Capitolo 21 - Di nuovo a Hogworts

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Quella mattina di metà marzo la natura iniziava a svegliarsi dal letargo invernale. Gli alberi e i fiori della Foresta Proibita mostravano orgogliosi foglie verdi e timidi boccioli. Regnava un piacevole silenzio, che fu interrotto da un leggero rumore di ciottolato smosso.
Draco Malfoy strinse gli occhi, cercando di focalizzare la strada che si dipanava ai piedi di Hogwarts. Scorse un puntino minuscolo e scongiurò Salazar Serpeverde che fosse la carrozza dei MacKanzie. Ne aveva le palle piene di aspettare lì fuori. Soprattutto perché non poteva neanche fumarsi una sigaretta, vista la presenza del Preside Silente, di Piton e della McGranitt.
Si sistemò la sciarpa intorno al collo, bestemmiando per quell'aria gelida che si insinuava inspiegabilmente nella pelle. Nonostante mancassero due giorni all'equinozio di primavera, in Scozia faceva ancora molto freddo. Lanciò uno sguardo ad Hermione Granger, in piedi in silenzio accanto a lui.
- Mezzosangue, mi sono rotto i coglioni di aspettare. Quanto cazzo ci vuole a raggiungere il Castello?-
Bisbigliò con il dente avvelenato.
- Non lo so Draco. Purtroppo non ho la sfera di cristallo.
Rispose la Grifondoro, sistemandosi il mantello più stretto al corpo.
- Io questa mattina mi sono svegliato all'alba per assistere a questa pagliacciata!
Sbottò il biondo, lanciando sguardi di fuoco all'orizzonte.
- Malferret, mi hai schiantato i coglioni! Anche noi ci siamo alzati presto, ma non ci lamentiamo come te!-
Intervenne Harry Potter dietro alle sue spalle.
- Nessuno ti ha interpellato Sfregiato. Un'altra sillaba e ti schianterò sul serio!
- Basta. Pietà. Non ne posso più di voi due.
Si lamentò Hermione arrivata ormai all'esasperazione.
Draco si rimangiò un insulto poco carino rivolto al Bambino Sopravissuto. Per quieto vivere e per evitare un'occhiata minatoria dalla McGranitt, gli voltò le spalle.
Nel frattempo la carrozza si era fatta più vicina e ormai mancava meno di un chilometro.
- Sono loro! È la carrozza dei miei nonni.
Esclamò Hélène MacKanzie, riconoscendo la vettura dalle sue fattezze.
- Grazie Salazar, te ne sarò debitore.
Sussurrò Draco con sollievo. Ancora pochi minuti e sarebbero entrati nel Castello al caldo.
I cancelli di Hogwarts si aprirono ad un cenno di Silente e la carrozza percorse il selciato, proprio come quella mattina di cinque mesi prima.
Dopo pochi minuti di attesa, la vettura raggiunse lo spiazzo di fronte all'ingresso e si fermò. I due cavalli bianchi che la trainavano nitrirono all'unisono. Erano meravigliosi e di razza pura. Il cocchiere in livrea scese dalla cassettiera ed abbassò il predellino. Con gesti esperti si affiancò alla porta e l'aprì.
Il piccolo comitato di accoglienza si rianimò, pronto a ricevere gli ospiti d'onore.
La prima a scendere fu lei.
Diana Isabel Rowanley in MacKanzie.
Il cocchiere le porse la mano, ma l'anziana donna la ignorò, stando ben dritta e posando il piede a terra. Alzò lo sguardo sui presenti, rivelando due magnifici occhi azzurri. Il profilo regale e i modi aristocratici.
Inconfondibile.
Hermione Granger si sentì fremere per l'emozione. Non le sembrava vero di poterla vedere in carne ed ossa.
- Nonna! Che piacere rivederti!
Dichiarò Hélène, correndo ad abbracciare la donna. Superò i presenti e le volò al collo, felice. Hermione notò il mutare dell'espressione di Diana. Lo sguardo freddo dell'anziana signora si sciolse in un sorriso dolce pieno di affetto.
- Hélène! Che gioia!
- Mamma, spostati per favore. Io e papà vorremmo scendere dalla carrozza.
Commentò una profonda voce maschile. Non appena Diana si fu scostata, Jarrett MacKanzie comparve sul predellino e scese a terra, subito seguito da un uomo anziano, Alexander Fitzroy MacKanzie.
Draco dovette concedere che il vecchio aveva un certo stile per essere un Mezzosangue. Vestiva come un Lord inglese, con abito beige di alta sartoria e un pregiato bastone da passeggio con impugnatura in mogano. I capelli e i baffi erano brizzolati e ben curati. Gli occhi castani intensi scrutarono il piccolo gruppo di persone e subito s'accesero d'interesse.
- Albus, mio caro! Quanto tempo!
Il preside Silente sorrise all'uomo e gli venne incontro.
- Conte Alexander! Che piacere averti qui!
- Il piacere è tutto mio.
Rispose l'uomo con ilarità.
Draco spalancò la bocca stupito. Aveva sentito bene o il preside Silente aveva chiamato il vecchio Sangue Sporco con un titolo nobiliare?
Si voltò verso Hermione, che aveva ascoltato come lui il discorso.
- Mezzosangue, hai sentito anche tu come lo ha chiamato?
