Chapter 14

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Passiamo la giornata in uno studio fotografico, quello del padre di Jos -che ho già conosciuto- mi mostra tutte le sue foto facendomi restare sbalordita, rimango incantata particolarmente da una rappresentatante una stradina ricoperta di foglie colorate, gli alberi sono spogli e secchi.
Mi ci rivedo in quegli alberi, privati delle foglie da qualcosa che non possono combattere e così rimangono, spogli e tristi.
Così la mia vita, gli eventi che mi sono capitati mi hanno lasciato triste e spoglia dei miei sentimenti.

"Ti piace?"

"Molto" non riesco a pronunciare nulla di più esplicativo, ancora persa nei miei pensieri.

"Lo vuoi?"

"Oh no davvero, tranquillo" stacco velocemente i miei occhi dalla foto incorniciata e lo guardo sorridendo.

"Prendilo e anzi, ho anche una proposta da farti" mi prende la mano e la porta ad indicare il paesaggio rappresentato.

"Ti ci porterò appena giungerà l'autunno e sarà uguale a questa foto"
gli sorrido sincera e lo ringrazio.

Mi incarta la foto e mi riaccompagna a casa, durante il tragitto sentiamo un pò di radio fino a che non la abbassa e mi lancia un occhiata.

"Ti va di dirmi cosa voleva quel tuo amico?"

Sospiro e valuto se parlargliene o meno, il fatto che mi sia simpatico ed è uno sconosciuto mi porta ad aprirmi più facilmente.
e va bene, cosa ho da perdere?

"È il fratello della ragazza che era con me quel giorno al supermercato, diciamo che si diverte a sfruttare le ragazze e mi aveva adocchiato come sua prossima preda, ma dopo essersi presentato a casa mia e avermelo detto apertamente ho definitivamente chiuso con lui.
Non che prima avessimo un rapporto, ho solo deciso di non parlargli nemmeno per sbaglio, tranne in casi come prima." Alzo le spalle per concludere la stranezza di quel racconto e Jos si apre in una risata

"Non credo ti consideri solo una scopata, credo che se avesse potuto mi avrebbe bruciato vivo"

Guardo avanti mentre parla e nego con il capo "ha solo capito di aver perso la prossima vittima"

Lo guardo mentre guida e devo dire che è proprio un bel ragazzo, sembra più grande della sua età ed è molto simpatico, si vede che non c'è malizia nei suoi gesti e gli sono grata di non volere nulla di più.

Quando arriviamo davanti casa mia esce e viene ad aprirmi la portiera accompagnandomi come aveva fatto tutta la mattinata.

"Conosco il genere maschile e devo dire che so riconoscere il suo comportamento, è come se ti volesse far piazza pulita intorno"

"Non credo Jos"

"Vedrai"

"Oh Dio spero di no!" ride della mia risposta e inaspettatamente mi abbraccia.
Non sono pronta a questo tipo di contatto e rimango ferma con le braccia lungo i fianchi.

"Scusami, è venuto spontaneamente" si stacca e si gratta dietro il collo guardandosi intorno

"Tranquillo sono io che non sono abituata a questi gesti" gli sorrido piegando la testa di lato

Mi sorride a sua volta e mi da un buffetto su una guancia.

"Va bene Alys, ci sentiamo?" annuisco convinta, mi piace la sua compagnia e sono decisa a rivederlo.

Dopo gli ultimi saluti rientro in casa esausta e mi getto sul divano, preparo un pranzo veloce decisa a conciliarmi con il sonno ma evidentemente qualcuno ha piani diversi.

"Devo parlarti"

Rileggo il messaggio di Ania e mi stendo sul divano.
Quando sto per rispondere un trillo acuto mi fa saltare sull'attenti, mi rendo conto che è il citofono a suonare quando risento il trillo.
Avvicino l'orecchio a quell'aggeggio e sento dall'altro capo un singhiozzo.

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