Capitolo 10 - Dubbi e tentazioni

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- Ok, adesso proviamo il passo di cambio dal Giro Naturale al Giro Rovescio.
Disse Draco Malfoy alla sua dama. Erano trascorse due settimane e quella domenica sera il tempo non era dei migliori. Un temporale si stava sfogando fra lampi e tuoni. Il rumore della pioggia contro il vetro era in parte nascosto dalla melodia del valzer inglese. Dentro la Stanza delle Necessità il Re e la Regina del Ballo provavano le loro danze.
Hermione Granger sospirò e cercò di seguire il movimento del suo cavaliere, ma quando fu il momento di passare al Giro Rovescio si ingarbugliò e gli pestò per sbaglio il piede.
- Ahi! Mezzosangue stai attenta!
Esclamò Draco, scostandosi dalla ragazza. Si guardò il piede offeso per una frazione di secondo per tornare a posare lo sguardo sulla sua dama.
- Insomma Granger, vedi di rilassarti. Sei tesa come una corda di violino. Non è la prima volta che proviamo questo passo. Avanti, non è così difficile! -
- Tu la fai facile Malfoy! Balli il valzer da dieci anni, mentre io ho appena iniziato e la tua pazienza non è delle migliori. -
Rispose Hermione risentita. In parte era furiosa con se stessa perché non riusciva ad imparare i passi. Era davvero un affronto alla sua intelligenza, quella incapacità di memorizzare i movimenti.
Draco si passò una mano tra i capelli. Così proprio non andava.
- E va bene. Cambiamo metodo.
Con un colpo di bacchetta fece partire dall'inizio il vinile.
- Non pensare ai passi. Segui solo me.
Prese di nuovo posizione, stringendo la mano di Hermione nella sua e posandogli la destra appena sotto la scapola.
- Pronta?
La ragazza annuì. Draco iniziò a danzare ed Hermione cercò di seguirlo un po' titubante. Quando furono quasi a metà della pista, la ragazza mise male un piede ed inciampò, tirandosi dietro il suo cavaliere.
Hermione cadde in terra e Malfoy le rovinò addosso con tutto il suo peso. Il ragazzo si staccò bruscamente per piantarle due occhi arrabbiati in volto.
- Insomma Granger, ma cosa combini? Un attimo prima mi segui sulla pista, poi ti distrai e inciampi! -
- Spostati Malferret! Non riesco a respirare così!
E gli diede uno spintone per cavarselo di dosso. Il biondo si sollevò in piedi e non si degnò di aiutarla, mentre anche lei tornava ad alzarsi.
- Allora, mi spieghi cosa ti prende?
- Finiscila Malferret! Il mio problema è che mi sono scelta te come maestro e forse era meglio se lo avessi chiesto a Piton in persona!-
Gli rispose con rabbia. Dopo la prima lezione trascorsa piacevolmente, alla domenica successiva Malfoy si era dimostrato molto più esigente e meno paziente. Il che aveva prodotto un disastro su tutta la linea. E stava accadendo la stessa cosa anche in quel momento.
- Non è così semplice come credi imparare a ballare. Io ci sto provando sul serio!
- Va bene, ho capito. Iniziamo da capo di nuovo.
E fece partire un'altra volta la basa.
- Chiudi gli occhi.
Hermione lo guardò allibita.
- Che cosa?
- Avanti Mezzosangue, chiudi gli occhi! Non ho intenzione di farti cadere. Fidati di me per una volta!-
La ragazza ubbidì un po' dubbiosa. Sentì il respiro caldo di Malfoy vicino all'orecchio e capì che aveva avvicinato il volto.
- Rilassati, non pensare a nulla. Ascolta la musica e lasciati guidare da me.
Le sussurrò all'orecchio. Hermione avvertì il suo alito caldo sulla pelle e si sentì arrossire. La sua vicinanza le provocava dei piccoli brividi alla base della schiena.
Accantonò il pensiero dalla mente e si concentrò sulla musica. Malfoy non si muoveva. Aspettava di sentirla più rilassata.
Hermione si fece coccolare dalle note del brano e le trovò così piacevoli e invitanti. Poi Draco si mosse e iniziò a condurla.
- Tranquilla. Continua a sentire la musica.
Le bisbigliò all'orecchio e mai un sussurrò le era sembrato più gradevole. Si lasciò trasportare da Malfoy, affidandosi completamente alla sua guida. La musica le entrava nel sangue per tendersi ed espandersi in ogni sua fibra. E il suo cavaliere la conduceva con abilità e scioltezza. Lei lo seguiva, compiendo ogni passo con leggerezza.
- Molto bene. Ora apri gli occhi.
Ed Hermione lo fece ed incontrò lo sguardo di lui. Così intenso e misterioso da non riuscire a distogliere gli occhi. Draco la fece volteggiare e lei lo seguì ancora incatenata a quei laghi di argento fuso. Continuarono a ballare finché la musica non cessò. Si fermarono sul posto e il silenzio cadde nella stanza.
