Capitolo 5 - Festa a Grifondoro

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Hermione Granger rideva come una matta. Si teneva la pancia, piegata in due dal ridere mentre Harry e Ginny le facevano il resoconto delle audizioni. Scherzavano su come Ron non fosse riuscito a parare neanche una palla. Ginny imitava alla perfezione le espressioni di stupore del fratello, esagerando di proposito ed Harry la spalleggiava rincarando la dose.
- Ragazzi basta! Mi sta venendo mal di pancia!
Ansimò tra le risate. Ginny aveva un talento naturale da buffone di corte e quando Harry le dava corda, mettevano su dei numeri da cabaret che facevano morir dal ridere.
Venerdì sera. La festa era iniziata da un'ora. Casse di Burrobirra non facevano altro che entrare dal buco dietro il ritratto, sorrette da innumerevoli volontari. La sala Comune era stata ingrandita con un incantesimo, le poltrone erano finite a ridosso delle pareti per lasciar posto agli studenti che continuavano ad arrivare a fiotti.
Seamus Finnigan e Dean Thomas erano appostati fuori come guardie del corpo per tenere lontani tutti gli studenti di altre case di età inferiore ai quattordici anni.
Hélène si servì un punch dal tavolo delle bibite e si voltò ad osservare il caos di persone. Della musica Babbana risuonava a gran volume mentre i primi ballerini improvvisavano mosse divertenti nell'angolo adibito a pista.
Si guardò attorno e scorse la testa rossa di Ginny e quella di Harry. Stavano entrambi girati verso la Caposcuola che rideva di gusto.
Si avvicinò al gruppo ed Harry l'accolse con allegria.
- Ecco la nostra nuova cacciatrice! Viene Hélène, brinda con noi!
- Lasciatelo dire, sei un talento nato. Complimenti! Ci hai lasciati a bocca aperta per la tua bravura.-
Aggiunse Ginny con sincerità.
Hélène si scosto una ciocca di capelli castana dal viso e la riportò dietro l'orecchio. Sorrise di rimando, pensando a quanto le venisse facile sorridere da quando era arrivata lì.
- Dove hai imparato a giocare così bene?
Domandò Ron che era arrivato in quel momento con una pinta di Burrobirra tra le mani. Non si sarebbe scordato facilmente tutti quei gol subiti.
- Mi ha insegnato mio padre. Quando frequentava Hogwarts, giocava come cacciatore a Tassorosso. È stato anche il capitano della squadra per gli ultimi tre anni di scuola. Mi ha messo sulla scopa fin da quando avevo otto anni, tra le grida di terrore di mia madre, e quando ha visto che avevo la sua stessa passione, si è eletto a mio allenatore privato.-
- Allora un brindisi per il signor MacKanzie e per Hélène!
Gridò Harry, sovrastando il vociare nella Sala.
Gli studenti presenti sollevarono i bicchieri al cielo in un'ovazione generale. I fumi dell'alcol iniziavano ad avere i primi effetti sull'allegria di tutti.
Hélène rise divertita e brindò insieme agli altri.
Le note di una musica in voga nel mondo Babbano si diffusero nella sala. Hermione la riconobbe subito e si lanciò in pista, seguita a ruota da Ginny e Ron.
- Non pensavo che Hermione fosse così festaiola!
Commentò Hélène stupefatta. La Caposcuola di Grifondoro si muoveva a tempo di musica senza timore o vergogna. Ballava felice insieme all'amica, completamente presa dalle note della canzone.
- Eh, sì, la nostra Herm è anche questo, oltre a libri e incarichi importanti.
Rispose Harry, guardando la migliore amica con affetto.
Si voltò verso Hélène e rimase ancor più incantato dalla sua bellezza. I capelli castani erano sciolti sulle spalle. Indossava una maglia nera che lasciava scoperta metà schiena e una gonna bianca fino al ginocchio.
- Ti va di ballare?
E le tese la mano. Lei lo osservò piacevolmente stupita. I capelli neri spettinati e gli occhiali un po' infantili, ma che evidenziavano due occhi verdi come smeraldi.
Con decisione gli prese la mano e insieme si buttarono in pista.
Nello stesso istante, dal buco dietro il ritratto comparve una persona che mai si era vista nella Torre di Grifondoro. Draco Malfoy.
Il principe di Serpeverde entrò, tra gli sguardi di stupore di Finnigan e Thomas, e si guardò intorno con attenzione.
Continuò a scrutare la calca di gente, con i suoi modi alteri e superbi. Vestiva una camicia bianca e un paio di pantaloni scuri come la notte. Gli sguardi delle studentesse erano tutti per lui. Dannatamente bello e provocante, con quell'aura oscura di mistero e freddezza che si portava dietro.
Quando stava ormai per perdere la pazienza, la vide. Era là. In mezzo alla pista da ballo. Scatenata come non l'aveva mai vista. Ballava con gli amici con un sorriso divertito stampato sulla bella bocca. I capelli legati alti in una coda, un vestito verde scuro sopra alle ginocchia e un paio di scarpe nere con un tacco generoso.
Draco la osservò e sentì il desiderio crescere ad ogni istante. Senza curarsi degli sguardi stupiti della gente, attraversò la sala in poche falcate.
Hermione improvvisò una piroetta, ma finì per perdere l'equilibrio e si scontrò contro il corpo virile di qualcuno, che la prese al volo.
Alzò lo sguardo mortificata e si trovò faccia a faccia con l'ultima persona che avrebbe mai pensato di incontrare lì. Malfoy la stringeva fra le braccia e la guardava in quel suo solito modo indecifrabile.
- Malfoy!
- Buona sera Granger.
Hermione arrossì per l'imbarazzo, mentre prendeva atto che erano in mezzo ad una pista, nella torre di Grifondoro e i suoi amici li stavano fissando allibiti.
- Per quanto possa capire che sia bello starmi abbracciata, sono venuto qui per una ragione diversa da quello che tanto desideri. -
La Grifondoro si riebbe a quelle parole e si scostò bruscamente dal biondo. Lui le rivolse un ghigno e proseguì.
- Mi sto già gustando la faccia che farà la McGranitt quando si accorgerà che la sua pupilla è in ritardo per il colloquio settimanale. -
Hermione si mise una mano davanti alla bocca sconvolta.
- Il colloquio per il Ballo! È questa sera! Me ne ero dimenticata.
- Che sia scritto su un calendario a grandi lettere! Hermione Granger si è scordata di un appuntamento scolastico. -
La canzonò Draco ghignando divertito. Hermione si voltò verso gli amici, che continuavano a fissarli con gli occhi spalancati.
- Ragazzi, scusate ma devo andare. Questa sera c'è il colloquio settimanale con la McGranitt e Piton per il Ballo del Giglio.-
E senza aspettare una risposta, prese Malfoy per un braccio e se lo trascinò fuori dalla Sala Comune di Grifondoro.
Quando furono in corridoio, Draco approfittò del silenzio che c'era per commentare.
- Non pensavo che una So-tutto-io perfettina come te, avesse un lato nascosto così mondano. Cos'altro nascondi Mezzosangue? -
- Risparmiami i tuoi commenti Malfoy. Siamo in ritardo.
Sbottò Hermione, mentre percorreva rapidamente il corridoio.
- E di chi sarà mai la colpa! Mia no di certo. Io ero puntualissimo.
La ragazza non si degnò di rispondere, continuando a camminare veloce.
- A proposito Mezzosangue, forse ti converrebbe mettere qualcosa sulle spalle. La McGranitt potrebbe avere un mancamento per lo shock se ti vedesse entrare così. -
Hermione si bloccò in mezzo al corridoio. Non ci aveva pensato. Aveva ragione Malfoy.
- Accio Scalda cuore!
E rapido come la luce, uno scalda cuore nero ad incrocio le arrivò fra le mani. Lo indossò all'istante sotto lo sguardo stupito di Draco. Era la prima volta che vedeva quel capo di abbigliamento e dovette ammettere che non le stava affatto male. Si puntò la bacchetta al collo, dove era appesa una comune collana d'argento e la trasfigurò in un foulard dorato. Fece lo stesso con le scarpe, trasformandole in un paio di ballerine basse.
- Spero che il colloqui non duri più di un'ora, altrimenti la McGranitt mi vedrà crescere in altezza in un battito di ciglia. -
Borbottò la Grifondoro, mentre Draco continuava a guardarla divertito.

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