Chapter 8

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Mi dirigo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, mi appoggio al frigo mentre bevo e chiudo l'anta.
Mi strofino gli occhi e prendo le sigarette che avevo posato sul bancone, mi siedo sul divano distendendomi ad occhi chiusi e inizio a pensare a quegl'incubi, a come li sentissi ancora sulla mia pelle, a come quella paura mi avesse accompagnato negli anni e quanto odiassi la sensazione di impotenza che mi aveva attanagliato da piccola e continuavano tutt'ora.
Accolgo il sapore acre della sigaretta che mi fa seccare il palato e sbuffo continuando a pensare, avevo sempre avuto paura del ritorno di mio padre a casa, quando avevo capito la situazione all'età di 9 anni, pregai mia madre che lo cacciasse fuori di casa ma tutto ciò che ottenni era uno sguardo carico d'odio

"è tuo padre, come ti permetti, sei solo una bambina"

Poco dopo piangeva dicendo che non poteva farlo, lui ci avrebbe trovate.
Allora abbiamo subito, per anni, fino alla nostra salvezza che aveva sempre un gusto amaro, e lo rivelava il peso che mi portavo ancora dietro.

Sento una porta aprirsi e una risata femminile echeggiare in quel salotto, mi alzo di poco, dalla mia postazione notavo solo dei capelli chiari.
Non avevo via di scampo, se avessi risalito le scale mi avrebbero visto allora decisi di apparire naturale, per quanto naturale poteva essere quella scena.

Mi metto seduta sul divano continuando a fumare la sigaretta attendendo il momento in cui mi avrebbero visto, ormai era scontato che Dean fosse tornato a casa per concludere la sua serata.

La bionda continuava a sghignazzare probabilmente ubriaca e si era avvinghiata addosso a Dean che lentamente si avvicinava al divano

"oh nono merda no, cosa faccio ora?"
"okay, calma e sangue freddo"

"Fossi in te non lo farei" dico spostandomi poco sul divano

I due sussultano allo stesso momento e Dean mi guarda prima di parlare.

"Alyssa?"

Alzo la mano in un cenno di saluto mentre spengo la sigaretta, intenta a salire al piano superiore.

"Continuate pure, io vado sopra, notte notte"

Cammino spedita al piano superiore chiudendomi in camera di Ania, ma sbaglio camera.

Io l'ho detto che il mio senso dell'orientamento è pari a zero.

È una grossa camera, il letto è bianco con le lenzuola nere, una scrivania è accostata al muro con sopra un pc, e un grosso armadio di un nero lucido è dall'altra parte.
La cosa che però mi attrae sono la moltitudine di quadri che vedo, mi soffermo in particolare su uno.
Rappresenta un uomo che si immerge attorniato da balene, delfini e altri pesci, ho sempre amato il coinvolgimento della natura e degli animali nei quadri, lo rendono qualcosa di personale.

Sento sei rumori lungo le scale e mi affretto a raggiungere la camera di Ania, che ora è sveglia e fissa la parete davanti a sè con sguardo vacuo.

"È con un altra ragazza, vero?" mi domanda non interrompendo il contatto con la parete

"Si" sentiamo degli sghignazzi fuori la porta e degli "shh"

"Non lo sopporto più, odio questo via vai di ragazzine in casa mia" scuote la testa e si rimette a letto

"Gliene hai mai parlato?"

"Ti ricordi quando ti dissi che avevo litigato con mio fratello? Beh, ecco il motivo"

"Dai sù ora dormi"

"Mi dispiace tu abbia dovuto vederli, spero non te ne vada" sento il suo sguardo posarsi su di me ma il buio non mi permette di vederla

"Mmh no decisamente no, sai alle 4.30 am da sola per la città non mi va proprio" ride piano "e poi non ti lascerei sola solo perchè ho visto tuo fratello in un suo atto predatorio, non mi tocca minimamente"

"Atto predatorio?" ride più forte

"Almeno ti ho fatto ridere" scrollo le spalle abbandonandomi a una risata e poco dopo sento il respiro di Ania farsi pesante, cerco di seguirla seppur il rumore di ansimi di sottofondo mi disgusta e dopo un pò ci riesco lasciandomi cullare dal caldo tocco di Morfeo.

