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Michael mi cercò ovunque ma non mi trovò, per il semplice fatto che non volevo essere trovata.
Sapevo che con quella ragazza era stata una cosa passeggera, infatti era sparita nel nulla.La gente diceva che fosse tornata nel nord d'Inghiltera.
Almeno Andrea mi raccontava queste cose.Lui l'aveva mollata dicendole che lui si meritava di meglio.Lei ritornò da dove era arrivata e la sua faccia era solo un ricordo passato.

Adesso che guardo il passato,lei era solo il dolore minimo che lui potesse fare.

Per quanto riguarda alla droga,non so se ancora ai pullman a farsi come gli altri.
Fino a due giorni fa si...
La scena che mi è stata raccontata era pietosa.

Gli altri lo sono venuti a sapere,essendo che l'hanno visto con i propri occhi che voleva venderli una busta a Christian,oramai non si vergognava più di niente per il semplice fatto che oramai si faceva anche ribrezzo da solo.A noi sicuramente.Con gli altri ho dovuto fingere di non sapere nient,facevo la passiva e l'apatica ma Andrea sapeva che io già sapevo tutto,mi conosce bene.Gliel'ho letto nei suoi occhi che lo sapeva,quegli occhi cristallini mi conoscevano troppo bene.

Michael è pieno di debiti,ma non è quello il problema.
Ma il fatto che lui non ha ancora capito che ci sta sotto.
I domiciliari sono ormai conclusi.
E sta sera ho fatto la mia scelta di uscire nei posti di prima con gli altri.
Arrivai di corsa in spiaggia con il mio solito sorriso.
Sapevo in me che lui era seduto con la sua compagnia e la mia alle sdraio.
Mi avvicinai rallentando il passo e salutai tutti incluso lui.
Mi sedetti proprio davanti al suo corpo è notai che il suo sguardo penetrava in me.
Io feci altrettanto,una sfida del genere non la perdo.
Si mostrò meno stronzo nei miei confronti di quanto avessi mai potuto immaginare.Cercavo di stare attenta ai suoi occhi per vedere se erano come quelli di quella seria,se lui era schizzato come quella sera,ogni volta oramai che lo vedevo avevo paura che fosse perennemente fatto.

Guardai Andrea,per me non era tornato tutto come prima anzi era peggiorata la situazione,io non volevo una persona del genere nella mia compagnia.

Andrea mi prese r mi portò sulla riva.

Mi sedetti sui ciottoli del mio mare,quelle onde che conosco così bene,questo paese che conosco così bene.

Il profumo del mare inebriava i miei polmoni e il vento spostava i miei capelli provocandomi dei piccoli brividi,sembrava una scena di un film. Gli occhi azzurri di Andrea mi guardavano spalancati,comprensivi.

<<Giulia cosa c'è?>>

<<Andre c'è che non lo voglio qui,mi fa schifo,dovrebbe fare schifo a tutti!>>

Dissi io muovendo nervosamente le braccia,gesticolando.

Lui mi prese il braccio e mi fece  avvicinare a lui.

<<no!Tu hai paura,di cosa?>>

Beccata.Lo sapevo che ci sarebbe arrivato.

<<Andrea nella nostra compagnia nessuno ha la testa,e se vedono lui fare una cosa così prima o poi capita anche a loro,si chiama psicologia>>

Andrea mi strinse tra le sue braccia e mi diede un leggero bacio sulla fronte.

<<giulietta non devi proteggerci,tu sei la più piccola e siamo noi che dobbiamo proteggere te,ricordatelo>>

Lo guardai negli occhi e non mi mossi,rimasi lì in quella posizione per variati minuti,Andrea mi faceva sentire così a mio agio.

<<per favore,non cascarci tu,abbiamo perso già Barbie e un'altra perdita direi di no>>

Mi strinse più forte ancora a se.

<<non ti lascerò...mai>>

Disse dandomi un'altro bacio sulla fronte,mi chiedo sempre se lo faccia perchè è troppo alto e quindi non vuole abbassarsi o perchè gli viene spontaneo,perchè sempre mi bacia sulla fronte.

Resta EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora