Vorrei essere capace di odiarti - Daniele Rugani

Ventiquattro

Giulia appoggiò la testa al finestrino dell'aereo e quella scena le ricordò terribilmente il viaggio di ritorno da Cuba. Stava per abbandonarsi ai ricordi e ai pensieri, con la crescente inquietudine ed una certa ansia per il fatto che sarebbe di nuovo stata poco lontana da Daniele.

- Sai che giocherà? - disse Emily una volta che l'aereo fu in quota.

- Non mi interessa. - rispose l'altra fredda, continuando a guardare fuori.

- Ma se non ti ho nemmeno detto chi. - ribattè la ragazza, per incastrarla sul fatto che pensasse solo a Daniele.

Giulia sospirò e si mise dritta sul sedile, girandosi leggermente per poterla guardare negli occhi. - Emi, sai che sto venendo con te solo per non farti fare il viaggio da sola. - ripetè per l'ennesima volta negli ultimi giorni. - Tanto so benissimo che una volta là avrai altro da fare che tenere compagnia alla tua amica sola. - aggiunse poi con una leggera risata. anche di amarezza.

Emily aveva capito subito a cosa si stesse riferendo l'amica, ma rimase pensierosamente ferma sull'ultima parte della sua frase. Rimase a chiedersi se il piano che avevano pensato lei ed Álvaro per farli incontrare sarebbe andato a buon fine, a come i due si sarebbero comportati. Era tremedamente tesa e sperava con tutto il cuore che i due avrebbero capito che non possono stare l'uno senza l'altra.
Giulia si sforzò di rilassarsi e alla fine si addormentò. Rimase così per tutto il resto del viaggio, una maniera per non pensare a quello che sarebbe potuto accadere di lì a poco.

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La prima partita di campionato della Juventus era appena terminata e i bianconeri avevano vinto, inaugurando al meglio l'inizio di stagione in casa.
Le ragazze si trovavano dalla parte esattamente opposta dello stadio rispetto alla loro destinazione. Emily e Giulia avrebbero dovuto aspettare Álvaro all'uscita dello stadio, poi lui le avrebbe accompagnate in hotel. Secondo il pensiero di Giulia, i due fidanzati dopo sarebbero usciti di nuovo e lei non lo avrebbe impedito loro, nonostante le mille richieste di permesso che le avrebbe fatto l'amica, per il fatto che non si sentisse troppo sola.
Percorsero i marciapiedi che circondavano lo stadio e raggiunsero il punto che lo spagnolo aveva indicato loro. Entrarono nel parcheggio e attesero vicino all'uscita. Passarono diversi giocatori e Giulia tenne lo sguardo perennemente basso, nella paura di incontrare Daniele.
Aveva provato a dire ad Emily che li avrebbe aspettati fuori, ma lei aveva insistito perché "si sarebbe sentita a disagio da sola".
Sentiva un nervosismo crescente, non voleva incontrarlo, ma era consapevole che in quel contesto si sarebbero perlomeno visti e non c'era scampo. Ad un certo punto, la ragazza vide la propria amica muoversi in avanti e capì che finalmente era arrivato Álvaro.
Si abbracciarono forte dandosi un bacio, non si vedevano da quando lui era andato a trovarla a Roma. Una volta che si furono staccati, lo spagnolo si avvicinò a Giulia e si salutarono.
Poi, alle loro spalle passò il ragazzo biondo che lei stava cercando di evitare, il quale si fermò a parlare con i due.
I loro occhi si incontrarono e Giulia fu certa del fatto che Daniele non stesse minimamente ascoltando le parole degli altri due, poiché annuiva solo qualche volta e anche distrattamente. Passarono diversi minuti così, a guardarsi ed evitarsi, in cui i loro cuori lottavano con i sentimenti.
Emily guardava la sua amica e poteva notare in lei delle azioni contrastanti, miste alla vergogna e al nervosismo. Lei stessa era in agitazione, temeva qualche avventatezza dell'amica che rovinasse tutti i propositi suoi e di Álvaro di lasciarli soli perché accadesse qualcosa.
Ad un certo punto, il discorso che stavano facendo e che Giulia non aveva assolutamente seguito cadde, e Álvaro domandò ad Emily se non fosse ora di andare.
Lei annuì, e i due salutarono Daniele per poi avviarsi verso la macchina, con Giulia che fece per seguirli qualche passo dietro, dopo aver scambiato con l'altro ragazzo un sorriso triste in cui aveva a stento trattenuto le lacrime.