Capitolo 20 - Conto alla rovescia

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La porta della Stanza delle Necessità era aperta. Al suo interno Daphne Greengrass e Pansy Parkinson sedevano intorno al tavolo ovale. La prima scriveva mentre l'altra leggeva ad alta voce dei piccoli biglietti. Stavano compilando l'elenco degli invitati che avevano confermato la loro presenza al Ballo. Ormai mancavano sei giorni all'evento e in tutta Hogwarts si percepiva un generale fermento. I componenti del Comitato Organizzativo non si erano dati un attimo di pace, sfruttando ogni ora buca o momento di pausa per buttarsi anima e corpo nelle loro mansioni.
Pansy comunicò un altro nominativo e la compagna di Casa lo trascrisse. La mora interruppe la lettura e si sistemò la coda alta sulla testa.
- Non vedo l'ora che sia tutto finito. Questo maledetto Ballo sta mettendo a dura prova la mia pazienza.-
Daphne sorrise brevemente.
- Eh, già. È proprio una bella gatta da pelare.
Pansy prese un altro biglietto di risposta e se lo girò fra le mani. Rimase in silenzio per un po', soppesando i propri pensieri.
- Daphne, posso farti una confessione.
- Hai avvelenato qualcuno?
Domandò prontamente la ragazza.
- Sto parlando sul serio!
- Anche io!
Pansy fece roteare i suoi occhi castano scuro sbuffando.
Daphne posò la piuma sul tavolo e guardò l'amica.
- Ok. Dimmi pure. Ti ascolto.
- Si tratta di Theo.
- È nei guai?
Pansy scosse la testa e le guance si colorarono di una leggera sfumatura di rosso.
- No. Riguarda il mio rapporto con lui.. ecco... ti..ti sembrerebbe così strano se io ti dicessi che non mi dispiace affatto come ragazzo? E non nel senso di amico, ma di uomo da desiderare... mi.. mi sento molto attratta da lui.-
Daphne la scrutò con i suoi bellissimi occhi azzurri, poi fece un'alzata di spalle.
- Tutto qui? Sai che novità! Mi stupisce che tu te ne sia resa conto solo adesso.
La mora Slytherin spalancò la bocca.
- Cosa? Vuoi dire che te ne eri già accorta? Che lui mi piace... intendo!
- Non ci vuole una scala magica per capirlo. Passate tanto tempo insieme e tra l'altro da un paio di mesi te ne vai in giro con una faccia da santarellina innamorata. Certe volte quasi non ti si riconosce! -
Commentò la bionda, passandosi una mano fra i serici capelli.
- Chi io??
- No, la nonna di Paciock! Ovvio che sto parlando di te!
Pansy sbatté gli occhi più volte. Davvero non credeva di essere diventata così... comune. Era sempre stata convinta di essere una donna di ghiaccio, fredda e calcolatrice. Invece in compagnia del Serpeverde più strano di Hogwarts, aveva scoperto che poteva provare molti sentimenti positivi. Si era resa conto di non essere così meschina come tutti la dipingevano, ma una comune ragazza bisognosa di affetto. E tutto questo grazie a Theodore. Quello stesso ragazzo che ultimamente si scopriva ad osservare furtiva. Accarezzava la sua figura virile con la mente e faceva dei sogni per niente casti su di lui.
- Secondo te io gli piaccio?
Bisbigliò quasi timorosa di sapere la risposta.
Daphne sollevò un sopracciglio sbalordita. Se l'amore rendeva tutti così cretini, era una fortuna che lei gli avesse sempre girato al largo!
- Pansy, lo sanno anche i muri qui ad Hogwarts che Theo ti muore dietro da almeno quattro anni! È innamorato perso di te!-
La Greengrass vide la faccia stupita dell'amica e scosse lentamente la testa. Era proprio vero che l'amore era cieco...
Non fece in tempo a commentare ad alta voce, che l'oggetto della loro conversazione comparve all'uscio della porta.
- Pansy, Daphne! Abbiamo un problema e ho bisogno di voi!
Esordì Theodore Nott, raggiungendo le due ragazze al tavolo.
- Cosa è successo Theo?
Il ragazzo si passò una mano fra i corti capelli castani e rispose a Pansy.
- Si tratta del gruppo. I Magorium Boys. Non vogliono più cantare al Ballo e non so come convincerli. Senza di loro siamo fottuti!-
- Immagino sia il caso che tu lo dica a Draco e alla Granger. Loro sono i nostri responsabili e sono i più adatti a risolvere questo problema.-
Disse Daphne con i suoi soliti modi diretti.
- Purtroppo l'avrei fatto, se non fosse che sono impegnati con la Weasley e la Lovegood a parlare con i giornalisti del Cavillo e della Gazzetta del Profeta.-
- Perché non ci pensa Blaise? È stato lui ad ingaggiare il gruppo.
Theodore sbuffò e si rivolse alla bionda.
- Invece Blaise ha ben pensato di lasciarmi solo. Ieri sera ha tentato di radere al suolo la Sala Comune dei Gryffindor con una pozione esplosiva rubata dallo studio di Piton. La McGranitt l'ha scoperto e adesso è da lei a scontare la sua punizione.-
- Il nostro Zab è incorreggibile. Mi stupisce che stavolta non ci sia lo zampino di Draco. Di solito agiscono sempre in coppia.-
Commentò Pansy in tono ciarliero. Vedendo lo sguardo disperato di Theodore, decise di venirgli in soccorso.
