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Canzoni:
Lo stadio  (Tiziano Ferro )                                                                                                   La solitudine (Laura Pausini) 

Due anni dopo, Parigi

Crhy aveva solo vent' anni eppure in poco tempo, dopo pochi mesi dalla fine del suo esame di stato, aveva scalato le classifiche con i suoi bellissimi modelli ed era diventata una famosissima stilista d' alta moda, la prima di Parigi e di tutta la Francia e la seconda in Europa e a livello mondiale, preceduta soltanto da Corinne Mokefik , stilista tedesca di quanant' anni. Quindi era un livello molto elevato , considerato che aveva iniziato da appena un anno e mezzo. Aveva già vinto tre sfilate di moda, quelle semestrali delle principianti, e stava proseguendo la strada della grande Cocò, che ogni tanto le dava qualche consiglio, ma la maggior parte del lavoro lo faceva la ventenne, giustamente. A volte Crhy diceva che secondo lei non era leale, ma Cocò le rispondeva<< Sicura che le altre stiliste non si fanno MAI aiutare?>>. Allora la ragazza sorrideva e accettava i consigli dell' insegnante. E poi erano semplici consigli, non suggerimenti o cose spiate da qualcun altro. Lei era libera di seguirli o meno; ma li seguiva, perché sapeva che Cocò aveva più esperienza di lei e quindi se ne intendeva, sapeva cosa era meglio fare e cosa non fare, come comportarsi in certe situazioni e come affrontare l' ansia prima di una sfilata importante. Poi lei non copiava i modelli che andavano fino a quel tempo. Il suo motto era inventare, sempre, cose nuove ascoltando solo la propria fantasia ed il proprio buongusto. Mai copiare, se no non è il tuo stile. Diceva sempre <<I modelli inventati, sono i migliori. Quelli ricopiati , sono spazzatura senza fantasia!>> A volte si ispirava alla moda di qualche anno prima, ma giusto qualche spunto, metteva insieme colori, fantasie e indumenti. Univa l' arte del sapersi vestire bene con quella del saper usare la testa, pensava che copiare fosse da scansafatiche senza fantasia che non si sforzano di far lavorare il cervello in cerca di nuove idee . Anche se la madre lavorava quasi tutto il giorno, la ragazza non era sola: infatti da poco aveva il suo gatto, nero con gli occhi verdi che aveva chiamato Cour (Cuore) . Le altre ragazze erano stiliste in gamba, ma Crhy si era fatta strada ed era l' unica ad aver avuto un grande successo. Nonostante ciò continuavano a scriversi perché nessuna era invidiosa. Ogni week-end libero madre e figlia tornavano nella città di Rennes, dove le due sorelle erano nate e dove madre e padre avevano vissuto per anni. Dove i genitori avevano perso il lavoro e dove avevano avuto il coraggio di ricominciare. Dove era iniziato tutto. Era sempre bello rivivere i ricordi dell' infanzia, i profumi dei fiori delle aiuole, girare per le vie della città. Liliane continuava a lavorare per Colette ed era felice di vedere la figlia che aveva preso sul serio il suo sogno e si dava da fare ogni giorno . Ma una cosa la preoccupava : dov' erano finite Marilein e Gaia? Era un po' di tempo che non si facevano sentire e voleva trovarle a tutti i costi (cioè, voleva rincontrare Gaia, non sua sorella) , far rincontrare le sorelle e farla finita con queste divisioni. Sempre che la figlia fosse d' accordo. Non voleva dirglielo in quel periodo perchè aveva molto lavoro, essendo i primi tempi. Gliel' avrebbe proposto in un secondo momento.

Ma proprio quella sera Crhy disse a sua madre, quasi fosse telepatica <<Mamy, sai che mia sorella mi manca? Vive ancora al maneggio? La zia cerca ancora di ostacolarci?>>. Liliane non sapeva cosa dire, non se l' aspettava. Pensava che avesse dimenticato tutto. <<Non so se vivano ancora al maneggio, comunque sia penso che alla zia non farebbe certo piacere averti ancora ehm, "tra i piedi" come direbbe lei>> .

<<Ma a me non interessano i suoi giochetti, i suoi rancori ingiustificati o i suoi imbrogli: non mi interessa se non vuole che ci ritroviamo. Mamy,ti supplico>> ,disse poi con le lacrime agli occhi, <<voglio sapere dov'è Gaia, domani andremo a controllare. Va bene?>>. Il cuore dolce di Liliane non potè che farle dire di "sì" . La figlia l' abbracciò.

Storia di due sorelle: NEMICHE-AMICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora