Capitolo 24 - Prigionia

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Ron Weasley puntò la bacchetta davanti a se e gridò.
- Bombarda!
L'incantesimo si abbatté sulla barriera senza sortire nessun effetto. Il muro grigio ed evanescente di magia rimase intatto ed impenetrabile.
- Bombarda maxima!
Pronunciò Draco, imprimendo maggior forza all'attacco. Ma di nuovo non accadde nulla.
- Dannazione!
Sbottò Harry dopo un ennesimo tentativo andato a vuoto.
Nel frattempo alle spalle dei tre ragazzi si era formata una piccola folla, composta da Albus Silente, il professor Vitious, la professoressa Sprite, Hélène MacKanzie, il padre Jarrett, Ginny Weasley ed Hermione Granger. L'anziano preside osservava la scena senza proferire parola, lisciandosi distrattamente la lunga barba. Non si vedeva nulla al di là di quel muro impenetrabile. Era come se la scuola fosse sospesa in un mondo ignoto.
Jarrett era al suo fianco ed esaminava ogni dettaglio con occhi attenti ed esperti. La sua mente da Auror gli suggeriva di star ben all'erta e rimpianse di aver lasciato il suo armamentario in camera, poiché non gli era parso appropriato alla cerimonia. Lì accanto, Hermione guardava un punto imprecisato di fronte a sé, persa nei suoi pensieri.
Quella barriera oscura che gravava sulla scuola le procurava un senso di déjà vu. Non che l'avesse mai vista prima, però... non riusciva a venirne a capo. Le sembrava di essere maledettamente vicina alla soluzione, ma c'era un qualcosa che le impediva di ricordare. Si sentiva come quando si ha una parola sulla punta della lingua e la memoria decide di non collaborare. Il flusso incessante dei suoi pensieri fu distratto per un istante dalla scena che gli si presentò di fronte.
Draco fissava con astio la barriera. Quei bastardi credevano di averli messi in trappola, ma si sbagliavano di grosso. Nessuno poteva imprigionare un Malfoy contro la sua volontà. Al suo fianco Ron scosse la testa rassegnato. Aveva accettato l'evidenza dei fatti. Quel muro di magia non avrebbe ceduto. Ma Malfoy e il Bambino Sopravissuto non la pensavano allo stesso modo. Si scambiarono un'occhiata d'intesa e partirono alla carica. Se la magia non funzionava, non restava che un metodo più tradizionale. Si lanciarono contro la barriera con l'intento di sfondarla a spallate, ma quando furono a pochi passi dal muro, questa assunse una tonalità più scura e li respinse. Draco ed Harry furono scaraventati all'indietro, finendo a terra con le gambe all'aria. Ron trattenne a stento una risata, mentre il Bambino Sopravissuto e il Furetto si alzavano imprecando senza ritegno. Il loro linguaggio stava diventando talmente colorito, che la professoressa Sprite fu costretta a riprenderli per amore di decenza.
I due passarono a quel punto ad insulti in serpentese e il suono di quei sibili fece venir la pelle d'oca persino a Jarrett. Hermione alzò gli occhi al cielo rassegnata. In quelle occasioni la differenza tra Harry e Draco sembrava quasi nulla. Per non parlare del loro talento nel parlare quella lingua... e l'illuminazione arrivo come un fulmine a ciel sereno.
- Ma certo!
Esclamò la Grifondoro, attirando l'attenzione dei presenti. Persino Malfoy e Potter interruppero la loro litania per osservarla. Ma Hermione non perse tempo.
Si voltò e corse dentro la scuola.
- Hermione!
La richiamò Draco, ma la ragazza non si degnò di rispondere, sparendo oltre il portone. Il biondo era sorpreso come tutti dalla sua reazione. Sentì il rumore di tacchi sulle pietre farsi via via più lontano e si lanciò al suo inseguimento, deciso a scoprire cosa passava per la testa della Sua Mezzosangue.
In poche falcate la raggiunse, considerato che indossava scarpe più comode di lei. La prese per un braccio e la fermò poco prima dell'entrata della biblioteca.
- Mezzosangue, mi dici che cazzo ti è preso?
Hermione lo guardò con impazienza.
- Niente, Draco. Lasciami andare in biblioteca.
Il biondo la fissò incredulo, mollando la presa sul suo braccio.
- Ti sembra questo il momento di fare la secchiona?
Hermione non gli rispose ed entrò.
Attraversò a passi svelti la biblioteca, diretta verso il fondo delle scaffalature. Draco la seguiva imperterrito. La ragazza arrivò infine al Reparto Proibito ed iniziò a scorrere frenetica i titoli sul dorso dei libri. Buttò a terra un volume dopo l'altro, sotto lo sguardo sconcertato di Draco. Ormai conosceva la Mezzosangue al punto da sapere che mai al mondo avrebbe danneggiato di proposito dei libri ammuffiti e decrepiti. E vedere tutti quei trattati di sapere oscuro finire sul pavimento con malagrazia, era uno spettacolo a cui non avrebbe mai immaginato di assistere. Stava per chiederle se fosse uscita di senno, quando la vide estrarre con soddisfazione un tomo enorme dalla libreria, ponendo fine alla sua ricerca frenetica.
Hermione posò il manoscritto sul tavolo da lettura e lo aprì. Iniziò a sfogliare le pagine con rapidità, facendole quasi schioccare nel voltarle. In fine giunse alla pagina che cercava e si bloccò. Scorse con gli occhi il testo:

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