Sento il mio corpo scuotersi e apro gli occhi velocemente e trovo Ania che mi guarda.

"Finalmente! Sono 10 minuti che ti chiamo!"

"Mmh lasciami dormire" mi metto un cuscino in faccia e richiudo gli occhi ma il mio stomaco brontola

"Se ti alzi ti preparo una super colazione!"

"Ti odio" batte le mani felice della sua piccola vittoria.

"Posso usare il bagno prima di scendere?"

"Basta che scendi!" e mi lascia sola in camera a prendere le mie cose utili per il bagno.

In corridoio passo davanti la camera di Dean e non sento rumori, probabilmente dormono dopo la loro nottata molto movimentata.
Sono in bagno da 10 minuti, ma credo di essermene innamorata, ho deciso di fare una doccia veloce prima di scendere legando i capelli in cima alla testa, inizio a canticchiare Madness dei Muse mentre mi vesto velocemente per scendere giù.

Affianco Ania e le do un colpo di fianco mentre si unisce alla mia canzone, stiamo ancora ballando e cantando quando due risate ci interrompono.
Ci giriamo a rallentatore guardando Dean e la sua micetta che ridono di noi, decidiamo di tacito accordo di non dargli conto e ci sediamo a mangiare ignorando completamente la loro presenza, parlando animatamente delle ultime due giornate che passeremo insieme prima della scuola, fa quasi tutto lei perchè io non sono abituata a passare del tempo con qualcuno e lo ha capito.
Sento una presenza al mio fianco e la voce roca mi arriva direttamente all'orecchio.

"Sei davvero bella stamattina, piccola"
mi si blocca il respiro e lascio la forchetta a mezz'aria senza rispondere.

"Oh allora non ti sono così indifferente" mi riprendo da non so cosa e lo guardo truce

"In realtà ti puzza l'alito, sai la mattina bisogna lavarli i denti"

Il mio ego sta battendo le mani crogiolandosi in quella vittoria.
Un basso ringhio gli esce dalle labbra.

"Stasera c'è una festa organizzata da Zac, ci sarete?"

"Poni questa domanda come se sapessi chi diamine fosse Zac"

Guardo Ania e la sua faccia mi fa ridere, ha le labbra aperte in un sorriso e i suoi occhi sono aperti all'inverosimile e risponde lei al mio posto.

"Sisi ci saremo" la guardo con un sopracciglio alzato ma lei mi prega con lo sguardo e decido di cedere, beh sarà una serata di merda.

Una volta uscite di casa, ci mettiamo davanti al portone mentre fumo una sigaretta.

"Che dobbiamo fare?" chiedo ad Ania, è lei a sapere cosa fare.

"Dobbiamo andare a scuola a parlare con la segreteria per firmare le ultime carte, no?"

"Quanto ci mettiamo? Ho lasciato un impegno a casa"

"Cosa?" dice prontamente e subito dopo facendosi rossa in volto

"Se non vuoi dirmelo non fa nulla"

"Dopo vieni a casa mia e te lo faccio vedere" le sorrido per calmarla e iniziamo il nostro giro.

"Posso prepararmi a casa tua?" dice congiungendo le mani a mò di preghiera "non voglio avere mio fratello tra i piedi mentre mi preparo, sa essere molto protettivo quando vuole"

Ripenso alle sue parole di prima e un brivido mi corre lungo la schiena, Dean è davvero bello non lo metto im dubbio, se non sapessi che tipo di ragazzo fosse, mi sarei lasciata abbindolare.

I miei piedi si muovono verso una delle poche vie che conosco e Ania mi insegue tempestandomi di domande.

Spazio autrice
I quadri che metterò come foto del capito (quando capita) sono fatti da Toni Mahfud (personaggio famoso scelto per Dean) per rendere il personaggio a mio parere un pò più realistico.
Sara

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