Capitolo 6 - Primi incontri

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Martedì sera. Mancava poco alle otto, quando Hermione Granger svoltò l'angolo del corridoio al settimo piano, seguita dalla sua truppa: Ginny Weasley, Hélène MacKanzie, Harry Potter, Ron Weasley, Neville Paciock e Luna Lovegood.
Al capo opposto arrivò Draco Malfoy, seguito dai suoi Serpeverde: Pansy Parkinson, Daphne Greengrass, Blaise Zabini e Theodore Nott.
I due Caposcuola si fermarono uno di fronte all'altro. Insieme passarono tre volte davanti al muro e comparve la stanza delle Necessità.
Fecero entrambi per aprire la porta, ma si bloccarono a metà strada, lanciandosi occhiate di sfida. Si fissarono in silenzio per un paio di secondi, poi Hermione abbassò la maniglia con decisione ed entrò.
La stanza delle Necessità si era adattata al numero degli studenti. Il tavolo in mogano aveva assunto una forma ovale ed era più lungo. Era contornato da dodici sedie, il numero esatto dei presenti.
Draco ed Hermione si sedettero accanto, sul lato lungo del tavolo. Alla sinistra della ragazza si accomodarono gli studenti di Grifondoro, mentre alla destra di Malfoy presero posto le Serpi. Le due fazioni si scambiarono sguardi ostili.
- Ma bene. Chi abbiamo qua...i fratelli Pel di Carota, Lunatica Lovegood, Potterino e Grassone Paciock. Davvero una bella squadra!
Esclamò Pansy con la sua voce fastidiosa, facendo ridacchiare Nott e Daphne.
Ginny balzò in piedi, impugnando la bacchetta.
- Chiudi quella ciabatta, stupida oca! Almeno noi non ci facciamo sbattere dall'intera popolazione maschile di Hogwarts.-
- Maledetta. Come osi!
Gracchiò Pansy, alzandosi a sua volta in piedi. Sfoderò la bacchetta con ira.
- Expelliarmus!
Gridò Draco e le due ragazze vennero disarmate all'istante. Hermione, che aveva fissato la scena con disappunto, intervenne.
- Ora basta. Da questo momento non accetteremo atteggiamenti bellicosi in questa stanza. Siete qui per lavorare all'evento e non per scannarvi. Io e Malfoy abbiamo deciso che per queste ore che trascorreremo tutti insieme, non saranno ammessi litigi, tentativi di schiantarsi a vicenda o dispetti!-
Esclamò la Grifondoro. Ne aveva fin sopra i capelli di sopportare altre liti.
- Esatto. Io sono il primo a non approvare questa fusione, ma dato che Silente ci ha affibbiato questo incarico, siamo costretti a portarlo a termine. Non voglio sentire insulti o dover separare qualcuno che è venuto alle mani. Meglio funzionerà questa collaborazione forzata e prima finiremo gli incontri.-
Disse Draco, guardando ogni presente minaccioso. I Serpeverde borbottarono scocciati e i Grifondoro annuirono.
- Molto bene. Come prima cosa, dobbiamo stabilire come dividerci i lavori.
Annunciò Hermione e prese una pergamena per appunti. Con piuma alla mano, elencò i nomi dei presenti.
- Mezzosangue prima pensiamo a cosa bisogna fare.
- D'accordo Malfoy.
Pansy osservò i due Caposcuola scioccata. Da quando avevano smesso di insultarsi? Poi si ricordò della tregua provvisoria e si tranquillizzò.
- Ok, ragazzi. È giunto il momento di collaborare. Cosa serve per organizzare un ballo a tema?-
- Di sicuro qualcuno dovrà occuparsi della stesura degli inviti.
Disse Daphne con il suo tono in apparenza indifferente.
- Bene - ed Hermione lo scrisse sulla pergamena - altro?
- Dovremo pensare a come arredare la Sala Grande. A proposito, qual è il tema del ballo? Lo avete già scelto?-
Domandò Hélène, molto interessata all'evento. Hermione prese appunti poi rispose.
- Sì. Il tema del ballo è "Il connubio delle Stagioni" e ad ogni Casa viene associata una stagione.
- Bello! Mi piace. A chi spetta decidere le stagioni?
Chiese Luna, guardando Hermione con i suoi occhi sporgenti che le davano un'espressione di perenne sorpresa. Come se fosse appena caduta dalle nuvole.
- Luna, le stagioni sono quattro e sono sempre quelle... cosa ci sarà mai da decidere?
Commentò Ron come se stesse parlando ad un malato di mente.
- Certo Ron. Immagino che Luna lo sappia. Quello che stava cercando di chiedere è chi ha il compito di attribuire le stagioni alle Case. -
Disse Hermione esasperata. Con Luna e Ron era come vedere il bue che da del cornuto all'asino. Erano davvero senza speranze.
Ron annuì imbarazzato per la figuraccia.
- Rispondendo alla tua domanda, Luna, saremo tutti noi a decidere.
