Amore rinnegato

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ASHLEY'S POV

Io non lo avevo dimenticato.
No, non lo avevo fatto.

Maledetto tempo, non si ferma nemmeno un minuto. Continua a scorrere, a scorrere... fino a quando non ti accorgi che sono passati dodici lunghi anni, che era solo ieri quando ne avevi diciannove e oggi ne hai quasi trentuno e una vita alle spalle.
Avevo trovato un lavoro che amavo. Potevo permettermi tante cose. Avevo un uomo amorevole al mio fianco.
Una vita perfetta insomma, quella che tutti invidiano. L'opposto di quella che vivevo dodici anni prima, quando ero solo una ragazzetta povera, senza nessuno al mondo.
Eppure, qualcosa mi diceva che avrei scambiato volentieri il passato col presente. Pazza, avrei abbandonato tutto quello che avevo duramente conquistato solo per rivivere ancora quell'ebbrezza che mai piú sarebbe tornata.
E anche se lui non ci credeva io non lo avevo dimenticato. Dimenticarlo non sarebbe stato possibile. Lo avevo solo nascosto nell'angolo piú dolce del mio cuore, in quel luogo dove si ripongono le cose belle quando si crede che non potremo piú riaverle. Per due anni avevo aspettato il suo ritorno. Pregavo ogni notte affinché mi fosse restituito. Avevo paura che qualcuno gli avesse rubato il cuore, quel cuore che apparteneva a me. E col passare di quel tempo maledetto, l'immagine di lui era scivolata in quell'angolo di cuore.
Avevo convinto io Clyton a fare quell' intervista. Lui non voleva, ma alla fine mi aveva accontentata. Desideravo rivederlo, per pura e semplice curiosità. Volevo vedere se mi avrebbe riconosciuta, quale sarebbe stata la sua reazione.
Ma forse dovremmo imparare che chi cerca ciò che non deve, trova ciò che non vuole.
E io non volevo innamorarmi di nuovo di lui.
Avevo odiato il mio cuore con tutta me stessa quando aveva cominciato a correre dentro il mio petto alla vista dei suoi occhi. Avevo maledetto il sangue che mi aveva arrossato le guance al suono della sua voce.
Clyton meritava di avere una donna fedele e amorevole al suo fianco, non una ragazza sciocca che arrossisce incontrando il suo primo ragazzo. Sarei stata quella donna per lui, avrei spinto a forza Michael nel mio angolo dei ricordi. E se non ci fosse voluto restare, sarei fuggita per sempre da lui.
Sapevo, però, che Michael non si sarebbe mai intromesso tra me e Clyton. Non avrebbe rovinato la nostra relazione nemmeno se l'amore lo avesse divorato vivo. Io non avevo intenzione di giocare con i suoi sentimenti, non volevo dargli nessuna speranza. Mi aveva detto di non avere avuto nessuna relazione importante oltre quella con me e ne ero rimasta stupita davvero. Possibile che un uomo tanto desiderato non fosse riuscito a trovare un' altra donna pronta ad amarlo?
Non ad amarlo quanto lo avevo amato io, quello era impossibile, ma se fosse stato almeno la metà sarebbe stato abbastanza.

Ero presa da tutti questi pensieri intricati, quando Clyton richiamò la mia attenzione con un colpo di tosse:
"Sei tutta pensierosa... pensavo saresti stata felice di vedere Michael Jackson. Hai insistito così tanto"
Felice? Lo sarei stata se non fosse che la confusione occupava la mia mente.
"Lo sono davvero. E ancora di piú di aver incontrato Nadim e Samir"
"Non mi hai mai parlato di loro"
Già. Quel meraviglioso periodo della mia vita glielo avevo nascosto. Ma se non lo avessi fatto, avrei dovuto parlargli della mia storia con Michael, che volevo che restasse segreta, morta insieme al passato. Gli avevo raccontato di essere stata schiava, di essere riuscita a scappare da sola e con l'aiuto di una brava donna a fare fortuna.
"Erano gli unici amici che io avessi mai avuto, quando sono riuscita a liberarmi dalla schiavitú"
"Allora dovrò ringraziarli per esserti stati vicini quando io non c'ero"
Se solo avesse saputo che ancora di piú avrebbe dovuto ringraziare quell'uomo tanto famoso che per primo mi aveva fatta sentire amata.
Gli sorrisi.
"Jackson ci ha invitati a cenare con lui domani sera. É incredibile come mi abbia preso subito in simpatia"
Tipico di Clyton pensare di avere un' influenza fatale sulle persone.
Lo baciai, spingendolo sul letto e stendendomi sopra di lui. Era bello, dolce e innamorato.
Le sue mani mi accarezzavano la schiena sotto la camicia da notte.
"Comincio a pensare che sia stata tu a stregarlo" sussurrò, respirando affannosamente mentre gli lasciavo piccoli morsi sul collo.
Con una mossa veloce invertí le posizioni e fu sopra di me.
"Beh, non mi importa affatto. Tu sei mia"
Quelle parole mi fecero tornare alla mente la voce di Michael, quando le pronunciava con piú passione e dolcezza allo stesso tempo. Baciai Clyton subito, per allontanare il ricordo di quel ragazzo. Dovevo scacciarlo, o mi avrebbe distrutto.

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