MICHAEL'S POV
5 giorni dopo
Sanguinavo, anche se nessuno sembrava accorgersi delle mie ferite.
Urlavo, anche se nessuno mi sentiva.
Piangevo, anche se nessuno mi consolava.
Forse perché ero innamorato e non mi servivano altre mani, altre parole, altre cure che non fossero le sue.
Avevo visto Nadim e Samir molte volte nei cinque giorni dopo la mia confessione. Venivano a casa di nascosto, con l'animo scuro. Pian piano stavano realizzando che quelle squallide visite erano le ultime che potevano farmi.
"Mike, se é vero che ci stai lasciando per sempre io non voglio che queste siano le nostre ultime serate insieme" mi disse Nadim, supportato da Samir.
"Nad ha ragione. Devi venire alla terrazza, un'ultima volta. Non puoi partire senza averle detto addio".
Un tremendo nodo mi stringeva la gola, tanto che evitavo di parlare per non scioglierlo e lasciare che le lacrime sgorgassero.
"Lo farò. Voglio farlo Sam, mi inventerò qualcosa con Joseph. E poi... che lei lo voglia o no, io devo rivedere Ashley".
Nadim sospirò di amarezza.
"Devi capirla Mike"
A quelle parole sentii la stizza salirmi alla testa: "Devo capirla? Io devo capirla? E lei invece é riuscita a capirmi, a venirmi in contro? Io l'ho sempre fatto per lei. Io ho rischiato due volte la vita per lei, ho dato prova mille volte di amarla. Ma quando é lei a dover capire, non fa un passo"
Sentirmi dire quelle parole fu come aggiumgere dolore al dolore: quello che dicevo era la verità. Sentivo di non avere nessuna colpa.
Samir, come suo solito, cercava di pacificare le due parti. Detestava assistere ai litigi e sperava sempre che tutto si sistemasse.
"Lei ti ama. E ti sembrerà assurdo, ma é con la scenata che ti ha fatto che te l' ha dimostrato"
"Che bel modo di dimostrare l'amore" gli risposi, ironicamente: "Mi ha detto che ero un bastardo, che l'avevo usata solo per scopare e che ero un bambino attaccato al culo di mio padre"
"Ho sentito quello che ti ha detto. Ti ha urlato contro di non abbandonarla. Ti voleva spingere a liberarti di una persona che ti sta facendo del male, solo perché vuole vederti felice. Voleva che tra molti anni, ripensando alla vostra notte, si ricordasse della gioia che aveva provato e non di un ragazzo che aveva amato, ma che l'aveva lasciata. Ti ha detto mille volte tra quelle urla che ti amava, ma tu non l'hai capito".Sapevo che aveva ragione, ma il mio orgoglio offeso e ferito mi impediva di accettarlo.
"Ma io non la sto lasciando. Lei é tutto quello che ho"
Samir scrollò le spalle: "Allora diglielo"
Nadim si intromise: "Lo farà, lo porteremo alla terrazza domani notte"
"La mia ultima notte con voi. Dopodomani parto per il centro di Los Angeles e lascerò questo quartiere". Lo dissi piú a me che a loro, sussurrandolo.
Nadim cercò di smorzare l'atmosfera diventata troppo seria per i suoi gusti: "L'ultima é per chi muore! Los Angeles non é poi così lontana, potremo passare a trovarti di tanto in tanto. Comunque Ashley é tornata stralunata la notte in cui é stata qui... ah, e non c'é bisogno ringraziarmi per quel preservativo, anche se me ne devi uno. Racconta un po', cosa le hai combinato?"
Non riuscii a non ridere davanti alla sua schietta malizia.
Mi abbandonai ai nostri discorsi da ragazzi, quelli che mi alleggerivano il cuore da quando li avevo conosciuti.
Le battute perverse di Nad, l'intelligenza brillante di Sam... avrei potuto rinunciare a tutto questo?
Erano i miei amici, i miei migliori amici, la mia ancora di salvezza.
E lo sapevo: senza di loro sarei andato a fondo, inghiottito per sempre nell'abisso dell'incompletezza e della solitudine.***
NARRATOREMichael aveva espresso alla madre il desiderio di rivedere ancora una volta la terrazza prima di partire. Joseph aveva un amico a Los Angeles che gli aveva affittato una bella casa di sua proprietà: niente avrebbe ostacolato la partenza, nessun miracolo lo avrebbe salvato.
Katherine aveva pronesso al figlio che avrebbe fatto di tutto affinché realizzasse il suo desiderio.
"Dirò a tuo padre che ti porto con me a dormire da mia cugina Eveline una notte, perché vuole vederti dato che ha sentito tanto parlare di te" gli disse. E così fece.
Dapprima Joseph rimase un po' indispettito e dubbioso, fiutando l'imbroglio, ma dopo essersi assicurato che anche la moglie non sarebbe ritornata a dormire quella notte, li lasciò liberi di andare.
"Ma tu dove dormirai mamma?" le chiese Michael, una volta usciti di casa.
"Da Eveline ovviamente. Sarà felice di ospitarmi, le spiegherò come stanno le cose, non preoccuparti".
Michael era grato a Dio di aver ricevuto una donna così meravigliosa come madre.
Katherine avrebbe fatto qualunque cosa per vedere i figli felici, anche a costo di doversi sacrificare. Avrebbe dato la sua vita per ognuno dei suoi nove figli. Michael non avrebbe mai dimenticato quell'amore tanto profondo e naturale.
La salutò arrivati a un bivio. Sua madre lo baciò e dopo le solite raccomandazioni lo lasciò andare.
STAI LEGGENDO
Make A Wish.
FanfictionCerti incontri ti cambiano la vita. Michael Jackson, un giovanissimo cantante di successo in cerca della felicitá, si troverá costretto ad intrecciare la sua vita con quella di Ashley, una misteriosa ragazza mulatta che scappa da un destino che le é...