"But no more worries, rest your head and go to sleep, maybe one day we'll wake up and this will all just be a dream.
Now hush little baby don't you cry, everything's gonna be alright..""Oh sta zitto!" mi alzo stropicciandomi gli occhi e prendo il telefono per stoppare la musica.
A breve sarebbe sorto il sole constatai guardando l'orario, mi ero appisolata alle 6 del pomeriggio, dopo 7 ore di volo e un casino immenso per trovare un taxi dato che la macchina sarebbe arrivata tra 14 giorni con la nave.
Nel tragitto aereoporto-casa, se casa potevo chiamarla ho risentito la sensazione che ho provato la prima volta che ho visitato questa città: smarrimento, persone che corrono, che urlano, macchine che suonano i loro clacson ripetutamente..insomma il caos. Il paesino in cui vivevo in confronto sembrava un quartiere di questa città.
Mi diressi alla finestra e un alba meravigliosa mi accolse
"Buongiorno New York"
Mi guardo intorno con aria sconsolata, ho sempre odiato i trasferimenti, penso davvero che ci metterò anni a riordinare questi scatoloni..forza e coraggio!
Dopo due ore e con 2 scatoloni rimanenti sento il telefono suonare e scendo di fretta le scale per rispondere.
"Mamma"
"Alyssa..sei arrivata? Posso venire a casa tua?"
"No" dissi senza pensarci
Sono sicura di aver sentito un sussulto dall'altro capo del telefono e cerco con non poco sforzo di cambiare le mie parole
"..volevo dire non ora mamma, sono ancora incasinata, arrivo tra un ora, fammi trovare una buona colazione."
"Sisi ci vediamo tra un'ora allora" sentì emozione nella sua voce
Mia madre vive a tre isolati dalla mia casa, prima di trasferirmi qui abbiamo discusso a lungo perchè mi avrebbe voluto lì nella sua stessa casa, ma sapevo che se avessi ceduto me ne sarei pentita, il passato mi tormenta da anni e non riesco ad avere un rapporto intimo con lei e stare sotto lo stesso tetto mi avrebbe distrutta.
Misi da parte gli ultimi scatoloni e andai in bagno per farmi una doccia
"Mio dio sembro uno zombie" capelli rossi, lentiggini, occhi nocciola e labbra rosse.
Presi i capelli cercando di coprirmi le lentiggini, le ho sempre odiate, mi rendono così simile a lui.Feci una doccia per risvegliarmi e appena finito dato che l'ora stava per scadere mi legai i capelli in due trecce che scendevano lunghe davanti, misi un berretto, una t-shirt due taglie più grandi, un pantaloncino di cotone morbido lungo fino alle ginocchia ed occhiali, prendo le chiavi e il cellulare ed uscii di casa.
Questa é la terza volta che sono qui a New York in questo stesso mese, venni una volta per firmare il contratto d'affitto e per parlare con la scuola per il mio imminente arrivo appena finite le vacanze estive e un altra perchè mia madre teneva a farmi conoscere la città e la sua casa.
Mentre cercavo di srotolare le cuffiette vado a sbattere contro una persona non riuscendo a trattenere um'imprecazione..
Spazio "autrice"
Salve ragazzi..questa è la prima storia che scrivo in assoluto quindi siate clementi..non sono ancora pratica nell'usare wattpad spero di imparare in fretta, mi scuso per eventuali errori, se mai avrò lettori saranno ben accette critiche per migliorarmi, vi ringrazio di cuoreSara.
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Resilience
Teen Fiction"Resilienza" "Resilienza?" mormorai guardandolo "Si" mi guardò a sua volta "lo stai affrontando a testa alta ora, ci sei riuscita!" mi sorrise felice.. Quanto avrei voluto crederci, in realtà era solo l'ennesima bugia. Pezzo tratto dalla storia. Res...