Draco la fissò intensamente. Era davvero seducente quella sera. Mezz'ora prima l'aveva stupito presentandosi all'incontro con un vestito bordeaux. Lungo fino al ginocchio e fatto di impalpabile raso. Una scollatura ampia e le maniche a tre quarti. Le cadeva sul corpo disegnando le forme in modo invitante. Il colore dell'abito risaltava i suoi occhi castani.
Una volta sua madre gli aveva detto di stare attento alle streghe dagli occhi dorati.
"Ti ammaliano e ti imprigionano l'anima. "
Forse aveva ragione perché ciò gli trasmetteva lo sguardo di lei andava oltre la ragione.
Hermione si perse nei suoi occhi, con il cuore che batteva a mille. La mente svuotata da ogni pensiero. Lui si avvicinò al suo volto, fino a sfiorarle la guancia con il suo respiro caldo.
- Sei stata molto brava Granger.
Le sussurrò all'orecchio. La ragazza rabbrividì piacevolmente e si scoprì a desiderare il suo tocco sulla pelle. Fu un bisogno fisico talmente impulsivo che la lasciò sbigottita.
Draco tornò a fissarla e percepì qualcosa di diverso in quegli occhi dorati. Lei lo osservava in un modo tale da fargli ardere il sangue nelle vene. Voleva toccarla. Assaggiare di nuovo il sapore delle sue labbra. Era una necessità così forte come respirare.
Appoggiò la fronte contro quella di Hermione, chiuse gli occhi e inspirò il suo odore.
Lei sussultò ma non si sottrasse a quella vicinanza. E prima di rendersene conto, lo baciò e Draco ricambiò con intensità. Hermione dischiuse la bocca ad accogliere la sua lingua e sentì i sensi incendiarsi al contatto con la sua. Le labbra di lui erano sensuali e accoglienti e non riusciva a farne a meno. Ma uno sprazzo di lucidità le attraversò la mente e si staccò bruscamente da lui, colpevole come una ladra colta in fallo.
- Scusa. Non avrei dovuto...
E lo lasciò in mezzo alla stanza, fuggendo fuori dalla porta.
"Che cosa diavolo mi prende?", si domandò Hermione mentre correva a perdifiato lungo i corridoi, senza neanche vedere dove stava andando.
Sentendo i polmoni bruciare per lo sforzo, si fermò e si trovò di fronte al bagno di Mirtilla Malcontenta. Vi entrò e si appoggiò contro il muro. Non c'era nessuno nella stanza, nemmeno il fantasma lamentoso e suscettibile.
Si accasciò a terra mentre una lacrima le scendeva lungo il volto. Era tutto sbagliato. Tutto dannatamente sbagliato. Aveva baciato Malfoy. Lei, Hermione Granger, impegnata con Michael Corner. Non sarebbe dovuto accadere.
Eppure c'era qualcosa che la portava a sentirsi attratta dal biondo Serpeverde. Quel qualcosa che le invadeva il corpo e la lasciava in balia dei suoi ormoni quando lui le era vicino. Quella voglia sbagliata e incontrollata di toccarlo, baciarlo e... preferiva non pensare a cosa altro sarebbe stata capace in sua presenza.
Era attrazione fisica. Lo aveva capito. Ogni cellula del suo corpo lo bramava. E non ne andava orgogliosa. Perché provava quelle sensazioni per la persona sbagliata, quando invece avrebbe dovuto desiderare Michael. Ma non erano cose che si potessero gestire a comando. Il suo corpo era attratto da Malfoy mentre per il suo ragazzo attuale non sentiva alcuna alchimia. Nessun bisogno primordiale.
Amava la sua compagnia, la sua intelligenza e la bella risata. Gli voleva bene e gli era affezionata. Il loro rapporto era sereno, paritario, discutevano di molti interessi in comune ma mancava la scintilla della passione. O per lo meno dalla sua parte.
Ultimamente si era accorta di quanto Michael cercasse di approfondire il loro rapporto in maniera più fisica, ma ogni volta lei si era tirata indietro, nascondendosi dietro a scuse banali. Il ragazzo aveva sempre accettato di buon grado, convinto che fosse necessario più tempo per metterla a suo agio.
Hermione si trovò a pensare che forse lui la credeva ancora vergine. Come biasimarlo d'altronde, se lei si stava comportando proprio come una alle prime armi.
Non che si ritenesse una donna vissuta, visto che la sua esperienza con Ron l'aveva lasciata alquanto carente in materia, ma di certo non era una monaca.
Chiuse gli occhi ripensando alla scena di prima e si sentì invadere da un calore struggente, mentre rievocava il respiro caldo di Malfoy sul suo viso, le labbra morbide ed esigenti nel rispondere al bacio e gli occhi scuri di passione quando lei si era staccata da lui.
Era tutto sbagliato. E lei doveva rinsavire al più presto. Non avrebbe permesso più a se stessa di finire tra le spire ammalianti del Principe delle Serpi. Doveva stargli alla larga, per quanto lo permetteva la situazione.

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