Capitolo 31

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"Non avrei dovuto, scusa, devo andare" la sua faccia terrorizzata mi porta a coprirmi il volto con i capelli, la porta che sbatte non sembra aver minimamente smosso qualcosa in me, mi porto alle labbra un'altro bicchiere, forse per levare quel sapore così dolce da bocca, quel sapore che ora mi sapeva di disprezzo.

Mi fermavo il più delle volte in queste situazioni a pensare, la gente nelle mie condizioni rimpiange sempre un passato "come ero felice" si direbbero, io no. Da quanto ne ho memoria non ho nessun pensiero felice se non quello di mio nonno, era capace di farti imparare una lezione da ogni cosa che capitava.
Ricordo che un pomeriggio mi insegnò a portare la bicicletta, dopo aver affermato di aver imparato, caddi e mi misi a piangere. Non piangevo per la caduta ma per il fatto che ero sicura di aver imparato e non potevo cadere, mio nonno mi prese in braccio e mi disse "Hai imparato una lezione bambina mia, così è anche la vita, quando sei sicura di aver imparato a viverla qualcosa ti farà sempre cadere devi essere tu a rialzarti e rimetterti in carreggiata, non permettere a nessuno di farti del male e di sovrastarti, sii sempre più forte" e così mi ripromisi di fare anche io quella situazione, nessuno sarebbe stato capace di farmi del male, non più.

Mandai un messaggio ad Ania per chiederle di venire a casa mia nel giro di due ore, il tempo di smaltire ciò che avevo in corpo, mi misi a dormire spegnendo tutte le ansie.
Vengo svegliata da una suoneria, tanto per cambiare e Ania mi dice che è fuori, vado ad aprirle ancora mezza addormentata e si lancia dentro casa come un razzo.

"Buonasera anche a te" le dico richiudendo la porta

"Sono così felice di rivederti fuori dall'ospedale, perchè non mi hai avvisato che saresti uscita? Come stai?"

"Hei hei calma, una domanda alla volta" mi fa una linguaccia a cui rispondo con una risata e si siede sul divano, ha una busta in mano che poggia sul tavolino e poi mi riguarda

"Ho deciso di uscire, non riuscivo più a stare lì dentro, mi sembrava di impazzire" mi siede sulla poltroncina e indico la busta

"Cosa c'è qui dentro?" fà segno con la mano di lasciar perdere

"Tu continua, te lo dico dopo" annuisco e continuo a parlare, non so se rivelarle o meno ciò che è successo poco prima con suo fratello ma l'avevo chiamata per un supporto o un consiglio e avevo bisogno di sapere cosa ne pensasse.

"Ania, devo dirti una cosa, ma prima devi rispondere a questa domanda" si sporge verso di me e inarca le sopracciglia prestandomi la massima attenzione

"Perchè pensi che tuo fratello abbia baciato Diana stamattina?" si batte una mano sulla fronte

"Ecco cosa ho dimenticato di dirti! La foto non è di oggi, Dean non era vestito così! Era tutta una menzogna perchè sapeva che te lo avrei fatto vedere e forse ci saresti stata male" il mio cuore sembra prendere una boccata d'aria e ringrazio mentalmente qualsiasi divinità esistente.

"Io e Dean ci siamo baciati, oggi" la sua reazione mi fà quasi scoppiare a ridere, sembra aver colto il tutto a rallentatore, prima sgrana gli occhi, poi si alza in piedi ruota su sè stessa cacciando un urletto e infine batte le mani

"Oh Dio ti ringrazio! Ha finalmente trovato una brava ragazza, una da non prendere in giro, lo sapevo, lo sapevo!" la fermo prendendola per una mano e facendola risedere

"Perchè non sei felice come me?" sospiro e la guardo

"Se ne è pentito subito dopo" stringe i pugni e si arrabbia e rischio nuovamente di riderle in faccia.

"Io lo ammazzo a quello stronzo, sarà l'ultima cosa che farò!" dopo aver provato diverse volte a calmarla senza successo và a preparare una scodella di pop corn perchè aveva una cosa importante da dirmi e a detta sua  "le cose importanti vanno accompagnate dal cibo" io ho semplicemente concordato con il mio stomaco e ora mi ritrovo con una ciotola di pop corn in mano mentre la guardo contorcersi le dita.

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