- Sì, Draco. Lo ha chiamato Conte. Non lo sapevi? Hélène me lo disse giusto una settimana fa, parlando del più e del meno. Nel mondo Babbano lui è di sangue blu.-
Lo informò la Grifondoro con tranquillità. Harry, che nel frattempo si era affiancato alla ragazza, ghignò in direzione di Malfoy.
- Hai capito Furetto? Sarà anche un Mezzosangue ma forse ha più possedimenti di te.
- Impossibile Sfregiato! La famiglia Malfoy è molto antica.
Esclamò il biondo indignato. Hermione sogghignò alla sua reazione. Poi il suo sguardo si posò su Hélène e suo padre. In quel momento si stavano abbracciando e li sentì parlare in francese, la lingua della defunta madre e moglie.
- Ma petite chérie! Je suis très content de te voire en forme. Tuot va bien?
- Oui, papà. Ne te inquiétes pas.
E Jarrett MacKanzie strinse la figlia a sé ancor più forte. Hélène sorrise radiosa e quando si sciolse dall'abbraccio prese suo padre per mano e si avvicinò ai ragazzi.
Harry si irrigidì, diventando d'improvviso molto nervoso. Malfoy ghignò maligno.
- Ridi pure Malferret. Mi saprò gustare il momento, quando toccherà a te.
Gli sibilò a denti stretti il moro. Draco lanciò uno sguardo furtivo ad Hermione che pareva non aver colto il sottointeso. Un Malfoy avrebbe dovuto temere un inutile Babbano? Ma figurarsi! Lo Sfregiato si sbagliava di grosso.
Hélène giunse di fronte ai compagni di scuola e si schiarì la voce.
- Papà, questi sono i miei amici. Lui è Draco Malfoy, sarà il nostro Re del Ballo.
E indicò il biondo, che rivolse un cenno all'Auror.
- Tu sei un Serpeverde, vero?
Non si trattava di una vera domanda perché Jarrett ne era convinto.
- Esatto. Come Mrs. MacKanzie.
Rispose brevemente Draco.
- Lei, papà è Hermione Granger, la Regina del Ballo. È stata mia tutor ad inizio anno.
- Piacere Hermione. Grazie per aver sopportato questa peste.
Disse l'uomo con uno sguardo affascinante. Hermione Granger sorrise in risposta, cercando di non sbavare in terra. Il padre di Hélène era davvero un uomo bellissimo. Ora che ce l'aveva di fronte, poteva osservarlo meglio. Era la copia esatta di Alexander MacKanzie. Era alto, fisico atletico e capelli castani. Differiva solo per gli occhi, che erano azzurri come quelli della madre. Sulla guancia destra spiccava una leggera cicatrice, ricordo di vecchie battaglie. Indossava la divisa da Auror, che accentuava di più il suo fascino.
Hélène passò a presentare l'ultimo rimasto e il suo tono di voce ebbe una piccola flessione.
- Papà, lui è Harry Potter, il famoso Salvatore del Mondo Magico.
Harry arrossì leggermente e strinse la mano all'Auror.
- Finalmente ti conosco Harry. Sei così giovane, ma hai compiuto un'impresa in cui tanti di noi fallirono. Hai sconfitto il temuto Voldemort e ti ringrazio a nome di tutti.-
Il Bambino Sopravissuto annuì un po' rigido, rosso in volto.
Jarrett sentì subito puzza di bruciato e rivolse un'occhiata sospettosa alla figlia. L'uomo aveva affinato l'intuito negli anni come agente dei Servizi Segreti negli Lueur e quello stesso intuito gli suggeriva che c'era qualcosa di strano nel viso arrossato di Hélène e di Potter. Non si trattava di una coincidenza.
Prese da parte la figlia, scusandosi con i presenti.
- Hélène, est-ce qu'il y a quelque chose que je devrais savoir?
- Eh bien, il est mon petit ami.
Jarrett spalancò gli occhi e rimase impietrito a fissare la giovane.
Draco sogghignò divertito. Aveva ascoltato lo scambio di battute con interesse.
- Draco, tu sai parlare francese?
- Ovvio, Mezzosangue. Le mie origini nobili mi impongono la conoscenza della lingua francese. I miei genitori fecero venire un istitutore privato direttamente da Parigi quando avevo nove anni.-
Commentò il biondo, con la sua solita supponenza.
- Quando avrai finito di pavoneggiarti, saresti così carino da tradurre per me?
Disse Hermione, che ormai era abituata agli sfoggi di superbia del ragazzo.
- Con piacere Granger. Il padre della MacKanzie ha chiesto se c'era qualcosa che avrebbe dovuto sapere, vista la faccia da pesce lesso dello Sfregiato. E lei gli ha detto che Potty è il suo ragazzo.-
- Oh, cazzo.
Sussurrò Harry, che aveva sentito benissimo. La fronte gli si imperlò di sudore per l'agitazione. In quell'istante vide Jarrett riprendersi dallo shock e tornare da loro con passo deciso. Si parò di fronte al Bambino Sopravissuto e lo fissò ad occhi stretti. In quel momento la somiglianza con la madre era molto accentuata.
- Mi ripresento. Piacere signor Potter, io sono il PROTETTIVO padre di Hélène.
Sottolineò l'uomo e nel dirlo, si passo una mano sull'elsa della spada che teneva in vita.
Harry rabbrividì involontariamente, mentre Malfoy se la ghignava trionfante.

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