Dean sta venendo a casa tua..
Lo avevo riletto tre volte prima di rispondere al messaggio che Ania mi aveva scritto.
"Cosa? Perchè?!"
La sua risposta non era ancora arrivata quando sento il citofono suonare, mi accuccio davanti alla finestra e guardo fuori.
È lì che guarda la casa e poi il citofono, è vestito come prima, la giacca di pelle è su una maglia nera e dei jeans scuri gli fasciano le gambe perfettamente mentre i suoi piedi sono coperti da degli anfibi.
Ora è appoggiato sopra il citofono e prende il cellulare avvicinandolo all'orecchio..e il mio inizia a squillare.Valuto se rispondere o meno rileggendo il numero e mi dico che non è a conoscenza che io sono a casa, quindi non corro nessun pericolo.
"Pronto?"
"Apri questo portone" biascica le ultime parole
"Non sono in casa" un silenzio si prolunga per qualche secondo e mi sporgo per controllare cosa sia successo.
Sta guardando il citofono e capisco le sue intenzioni troppo tardi, un trillo si propaga per la casa e la sua risata è resa fastidiosa dalla sua vittoria.
"Bene, ora che abbiamo appurato che sei in casa, apri il portone"
"Cosa vuoi Dean?" sono scocciata dal suo comportamento, non è nessuno per presentarsi qui e darmi ordini
"Parlare Alys, aprimi per piacere" e quelle due parole dette con urgenza mi portano ad alzarmi ed accontentare la sua richiesta.
Mi alzo dalla mia postazione e apro la porta, in poche falcate percorre il vialetto ed è davanti a me.
"Posso entrare?"
"Non mi sembra che tu mi abbia dato molta scelta" mi scosto e lo lascio entrare
"Aspetta qui, vado a cambiarmi non la sopporto più questa gonna" mi scruta e la sua risposta mi fa alzare gli occhi al cielo
"Puoi anche rimanerla..è molto invitante" vorrei rispondere a tono ma decido di lasciar perdere
"Fà come fossi a casa tua" salgo le scale diretta alla mia camera e indosso il pigiama.
Prendo un attimo di pausa prima di riscendere.
Mi fermo e cerco di valutare le possibili opzioni della sua comparsa in casa, aveva uno sguardo perso nonostante la battuta e le sue parole di poche ore prima mi rimbombano in testa
"Alys..esci dalla mia testa"
"Esci per piacere"Che abbia da dirmi qualcosa a riguardo? Spero mi chiarisca le sue parole perchè ne ho bisogno, non me ne ero accorta fino a questo momento ma ho l'urgenza e la voglia di sapere il perchè delle sue parole, dopo tutto non avevo fatto nulla.
Aspiro più aria possibile per farmi coraggio ed affrontare il ragazzo che mi aspetta di sotto e scendo.
Dean mi sta aspettando sul divano con la testa tra le mani, non credo mi abbia sentito perchè non muta la sua posizione.
"Dean?" lo guardo inclinando la testa e lui alza la sua guardandomi.
Non accenna a parlare e il suo sguardo è tormentato facendomi pensare al peggio."È successo qualcosa ad Ania?"
L'avevo sentita pochi minuti prima ma avevo paura, fortunatamente scuote la testa e sospira prima di iniziare a parlare."Perchè sei andata via con quello lì?"
inizio a ridere piegandomi in due"Sei davvero venuto fin qui con questa faccia sconvolta per chiedermi questo?" mi guarda con le sopracciglia corrugate e la sue espressione mi fa continuare a ridere
"Non lo trovo divertente"
"Oh io molto, questa situazione è esilarante. Non capisco perchè dovrebbe interessarti così tanto il fatto che io abbia chiesto il passaggio a Seth"
"Gliel'hai chiesto tu?" il suono che emette è quasi un ringhio
"Dean cosa sei venuto a fare qui?" mi stavo scocciando di questa scenata
"Dovevi tornare con me a casa, con me e Ania"
"Ero stanca e non volevo rovinare il tuo divertimento, non pensavo potessi disturbarti durante i tuoi accoppiamenti" mi faccio quasi rossa ripensando alla scena che ho interrotto e alla figuraccio che ho fatto.
"Sei gelosa Alys?" ora ha un ghigno sul volto e mi guarda scrutandomi il volto
"Fino a prova contraria..sei venuto tu qui per chiedermi il perchè del mio ritorno con Seth" gli faccio un occhiolino e il suo sorrisetto scompare.
Si alza barcollando e si avvicina al tavolo stringendolo a tal punto che le sue nocche diventano bianche, mi ero già resa conto che fosse ubriaco da quando mi aveva fermato in bagno, che avesse continuato a bere?
"Quanto hai bevuto?"
"Il numero è irrilevante" non alza mai la testa e una domanda mi tortura da quando è entrato in casa mia
"Cosa ti tormenta?" alza il viso e mi guarda socchiudendo gli occhi, inizia a muoversi avvicinandosi pericolosamente, mi spinge al muro ricreando la scena di prima ma questa volta i suoi occhi sono fissi sulle mie labbra ed il mio corpo e la mia mente iniziano ad iscenare un combattimento.
La mia mente mi manda avvertenze mentre il mio corpo attende la sua mossa.Appoggia la fronte alla mia in un gesto dolce ma le sue parole esprimono il contrario
"Non sono affari tuoi" è come uno schiaffo che mi fa risvegliare, lo spintono via da me e vado a prendere posto sul divano lasciandolo lì in piedi
"Allora puoi andare"
"Cosa?"
"Ho detto che puoi andare, sei arrivato qui ubriaco facendo una sparata, sono passata sopra a queste stronzate chiedendoti se c'è qualcosa che non va e tu mi rispondi che non sono affari miei? Allora puoi tranquillamente andare" mi risponde con un cenno secco del capo e si allontana verso la porta ma prima di aprirla si gira verso di me.
"Dimentica le parole in bagno, ero solo ubriaco e avevo voglia di scopare come hai ben notato qualche attimo dopo" alza la mano in un saluto e mi lascia lì andandosene con un sorrisetto sulle labbra.
Resto qualche minuto lì sul divano ripensando a quell'incontro, non so cosa le sue parole mi abbiano fatto ma sembra che abbiano lasciato un fastidioso dolore all'altezza del petto, un dolore dovuto al fatto che avesse pensato fosse semplice entrare nei miei pantaloni.
"O un dolore dovuto al fatto che ti considera solo per una scopata?"
Scaccio quella stupida idea partorita dal mio cervello e mi alzo da lì cercando un pò di sollievo da quella stupida serata.
Spazio autrice
Salve ragazz*, scusate se non sto pubblicando come prima ma sono in vacanza!Sara

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Resilience
Teen Fiction"Resilienza" "Resilienza?" mormorai guardandolo "Si" mi guardò a sua volta "lo stai affrontando a testa alta ora, ci sei riuscita!" mi sorrise felice.. Quanto avrei voluto crederci, in realtà era solo l'ennesima bugia. Pezzo tratto dalla storia. Res...