- Va bene, Theo. Vedrò di aiutarti io. Daphne, ti sta bene proseguire da sola con la lista per un po'?-
Daphne la rassicurò, dicendole di non preoccuparsi. Così i due Serpeverde uscirono in corridoio e una volta soli, la mora chiese maggiori spiegazioni.
- Ti hanno detto per quale ragione si sono rifiutati di partecipare all'ultimo minuto?
- È per via di Christian, il vocalist. Lui è un ex studente di Hogwarts della casa di Tassorosso.-
- E qual è il problema?
Theodore sospirò e vuotò il sacco.
- Si tratta di Piton. Christian è rimasto traumatizzato dai tempi della scuola perché il professore l'aveva preso di mira. Quando ha scoperto che Piton insegna ancora Pozioni da noi, si è categoricamente rifiutato. Ha blaterato qualcosa sul fatto di aver speso galeoni su galeoni dallo psicologo per quel trauma e di non essere pronto ad affrontarlo.-
- Sono senza parole. Il grande Christian dei Magorium Boys è terrorizzato da Piton.
Disse Pansy. Theo le rivolse un'occhiata comprensiva.
- Va bene. Forse ho un asso nella manica che ci salverà il culo.
E prese il ragazzo per il braccio e se lo trascinò dietro fino alla Sala Comune di Slytherin. Lasciò Theodore di fronte al camino e corse nella camera che divideva con Daphne. Aprì il grande baule ai piedi del suo letto e ci rovistò dentro con foga. Dopo un paio di minuti estrasse un sacchetto di velluto blu scuro e lo strinse fra le dita vittoriosa. Quando tornò in Sala Comune, Nott la osservò curioso.
- Che cosa hai in mente?
- Stai a vedere.
Affermò Pansy. Slacciò il cordoncino che teneva chiuso il sacchetto e rovesciò il contenuto sul palmo della sua mano. Si trattava di Metro Polvere. La lanciò sul camino e in pochi attimi attivò una comunicazione con casa sua.
Più tardi, Pansy e Theodore camminavano fianco a fianco lungo il corridoio del settimo piano. Arrivati quasi alla stanza delle Necessità si fermarono.
- Non so ancora come ringraziarti Pan.
- Figurati Theo. È una fortuna che mia madre sia una grande amica di Robert Coffman, il Direttore di una delle più grandi case discografiche del Mondo Magico. È stato facile ottenere l'incisione gratuita del nuovo album dei Magorium Boys in cambio della serata live al nostro Ballo.-
E gli rivolse un sorriso luminoso. Theodore annuì e calò il silenzio fra i due. Rimasero fermi uno di fronte all'altra, senza accennare a muoversi.
Nott la fissò intensamente. Era così bella. I suoi occhi scuri e i capelli corvini lo facevano impazzire. Ed ora che la sua pelle non era più violata da trucchi pesanti, era ancora più attraente e naturale. Accarezzò il suo corpo con lo sguardo e il cuore iniziò a battere frenetico in petto.
Pansy non riusciva a smettere di guardarlo. Il viso mascolino dai tratti marcati era addolcito da due occhi castani e bonari, che in quel momento trasmettevano mille sensazioni. Il fiato quasi le si mozzò in gola, mentre percorreva con lo sguardo il suo fisico muscoloso avvolto nella divisa scolastica. Le ampie spalle, i bicipiti in rilievo, il petto ben disegnato, gli addominali... tornò a fissare gli occhi nei suoi e il ragazzo si mosse.
Theodore si avvicinò a Pansy, lentamente. Un passo alla volta. E la ragazza sentiva sempre di più l'avvicinarsi della sua presenza. Della sua fisicità. Non si era mai sentita così attratta da un uomo. Nemmeno con Draco.
Il giovane si fermò a pochi centimetri dal suo volto e timidamente allungò il braccio. Le accarezzò il volto con mano un po' tremante.
- Forse me ne pentirò, ma desidero farlo da troppo tempo.
Sussurrò e in un attimo annullò le distanze, coprendole le labbra con le sue. Pansy spalancò gli occhi stupita. Quasi non le sembrava possibile. Poi una sensazione piacevole alla base dello stomaco la invase e chiuse gli occhi. Theodore la baciò delicato e Pansy se ne sentì quasi commossa. Nessun ragazzo era mai stato così dolce con lei. Decise di rispondere al bacio, seguendo il suo ritmo. Le sue labbra sapevano di buono. Poi lentamente Theodore le passò le braccia intorno alla vita e la strinse a sé, continuando a baciarla. Pansy si sentì felice e protetta. Adorava perdersi nella sua stretta virile. Poi il ragazzo la invitò dolcemente ad aprire la bocca e lei cedette languida. Le lingue si incontrarono complici e un'esplosione di emozioni avvolse entrambi.
Dopo poco si scostarono e rimasero in silenzio. Pansy si sentì quasi denudata, quando Theodore la sciolse dal suo caldo abbraccio.
- Ah.. ehm.. ci.. ci vediamo dopo.
Borbottò impacciato il ragazzo. Poi, senza attendere una sua risposta, si voltò e scomparve dietro l'angolo del corridoio.

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