Sette

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Giulia lanciò lo zaino accanto al comodino non appena entrò in camera, dopodichè si lasciò cadere sul letto a braccia aperte e a pancia in giù. La giornata era stata divertente e l'escursione in barca molto interessante, ma allo stesso tempo stancante. Inoltre la ragazza stava rivolgendo ogni suo pensiero a Daniele, nel ricordo di quando i loro corpi si erano toccati. Sentiva una strana sensazione di pace con sè stessa, mentre chiudeva gli occhi per fare in modo che quell'istante le tornasse alla mente come un ricordo ancora più vivido.

Emily la guardava a braccia conserte in tutto questo, studiando i movimenti della sua amica. - Ti stai crogiolando nei pensieri del pomeriggio? - domandò, inclinando leggermente la schiena ed il viso per guardarla in faccia.

Giulia puntò i palmi sul materasso e si girò, mettendosi seduta. - Cosa vorresti dire? - chiese poi all'amica, con gli occhi spalancati e un'aria quasi divertita.

- Niente, lascia stare. - rise l'altra in risposta, mentre anche lei raggiungeva il proprio letto.

La ragazza storse il labbro, ma non aveva le forse fisiche per insistere, così fece in modo che il suo corpo cadesse esattamente con la testa sul cuscino e poi chiuse gli occhi girandosi su un fianco, continuando con il filmino della giornata trasmesso dal cinema del suo cervello.
Ad un certo punto, si udirono due voci provenire da fuori la porta, due voci che entrambe stavano imparando a riconoscere molto bene.
Giulia spalancò l'occhio che non era schiacciato sul cuscino e subito trovò lo sguardo di Emily sul suo, si capirono alla perfezione per poi alzarsi silenziosamente e avvicinarsi alla porta a passi leggeri. Arrivarono a pochi centimetri da essa proprio nell'istante in cui Álvaro e Daniele passavano davanti alla porta della stanza delle ragazze per dirigersi verso le scale che portavano al piano superiore e quindi alla loro camera.

- Vedi che avevo ragione? - sentirono dire dal ragazzo spagnolo al suo amico.

- Va bene, è vero. - rispondeva Daniele. - Però preferisco quella con gli occhi verdi. - proseguiva poi lui.

Le due si guardarono, mentre le voci dei ragazzi iniziavano a farsi talmente lontane da non poter più capire ciò che dicevano apparte quelle due frasi. Nessuna delle due aveva gli occhi verdi... allora a chi si riferiva Daniele?
Giulia non ci mise molto a fare un paio di collegamenti, e subito abbassò lo sguardo ingoiando la saliva. Camminò lentamente verso il centro della stanza e allontanandosi dalla porta: meno sentiva la voce del ragazzo, meglio era per lei in quel momento. Con una sola frase ascoltata per caso, tutta la serenità della giornata che avevano trascorso assieme era svanita nel nulla come niente, volatilizzata. Da una parte era meglio se aveva sentito quella frase, non si sarebbe illusa troppo a lungo inutilmente. Ancora una volta c'era qualcuno meglio di lei, come sempre le era sembrato succedesse con tutti.
Emily non sapeva cosa dire, era rimasta atterrita anche lei dalla frase di Daniele ed era talmente chiara che non potevano esserci fraintendimenti. Giulia non aveva gli occhi verdi, quindi lui parlava sicuramente di qualcun'altra.

- Ehi... - le disse sedendosi sul letto, sotto le coperte del quale la sua amica si era già infilata, con la faccia rivolta dalla parte opposta alla sua. - So che ci sei rimasta male... - provò ad iniziare.

- Non è vero, non importa. - la fermò subito Giulia.

- Giuli... - fece Emily, mettendole delicatamente una mano sulla spalla. Sapeva che stava cercando di convincere sè stessa, era un comportamento che aveva visto più volte da parte sua.

L'altra non aveva voglia di spiegare cosa aveva iniziato a provare per Daniele, forse perché non lo sapeva neppure lei e parlarne ad altri sarebbe stata un'impresa non da poco con il rischio di essere fraintesa. Non era successo niente tra di loro, quindi non doveva starci male e presto le sarebbe passata. - Emi, non mi va. - ribattè ancora una volta, sempre seria. - Lasciami sola e andiamo a dormire. - proseguì poi, cercando di mascherare la debolezza nella sua voce.

Emily in un primo momento si alzò con l'intenzione di dirigersi verso il proprio letto e lasciare l'amica da sola con i proprio pensieri come le aveva chiesto, ma poi si girò di nuovo verso di lei. - Smettila di essere così! - le esclamò contro, severamente. - Neghi sempre l'evidenza, piuttosto che ammettere quello che provi! - aggiunse, innervosita.

Giulia si sentì ancora peggio al sentirsi rinfacciare il proprio carattere chiuso, perché sapeva che l'amica aveva ragione. - Tanto cosa ci posso fare? - domandò retoricamente, con gli occhi così lucidi e pieni di lacrime che stava facendo uno sforzo impressionante per sembrare forte.

- Vai là, e gli dici chiaramente tutto. - rispose ferma l'altra, fissandola in modo da convincerla.

- Facile dirlo, quando il ragazzo che ti piace non ha detto che è interessato ad un'altra. - ribattè Giulia, per poi tornare alla sua posizione di prima nel letto.

Emily rimase pietrificata, non doveva essere facile. Non riusciva a farsi una reale ipotesi di come potesse essere la situazione di Daniele. Lei non aveva mai visto la sua amica lasciarsi andare così tanto con un ragazzo, non aveva mai visto nessuno farla apparire così spensierata e Daniele le sembrava essere talmente buono e gentile che non poteva essere, doveva esserci sicuramente qualcosa sotto. Cercare di farglielo capire in quel momento sarebbe stato impossibile, la avrebbe mandata a quel paese seduta stante, così prese la ben più saggia decisione di non dire più niente, apparte una "buonanotte" sussurrata quando ormai la sua mente era già nel mondo dei sogni.

Vorrei essere capace di odiarti - Daniele RuganiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora