Le due ragazze cercarono i propri posti a sedere sull'aereo che le avrebbe riportate a Roma in poco più di dieci ore. Sarebbe stato un viaggio lungo e a tratti noioso, ma Giulia sapeva che, infondo, non avrebbe mai avuto niente da fare per vari motivi.
Le due ragazze si sedettero ed Emily concesse all'amica il posto accanto al finestrino.
I posti da quel lato dell'aereo erano tre per fila, ma, se fossero state fortunate, quel posto non sarebbe stato occupato da nessuno poiché l'aereo non era pieno. Misero il bagaglio a mano sotto il sedile di fronte e aspettarono che l'aereo si preparasse a partire, nessuna delle due parlava.
Ascoltarono con poca attenzione il video illustrativo che mostrava loro le procedure d'emergenza, sapendo già tutto a memoria.
Giulia osservava le gocce di pioggia leggera abbattersi sul finestrino dell'aereo e trovava tutta quella situazione piuttosto malinconica, adatta al proprio stato d'animo. Non voleva ammettere il fatto che forse si stava pentendo, ma che Daniele le mancasse era inevitabile. L'orgoglio la portava ad autoconvincersi che fosse stata la scelta più giusta da compiere e che non ci sarebbero state altre opzioni fattibili.
Il veivolo decollò e la ragazza continuò a guardare fuori, osservando la terra dello stato di Cuba su cui aveva passato le vacanza allontanarsi e il mare prendere il sopravvento sul panorama. Avrebbero visto solo blu per molto, era il caso di abituarsi. Stava ancora osservando tutta quella distesa di acqua, quando, senza nemmeno accorgersene, chiuse gli occhi per qualche istante e si risvegliò qualche ora dopo.Giulia si trovava in una spiaggia deserta, fatta solo di sabbia e mare. Non un lettino, non una conchiglia e non una palma, solo lei e la persona di cui sentiva la presenza dietro di sè.
Camminavano mano nella mano, senza che la ragazza potesse mai vedere il viso di quella persona.
Improvvisamente, si vide baciare quel ragazzo con molto trasporto, accarezzarne i capelli biondi e scrutarne gli occhi verdi mentre avevano ancora le labbra unite...La ragazza si svegliò piangendo, le lacrime scendevano copiose sul suo viso seppur molto lentamente. Non appena se ne accorse, recuperò un fazzoletto di carta dalla tasca e si asciugò il viso.
Aveva sognato Daniele, aveva sognato di baciarlo, aveva sognato una spiaggia. Tutto ciò che non poteva avere: essere sola con lui.
Non appena il ricordo del sogno le riaffiorò alla mente, le lacrime scesero ancora senza poter essere trattenute né senza poter essere asciugate alla velocità e alla quantità con cui scendevano.
Emily sentì le sue tirate di naso e i singhiozzi trattenuti, per poi girarsi di scatto e abbracciare istintivamente l'amica che piangeva.- Ehi, non piangere. - le sussurrava affettuosamente, stringendole la schiena mentre l'altra continuava il proprio pianto fra le sue braccia, sulla sua spalla. - Andrà tutto bene. - disse ancora, accarezzandole i capelli che teneva raccolti in una coda.
Rimasero così una mezz'ora, fino a che non sentì Giulia smettere di piangere all'interno del suo abbraccio: si era addormentata di nuovo. Si sentì un po' sollevata, e sperò per l'amica che quella volta riuscisse a dormire più a lungo. Le appoggiò delicatamente la schiena e la testa allo schienale del sedile, reclinandoglielo un po' perché stesse più comoda. Rimase per qualche minuto a controllare che tutto filasse liscio, poi estrasse una rivista dallo zaino e iniziò a sfogliarla.
Non riusciva a leggere nulla, poiché anche lei era pensierosa, sia per lei stessa che per l'amica. Si limitò a sfogliarne le pagine e guardare le figure senza prestare chissà quale attenzione. La richiuse sbuffando e la appoggiò sul sedile vuoto accanto a sè.
Si rigirò un po' su quello su cui era seduta, trovando poi la posizione giusta. Guardava Giulia e ascoltava la musica con le cuffiette, mentre ogni canzone d'amore le faceva venire in mente Álvaro e ciò che avevano vissuto.
I momenti trascorsi con lui erano stati qualcosa di stupendo. I tuffi, il bacio... poi avevano fatto l'amore sulla spiaggia, la cosa più emozionante che avesse mai vissuto. Sentiva di amarlo con tutta sè stessa. Molti avrebbero detto che non ti puoi innamorare così tanto di una persona nel tempo in cui durava una vacanza, erano solo infatuazioni estive. Emily sperava che non fosse così, ed era più che certo che avrebbe fatto tutto il possibile per non far finire tutto quel sentimento. Non le era mai accaduto di provare così tanto bisogno di una persona e, mai e poi mai, avrebbe mandato all'aria una cosa così bella per la distanza. Anche lui aveva detto di amarla e il suo cuore aveva tremando, perdendo un battito nel suono dolce delle parole dello spagnolo nel dire quelle semplici due parole. Avrebbe resistito ogni giorno di più per sentirgliele dire ancora, e non solo attraverso la cornetta di un telefono. Presto si sarebbero rivisti, contava quello e non aspettava che quello.
Notò che Giulia aveva aperto gli occhi e stava fissando il vuoto, circa sul pavimento. Le appoggiò una mano sul braccio e le due amiche si sorrisero.
Anche se con le opportune differenze, entrambe soffrivano di mancanze e l'importante era essere insieme almeno loro.
STAI LEGGENDO
Vorrei essere capace di odiarti - Daniele Rugani
FanfictionDue ragazze che studiano a Roma decidono di prendersi una vacanza rilassante in un villaggio turistico del Centro America, senza conoscere le medesime intenzioni di due calciatori che giocano a Torino.