- Ottimo! Serpeverde sarà l'inverno, mentre Grifondoro l'estate.
Suggerì Ginny rivolgendosi ai due Caposcuola.
- E per quale ragione dovremmo rappresentare l'inverno?
Domandò Pansy con voce stucchevole.
- Te lo dobbiamo anche spiegare? Non ci arrivi con quel neurone che hai in testa?
- Ginny, per favore! Niente frecciatine. Malfoy, cosa ne dici?
Ed Hermione si voltò verso il biondo. Draco, che era rimasto in silenzio ad ascoltare, alzò le spalle.
- Per me va bene. Blaise?
Il moro di casa Slytherin annuì. Gli occhi blu come il mare seri e concentrati.
- Theodore?
Anche il ragazzo fece un cenno affermativo con la testa.
- Daphne?
La bionda ci pensò su, poi fece una smorfia.
- Noi siamo Purosangue, di tradizioni nobili e antiche. I nostri manieri sono grandi e trasudano ricchezza, apparenza... Sì, la stagione che meglio ci rappresenta è il gelo dell'inverno. -
Fu brutalmente sincera come suo solito. Hermione ammirò la sua dote di non aver peli sulla lingua. Capì che oltre alla bellezza c'era altro in lei.
Prese la sua piuma e scrisse in una nuova pergamena. Non poteva proseguire nell'altra, dove non era stata ancora compilata la lista delle attività da svolgere. Stavano saltando di palo in frasca, ma almeno c'era un'atmosfera di collaborazione.
- L'estate per Grifondoro è perfetta. Noi siamo il vostro opposto. Siamo coraggiosi e leali, al contrario di voi, che tramate all'ombra e siete dei traditori.-
Intervenne Harry, non potendosi trattenere dal commentare.
- Sfregiato, modera i termini.
Sibilò Malfoy, sentendosi punto sul vivo. E gli rivolse uno sguardo glaciale.
- Ha ragione Malfoy. Harry dacci un taglio. Non è questo il modo di comportarsi.
- Scusa Herm.
Borbottò il Bambino Sopravissuto. Non sopportava di vedere la sua migliore amica prendere le difese di quello stronzo di Malfoy. Gli bolliva il sangue nelle vene al solo pensiero di dover passare parecchie giornate in sua presenza e come se non bastasse, anche Hermione ci si metteva in mezzo, neanche fosse la sua ragazza!
Riconoscendo la pericolosità delle sue osservazioni, preferì rimanere zitto.
- Corvonero rappresenterà l'autunno.
Dichiarò Luna di punto in bianco, con lo sguardo perso nel vuoto.
Draco sollevò il sopraciglio e rivolse un'occhiata significativa ad Hermione come a dire "te l'avevo detto di non sceglierla!"
Hermione gli restituì l'occhiataccia, facendogli capire che doveva pensare per sé visto che non aveva voluto rinunciato alla Parkinson.
- Ricordate il racconto della cicala e della formica? - domandò la Lovegood, facendo strabuzzare gli occhi ai presenti - Corvonero rappresenta l'intelligenza della formica che mette da parte le provviste in vista dell'autunno. -
Nessuno ebbe da obiettare e per esclusione a Tassorosso restava la primavera.
Il tempo trascorse veloce e dopo un inizio un po' difficoltoso, gli studenti delle diverse Case accettarono la collaborazione, partecipando con idee costruttive.
Trascorsa un'ora, i due Caposcuola decretarono conclusa la riunione. Gli aiutanti uscirono dalla stanza, lasciando i responsabili a mettere a posto le pergamene.
Quando anche Hélène si chiuse la porta alle spalle, Hermione tirò un sospiro di sollievo.
- E il primo incontro è andato.
- Già e senza ossa rotte.
Draco a quel punto si alzò dal tavolo, si accese una sigaretta e diede un lungo tiro. Hermione aprì la finestra con un colpo di bacchetta. Ormai non ci badava più.
- Mezzosangue, se riuscissi a tenere a bada lo Sfregiato e la Donnola, la collaborazione potrebbe essere più semplice. -
- Senti da che pulpito. Sappi che se quella stupida di Pansy se ne uscirà fuori ancora una volta con i suoi commenti canzonatori, nessuno la risparmierà da uno schiantesimo. -
Dichiarò Hermione, che una mezz'ora prima aveva faticato a non impugnare la bacchetta contro la mora di Serpeverde. Infatti Pansy aveva approfittato di un momento di distrazione della Caposcuola per sparare un'altra frecciatina contro Ginny e la sua famiglia. Per fortuna Draco era intervenuto, facendo tacere di nuovo le ragazze.
- È stata una riunione molto lunga e io ne ho abbastanza. Ci vediamo Giovedì sera.
E detto ciò Malfoy prese la porta e se ne andò, continuando a fumare in corridoio.
Hermione sospirò, mise in ordine la Stanza con un incantesimo di pulizia, poi prese il suo fascio di pergamene, le ripose nella cartellina e uscì.

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