e di assicurarmi che stia bene.
« Jas, per favore, apri questa dannatissima porta!» esclamo, fuori di me dalla rabbia.
Ho provato a convincerla per tutta la notte, rischiando di svegliare i vicini e facendo saltare i nervi a Peggy e Jordan, eppure lei continua a non dare segni di vita. Comincio davvero a preoccuparmi.
Mi do ancora dell'idiota per come sono esploso, per quello che le ho detto e, soprattutto, per il fatto di essere rimasto bloccato per almeno dieci minuti dopo la sua fuga e non essere riuscito a seguirla.
Sbatterle in faccia la verità in quel modo è stata la cosa più stupida che potessi fare, la paura che le ho visto negli occhi, il dolore nella sua voce è il fatto che ne fossi io la causa mi hanno mandato completamente nel panico.
Quando il mio cervello ha ripreso a funzionare dopo la sua dipartita, poi, ho cominciato a rivivere tutti i ricordi degli ultimi giorni vedendo alla perfezione i miei errori.
Mi sono riavvicinato a Megan di proposito. Certo, è stata lei a cercarmi dopo la festa della NY Records, ma io le ho dato corda. Una volta che la rabbia provocata dal fatto di averla rivista si è placata, ho ragionato a mente lucida in merito alla situazione: dopo più di un anno che Megan era scappata e mi aveva lasciato come un deficiente, avevo finalmente a portata di mano la mia occasione di vendicarmi. Potevo essere io, questa volta, quello pronto a mollarla. Tuttavia, preso dal mio piano, non ho pensato neanche per un secondo a ciò che questo avrebbe significato per Jasmine. Ho tentato di parlarle, di spiegarle la situazione ben consapevole del fatto che mi avrebbe considerato un pazzo, ma lei non me ne ha dato la possibilità: è semplicemente scappata via.
Poi, come se non bastasse, Megan ha preteso di rivedere l'appartamento e ovviamente quel giorno Jasmine è tornata prima dalla Juilliard. Ancora una volta ha tratto le sue conclusioni senza voler ascoltare una spiegazione, ancora una volta mi ha chiuso fuori dal suo muro, mi ha estraniato dal suo mondo senza battere ciglio e, volente o meno, mi ha ferito.
Mi sono stancato, per la prima volta da quando la conosco ho deciso che ne avevo abbastanza di correrle dietro per continuare a sbattere la faccia contro i suoi muri. Ho capito che Megan mi aveva fatto del male, sì, ma mai quanto me ne ha fatto Jasmine finora. Le colpe di entrambe sono ben diverse e non mi passa neanche per la mente di metterle sullo stesso piano, ma la realtà è che non ho sofferto così tanto per Megan perché io non la amavo davvero. Ha rubato la mia canzone, ha tradito i Grey Skies, per questo la odio, però non provo nient'altro per lei. Nulla.
Per Jasmine, invece, sento tutto ciò che è umanamente possibile provare ed è per questo motivo che ho reagito così ieri sera, è per questo motivo che senza riuscire a trattenermi l'ho ferita. Ed è per questo motivo che ho passato almeno dodici ore a bussare alla sua porta. Mi fa male la mano ormai, persino la gola inizia a bruciarmi; alla fine decido di rinunciare, per ora. « Ok, ti lascio in pace.» mormoro posando la fronte contro il legno freddo della porta. « Ma lo sai anche tu che prima o poi dovremo parlare, Jas.» concludo a denti stretti. Subito dopo mi allontano, attraverso la sala ed esco dall'appartamento: ho bisogno d'aria.
Una volta fuori dal portone mi siedo sui larghi scalini in pietra che portano al marciapiede, poso i gomiti sulle ginocchia ed abbandono la testa fra le mani; le tempie mi pulsano.

Sento il portone aprirsi alle mie spalle, pochi secondi dopo qualcuno si siede accanto a me. « Hai smesso di comportarti da psicopatico?» domanda Peggy divertita.

Irritato, sollevo la testa e la guardo in faccia. « Non mi vuole parlare, non so più cosa fare.» spiego, sentendo la voce tremarmi leggermente. « E non so nemmeno se sta bene.»

« Sta bene.» mi rassicura Peggy, al che la fisso confuso. « Mi ha scritto un messaggio in cui mi pregava di farti smettere di bussare alla sua porta. Cos'è successo?» chiede poi incuriosita. « Mi sembra un po' eccessivo tutto questo trambusto solo per Megan.»

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