A testa alta

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Corsero a perdifiato per molto tempo.
A ogni passo Ashley credeva di non farcela piú, ma la mano di Michael stretta tra le sue dita le infondeva coraggio.
"Forza Ash, resisti" la incitava.
Erano quasi arrivati ormai. Ashley avrebbe rivisto sua sorella, non piú di nascosto su un marciapiede umido e sporco, ma al caldo in una casa piena di amore.
"Non ce la faccio piú!!" urlò Ashley, stremata. Puntò i piedi per terra e si lasciò cadere, portandosi una mano sul cuore impazzito.
Michael aveva paura. Forse li stavano già cercando, forse quel porco di Mark gli dava la caccia, fiutando i settecento dollari perduti e la sua gallina dalle uova d'oro.
"Siamo quasi arrivati. Non mollare ora" disse Michael, affondando le mani tra i capelli. Prese Ashley in braccio e continuò la sua corsa.
"No... no Mike"
"Dobbiamo tornare a casa".

E ci arrivarono, inaspettatamente. Nadim, Samir e Jen li videro arrivare da lontano e aprirono subito la porta. Michael si precipitò dentro, adagiando per prima cosa Ashley sul divano.
Era stremato. Poggiò la sua testa riccioluta sulla pancia scoperta di Ashley e riprese fiato.
Jen di precipitò affianco alla sorella e incominciò ad accarezzarle la testa dolcemente: "Ashley!! Oh Dio, come ti senti? Sam! Vai a prenderle un bicchiere d'acqua!"
Ashley era bianca come un lenzuolo, le labbra disidratate e spente.
"Mike! MIKE!!" Nadim cercava di far rialzare l'amico da terra. Sembrava tramortito. Non staccava la mano dal petto.
"Nad... Sento il cuore scoppiare. Mi gira la testa, ho la nausea"
Nadim lo fece sedere lentamente, ma dopo un istante Michael si catapultò in bagno: il suo stomaco aveva accumulato talmente tanta tensione da farlo vomitare.
Mentre Nadim si occupava di lui, Jen non aveva occhi che per la sorella.
"Jen... sono felice di vederti qui" sussurrò.
"Mi sento così in colpa Ash. Non dovevo permettere lo scambio, sono stata cattiva". Jen si asciugava lacrime di gioia e sensi di colpa.
"Ho scelto io di farlo. Abbracciami".
Jen la abbracciò come solo una sorella sa fare. Sorrisero entrambe in quell'abbraccio.
Michael fece il suo ingresso barcollante, sorretto da Samir e Nadim. Si sfregò una mano sulla faccia, come se volesse svegliarsi.
"I miei genitori saranno preoccupati per me. Mia madre sarà in lacrime, mio padre mi vorrà ammazzare e i miei fratelli saranno in pena" farfugliò Michael.
"Non sei nelle condizioni di fare un passo fratello, fattelo dire" gli disse Nadim.
Jen si alzò in piedi: "Grazie per quello che hai fatto. Hai salvato mia sorella e hai riparato un mio errore. Ti devo la vita, io..."
Michael scosse la testa e la incitò a tacere. Era troppo stanco per parlare. Accarezzò i capelli alle due sorelle e si gettò sul divano, conquistato da un sonno profondo ma inquieto.
Ashley si intenerí tantissimo alla vista del suo ragazzo sfinito per lei, sfinito d'amore. Lo guardò e pianse.
***

Michael si risvegliò con Ashley al suo fianco, che lo osservava con lo sguardo pieno di dolcezza.
"Buongiorno amore" gli disse, teneramente.
Michael non rispose, ma la attirò a se in un abbraccio e la coccolò come solo lui sapeva fare. Le accarezzò il volto col naso e con la fronte, sorridendo di felicità vera.
"Come hai fatto a capire che Jen era la mia gemella?"
"Riconoscerei il tuo profumo tra mille. Riconoscerei i tuoi passi, il tuo modo di parlare, il tuo atteggiamento tra un milione. Ma soprattutto il mio cuore è solo tuo e sentiva che quella che aveva davanti non era la sua padrona".
Ashley dovette trattenersi dal coprire il suo ragazzo di baci.
"E... é successo qualcosa tra voi?"
Michael distolse lo sguardo: il ricordo di quella notte lo disturbava.
"No. Solo una notte ho provato a fare l'amore con lei, quella in cui lei é arrivata a casa mia la prima volta. Ma il mio corpo ha riconosciuto l'inganno prima della mia mente e non sono riuscito a spingermi oltre uno stupido succhiotto"
La ragazza mise su un piccolo broncio. Sapeva che era inevitabile, ma l'immagine di Michael con un'altra ragazza la infastidiva. La sua espressione non sfuggí a Michael: "Pensavo fossi tu, credimi. Sono uscito da quella camera completamente sconvolto e innervosito, me l'ero presa a morte perché Jen mi aveva rifiutato e perché mi ero accorto che qualcosa non andava. Pensavo che non mi amassi piú".
Ashley rise piano: "Stupido. Non potrei mai smettere di amarti, questo puoi scordarlo".
Michael le lasciò un bacio sulla fronte: "Io devo andare a casa Ash. Mia madre sarà morta di crepacuore stanotte non vedendomi tornare"
Ashley tornò a sedersi: due occhi afflitti e seri sembravano volerlo trafiggere. "Morirò io di crepacuore. Tuo padre dopo questa notte non ti farà piú uscire di casa e tu pesterà a sangue"
"Ma tu... non vieni con me?"
Il sorriso di Michael si era spento, lasciando spazio alla delusione totale.
"Io devo stare con mia sorella. Lo spiegherai tu a Katherine e agli altri? Ringrazia la tua famiglia per quello che ha fatto per me e per quei cinquanta dollari..."
"Oh, sciocchezze. Non voglio sentir parlare di quei soldi, ci penserò io a restituirli"
Michael baciò Ashley sulle labbra. Fu un bacio lento, carico di passione intristita.
"Io ti amo Michael"
"Io di piú. Ogni giorno di piú".

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