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Canzoni:

Don't let me down (Daya)

Can't stop the feeling (Justin Beiber)

Chariots of fire.


Driiiinnn . La campanella della fine delle lezioni squillò acuta per attirare l'attenzione delle bambine, che avevano studiato tutto il giorno con la stilista.

<<Per oggi basta, siete state bravissime! >> esclamò Crhy al colmo della felicità. Ce l'aveva veramente fatta !Era riuscita a farsi amare dalle bambine e a essere una perfetta insegnante di moda!

Erano le quattro del pomeriggio quando Crhy uscì dall' aula e corse nel suo ufficio per concludere la sua collezione di moda: Mancava solo un mese alla settimana di moda di Salamanca (Madrid, Spagna) ! Aveva disegnato degli abiti bellissimi, ma con l'ultimo voleva stupire il pubblico come aveva fatto a Londra. Indossare un abito anche lei sotto a quello da stilista in passerella e ... sfilare come le sue amate modelle , alla fine ! Non sapeva cosa disegnare... minigonna? Abito lungo? Shorts? Maglietta a maniche corte con scritta? E i capelli? E le scarpe? E gli accessori? Alla ragazza sembrava di sentire la testa scoppiare da un momento all' altro. Si spremette le meningi... pensò e ripensò a come stupire il pubblico, ma niente! Non trovava l' ispirazione. Così chiese aiuto a Cocò, ma lei disse che avrebbe voluto aiutarla, ma in quel momento era molto impegnata con Liliane per un incontro con un cliente ( lei cuicva da sé gli abiti) per vendergli l' abito che aveva richiesto. Così andò da Rachel, che le consigliò una bella camicia bianca arricciata e abbastanza sciancrata, con sopra una giacchetta rossa e un bel paio di pantaloni eleganti. Le scarpe basse ma alla moda le donavano tantissimo. Per pettinatura una semplice coda e un cerchietto rosso sarebbero stati perfetti. Lei abracciò Rachel e disse <<Grazie , sei un tesoro!>> Rachel era felice di poter essere stata utile a quella grande stilista. <<A volte le cose più semplici sono la miglior soluzione>> rispose la bambina, abbracciata alla stilista. Crhy sorrise, pensando che Rachel fosse molto simile a sua zia Colette.

* * *

Il Muro della Morte si stagliava imponente davanti a loro. A Gaia frullavano in testa tante domande : ce l'avrebbe fatta a superare quell'ostacolo? Oppure sarebbe caduta, magari fratturandosi una gamba? Forse Pimpa avrebbe rifiutato l'ostacolo? Gaia non voleva pensarci. Nè vedere. Chiuse gli occhi per la disperazione. Il sudore le allagava la fronte. Le sue mani erano bel salde sulle redini, i piedi sulle staffe. Gaia si abbasso fino a sfiorare la criniera candida e soffice della sua Pony media preferita. Ripensò a tutti i momenti passati con lei, tutti gli allenamenti, i suoi sfoghi personali. Cancellò dalla mente la gara per alcuni attimi.

Gli zoccoli anteriori del cavallo si alzarono da terra nel punto di battuta, poi Pimpa spiccò il salto e... riuscì ad oltrepassare il temutissimo Muro. Aveva saltato nel momento giusto, le falcate erano perfette e la forza muscolare era stata ben dosata.

Gaia, che non aveva guardato come saltava la sua cavalla per la paura di cadere, li riaprì e... non credette ai propri occhi ! Non si trovava in un letto d' ospedale con la gamba ingessata! Non era a terra dolorante per la caduta! Ce l'aveva fatta, aveva superato il Muro della Morte e... quanto si era classificata? Non aveva ascoltato lo speaker, era troppo concentrata a svegliarsi dal suo sogno, a capire cosa stesse succedendo...

Poi vide la zia in tribuna che applaudiva fino a spellarsi le mani: coma mai era così felice ? Forse perché Gaia era riuscita a superare il Muro? Gaia si ricordava bene dei racconti di sua zia durante gli allenamenti.

Marilein non c'era mai riuscita quando era cavallerizza ... Il suo cavallo l'aveva sempre rifiutato, oppure si era "impigliato" con le zampe posteriori, per un niente.

Storia di due sorelle: NEMICHE-AMICHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora