Ventidue

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Giulia era nervosamente coricata sul suo letto, con il cellulare fra le mani e messa a pancia in giù. Stava sostenendo una conversazione alquanto accesa con Manuel su WhatsApp. I due stavano litigando da un po', per il fatto che il ragazzo avesse continuamente impegni per i quali non potevano vedersi.
Lei continuava a proporre diverse soluzioni e dimostrava il proprio disappunto per le sue continue scuse, ma un messaggio in particolare la lasciò di stucco ed impietrita.

Manuel: Non dobbiamo per forza vederci di nuovo.

Giulia: Per quale motivo?

Manuel: Abbiamo fatto sesso solo per divertimento, non lo avevi ancora capito? Non era una cosa seria.

Giulia: So benissimo che non è una cosa seria.

Manuel: E non lo sarà mai.
Manuel: Avevo voglia di portarti a letto e tu ci sei stata.
Manuel: O meglio, al muro.
Manuel: È stata una cosa da una notte, quindi fine.

Giulia: Bene, fine.


Giulia bloccò il telefono e lo posò sul letto, stropicciandosi gli occhi con le mani. Era d'accordo con Manuel nel dire che non c'era stato sentimento in quello che era successo tra di loro, ma la ragazza davvero provava attrazione per lui e pensava che, quantomeno, ci sarebbe stata una frequentazione. Era delusa ed illusa.
Invece lui l'aveva trattata come una delle tante, una delle tante che si portava a letto dopo averle conosciute nei locali e lei ci era caduta come un'ingenua facendosi conquistare dal suo fascino.
L'aveva portata a casa sua, dopo aver provato già diverse volte a tentarla, in macchina e la sera del pub, e alla fine aveva ottenuto ciò che voleva: una notte di sesso con una ragazza che gli piaceva e da cui era stato capace di farsi desiderare.
Mentre Giulia riviveva con più obiettività i momenti passati con lui, le vibrò nuovamente il telefono.

Manuel: Quasi mi spiace, ne avrei volute altre di seghe come l'altra notte.

Non rispose e spinse lontano il cellulare, schifata. Come aveva potuto averlo fatto con uno così?
Si era approfittato di lei e quella era la triste realtà a cui si doveva abbandonare, un'altra delusione.
Ripensò a Daniele e alla sua dolcezza, a come lui si era sottomesso alla scelta di lasciarlo e a come probabilmente stava soffrendo. Si vergognò tantissimo, perché se avesse saputo quello che aveva fatto, lui non l'avrebbe riconosciuta e gli avrebbe fatto letteralmente schifo. Sperò con tutta sè stessa che Álvaro non aprisse la bocca, perché era certa che Emily lo avesse detto allo spagnolo.
Giulia sapeva che rinfacciare a Manuel il proprio comportamento sarebbe stato inutile, poiché lui era certamente consapevole di quello che faceva e probabilmente si divertiva anche a deludere le ragazze dopo averle portate a letto, illudendole di una possibile relazione.
Affondò la testa sul cuscino e pianse silenziosamente lacrime amare, per il senso di colpa verso tutti. Per non aver ascoltato Emily, per essere caduta nella trappola di Manuel e per aver lasciato Daniele. Aveva in mente la dolcezza del ragazzo biondo che amava, contrastante con i fatti della notte con l'altro. La sensazione era di umiliazione pura e di voler sparire all'istante.
Dopo un po' di tempo in cui non si rese conto che aveva iniziato a singhiozzare forte, sentì la porta aprirsi leggermente e il materasso abbassarsi all'altezza della sua schiena.
Giulia girò la testa, appoggiando una guancia al cuscino.
Emily le tolse alcuni capelli dal viso, dolcemente.

- Mi fai spazio? - le sorrise poi.

L'altra annuì e si spostò verso il muro mettendosi dritta, poi l'amica si sedette e la abbracciò.
Giulia andò avanti ancora un po' a piangere sulla sua spalla. Nonostante tutte le discussioni che avevano avuto, Emily era ancora pronta a consolarla per quello che era successo e da cui l'aveva messa in guardia. Sì, perché la ragazza immaginava già che dopo aver ottenuto quello che voleva, Manuel l'avrebbe lasciata, facendola anche rimanere male. Posò gli occhi sul suo telefono.

- Posso leggere? - le chiese sempre dolcemente, senza farle pesare l'accaduto perché sapeva che stava già soffrendo abbastanza.

Giulia annuì ma non disse nient'altro, mentre l'amica iniziava a leggere i messaggi che si erano scambiati lei e Manuel poco prima.

Lei rise prima di riposare il telefono e l'altra la guardò con sguardo interrogativo, mettendosi seduta.

- L'avete fatto al muro? - cercò di sdrammatizzare. - Almeno io e Álvaro lo abbiamo fatto in spiaggia, siamo stati più fini... - aggiunse poi.

Al che, l'amica la guardò scioccata. Non le aveva mai raccontato questo particolare della vacanza ed Emily stesse si ricordò in quello stesso momento che l'amica non ne era ancora a conoscenza.

- Scusa se non te l'ho detto prima... - mormorò la ragazza, imbarazzata.

- Non era scomoda la sabbia? Avrei scommesso su un lettino... - rise in risposta Giulia.

Emily era combattuta tra il ridere e il riprendere l'amica, così fece una strana espressione tra lo scioccato e il divertito. Era felice di essere riuscita a tirarle su il morale, ed era certa che da questa esperienza avrebbe capito che mentire a sè stessa non serviva a nulla, se non a compiere scelte sbagliate. Sentiva finalmente di poter confidare in un suo ripensamento, e non vedeva l'ora che Giulia chiedesse aiuto a lei ed a Álvaro.

Vorrei essere capace di odiarti - Daniele RuganiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora