Capitolo 26 - Lezioni di difesa

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Hermione Granger era in piedi di fronte all'armadio. Indossava solo la camicia di Draco che odorava di lui. Della sua pelle e del suo profumo. Le andava piuttosto grande, arrivando a sfiorarle metà coscia e le maniche coprivano le mani fino alla punta delle dita. Ma per lei era perfetta, perché era come sentirsi avvolta dall'abbraccio di lui. Con un lieve sorriso si sentì in sintonia con la maggior parte delle donne a cui piaceva indossare le camicie dei loro amati, dopo una notte di amore e di passione. Era come se con quel gesto si cercasse di prolungare il sentirsi ancora una cosa sola. Si trattava di una sensazione così dolce ed effimera che le faceva sciogliere il cuore.
Si destò dai quei pensieri fugaci per riportare lo sguardo sul'armadio. Di fronte ai suoi occhi le ante aperte rivelavano un guardaroba pieno di abiti di alta sartoria. Sfiorò con le dita le camicie ben stirate e riposte nelle grucce e un sorriso le si dipinse sulle labbra. Non aveva mai visto Draco indossare un qualcosa di diverso dalle camicie, che per altro gli stavano benissimo. Lo sguardo le cadde su una piccola pila di panni piegati e per un attimo pensò di avere le allucinazioni. Prese in mano l'indumento sospetto e lo spiegò.
- Cosa stai facendo?
Domandò Draco, uscendo in quel momento dal bagno privato. Hermione rimase incantata ad osservarlo, dimenticandosi per un attimo di tutto il resto. Era bello da togliere il fiato con solo gli slip addosso. Il fisico statutario era un invito a pensieri focosi. I pettorali scolpiti, l'addome. Era peggio di una droga.
Il biondo si concesse un ghigno all'occhiata libidinosa della ragazza. La raggiunse con l'intento di abbracciarla, ma fu distratto da ciò che Hermione stringeva fra le mani.
La giovane seguì il suo sguardo e questo bastò a riattivarle tutti i neuroni.
- E questi cosa ci fanno nell'armadio di un Purosangue?
Domandò, mettendogli sotto il naso un paio di pantaloni neri da ginnastica, con tre bande bianche per ogni fianco ed il tessuto era decisamente acetato.
Draco arrossì leggermente ed Hermione lo fissò allibita. Non lo aveva mai visto in imbarazzo.
- Me li ha regalati Blaise questo Natale, insieme alla felpa grigia.
- Felpa grigia?
E subito lo sguardo della Grifondoro andò a individuare l'oggetto in questione dentro l'armadio. Era davvero una felpa grigia con tanto di cappuccio, laccetti e una tasca sul davanti.
- Non ci posso credere. Sto sognando.
- Divertente, Mezzosangue. Quel maledetto di Blaise ha detto che avrei potuto usarli durante gli allenamenti, ma si sbaglia di grosso. Io non metterò mai dei vestiti Babbani.-
Dichiarò lapidario, ripensando al biglietto che il suo migliore amico aveva allegato al regalo. Nella pergamena di ottima fattura, Blaise aveva esordito con "Visto che ormai il tuo cuore è stato rapito da una Mezzosangue, tanto vale che inizi ad abituarti ai costumi dei Babbani. E non fare quell'espressione schifata perché i Babbani hanno il pregio di sapersi vestire più alla moda di noi Maghi..." Se lui quegli abiti li chiamava alla moda, non osava immaginare il resto!
Hermione tornò a guardare il biondo, con un'espressione indecifrabile in volto e Draco sentì come un brutto presentimento.
- Perché non indossi questi pantaloni oggi? Sono molto più comodi di quelli da Mago che ti ostini a portare, soprattutto se si tratta di fare allenamento.-
Draco la fissò allibito.
- No, Mezzosangue. Cavatelo dalla testa. Io non metto abiti Babbani.-
La Grifondoro gli si fece più vicina, accentuando il movimento delle anche.
- Nemmeno se te lo chiedo io?
Il biondo deglutì e mosse un passo indietro. Non gli era sfuggito l'incedere provocante della giovane e subito un campanello d'allarme gli si accese in testa.
- Ho detto no. Niente mi farà cambiare idea.
Ed indietreggio ancora, mentre lei sorrideva maliziosa.
- Sei proprio sicuro?
Sussurrò Hermione, con voce roca. Draco mosse un ultimo passo e si trovò a toccare il muro con la schiena.
- Neanche se faccio questo?
La Grifondoro lo raggiunse e gli cinse il collo con le braccia. Si mise in punta di piedi e lo baciò sulle labbra.
Lo Slytherin rimase immobile come una statua, mentre Hermione si staccava dalle sue labbra, per scendere a baciargli la gola.
- E questo?
E proseguì nella sua seducente discesa, lasciando una scia di baci sui pettorali scolpiti, per proseguire sull'addome e raggiungere l'ombelico. Ci soffiò dentro e subito intrufolò la lingua.
- E questo?
Draco teneva gli occhi chiusi, il cuore rimbombava in petto senza tregua e la pelle bruciava dove lei l'aveva accarezzata con i suoi baci. Ma non intendeva cedere.
Hermione prese fra le dita l'elastico degli slip e lo spinse verso il basso, liberando la virilità di lui, che era già pronta.
- E questo?
Draco spalancò gli occhi atterrito. No. Non lo avrebbe fatto. La Mezzosangue non era così perfida. Non poteva farlo. Non poteva..
- Ah...
Gemette quando sentì le labbra di lei chiudersi su di lui. Un angolo remoto della sua mente registrò l'inesperienza di quelle cure, ma non se ne curò. Il desiderio cresceva prepotente, pompandogli nelle vene un fiume bollente di piacere.
Con un gesto rapido la scostò da sé. Hermione alzò lo sguardo smarrita, temendo di aver fatto qualcosa di sbagliato, visto che era la prima volta per lei. Non aveva mai "baciato"nessuno in quel modo, anche se Ginny a suo tempo si era prodigata in spiegazioni dettagliate sul metodo.
- E va bene, hai vinto...
Ammise, con il respiro ansante. La Grifondoro sorrise vittoriosa e Draco la invitò ad alzarsi nuovamente in piedi. Subito le calò sulle labbra e le strappò un bacio esigente e carico di desiderio.
- Adesso però, paghi pegno.
E senza lasciarle il tempo di replicare, la cinse stretta e la trascinò sul letto, su cui caddero avvinghiati.
Più tardi, ormai sazi della loro passione, si accinsero a vestirsi e Draco indossò i pantaloni da ginnastica. Ed Hermione si pentì subito di aver insistito, perché gli stavano dannatamente bene. Creavano un piacevole contrasto con la pelle diafana e, girandogli attorno, notò quanto il sedere risaltasse in maniera provocante.
- Cos'è quella faccia, Mezzosangue? Ti ho accontentato, no?
Domandò il biondo, indossando anche la felpa. Ormai aveva fatto trenta e tanto valeva far anche trentuno. Già si immaginava le risate di derisione di tutti, ma cosa non si faceva per la propria compagna.
- Beh, sì, però ora sarà un problema tenere tutta la popolazione femminile lontano dalle tue grazie. Per Merlino, sembrano disegnati appositamente per te.-
Draco sollevò un sopracciglio dubbioso. Si portò di fronte allo specchio e si osservò con leggero scetticismo. E constatò che dopotutto non gli stavano così male...

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