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Il pantalone nero delineava perfettamente il mio dolore.Bevvi un'altro sorso di bourbon e mi guardai allo specchio. Ero brutta,i capelli erano lisci,non erano voluminosi come l'estati,avevo il trucco ormai tutto sbavato,non avevo fatto in tempo a metterlo che subito dopo ho dovuto pulirmi,sono rimasti i residui,avevo gli occhi gonfi e rossi,mi faceva male la testa,mi facevano male le ossa. Era come una malattia che non aveva una cura.

Presi la borsa,misi gli orecchini a cerchio e presi un grande cappello nero per coprirmi il viso il più possibile,anche se era un po' impossibile.

Ero vestita elegante,mi ero messa i tacchi,solo per lui,non mi aveva quasi mai vista coi tacchi,avevamo vissuto così poco insieme,neanche il tempo di amarci.

Stavo dimagrendo,me ne accordi dalle ossa che uscivano dal mio sterno.

Sospirai e chiusi la porta a chiave. 

<<Portami da sua madre,arrivo dopo io in chiesa>>

Con tutti i posti che potevano fare il funerale,la chiesa era l'ultima cosa che lui avrebbe voluto. Non era quel tipo,non voleva essere aiutato da nessuno nemmeno da Dio. Ma le persone sono molto legate alle tradizioni,perciò si fa come si fa sempre.

Jacopo nel silenzio più assoluto mi portò nella casa che tanto conoscevo. Dopo Barbie era stato così.Non parlavamo più fra di noi,non mi sentivo in imbarazzo,semplicemente non c'erano parole che poteva spiegare ciò che si stava provando o ciò che si stava pensando. Bisognava stare in silenzio,sarebbe passato,lo sapevamo tutti,avremmo fatto finta di nulla,come sempre,e avremmo continuato senza parlarne mai più,lasciando Michael nel dimenticatoio,il posto più lontano e vuoto da me,io non dimentico nessuno.

La casa era sempre la stessa,mi coprì la faccia con le mani,e sospirai,avevano aggiunto il citofono da quando ero andata via. Fuori dal cancello c'era la sua foto,per far sapere a tutti della morte avvenuta ad un giovane ragazzo di 19 anni. A nessuno gli interessava,Michael aveva portato solo dolore,sapevo che molte persone se ne sarebbero fregate anche se ha perso una vita una persona molto giovane.

Sua mamma mi venne ad aprire,cercava di essere nei migliori modi presentabili,aveva un velo nero che le copriva il viso,aveva la bocca distorta,come se qualcosa non le andasse bene. Mi abbracciò,e lì trovai il suo odore,nei vestiti di sua mamma. Sprofondai con il naso in mezzo al suo vestito nero e l'abbracciai a me.

Mi fece entrare e mi offrì un bicchierino di whiskey ,sapeva che non avevo bisogno ne di succo di frutto ne di acqua. Di alcol,vero e puro alcol.

Mi sedetti sul divano.

<<Non sappiamo nulla di come è morto quindi?>>

<<No.>>

<<Com'è possibile che non si sanno le cause?>>

Dissi nervosa.

Almeno quella era una cosa che volevo sapere.

<<Sappiamo solo che da un momento all'altro il suo cuore ha messo di battere>>

<<La sua stanza l'hai lasciata come l'ha lasciata lui?>>

Lei annuì.

Mi alzai e tirai su i pantaloni che mi andavano larghi.

<<Vai tesoro>>

Disse indicandomi la porta ancora non aggiustata,lei si riempì di nuovo il bicchiere.

Entrai lentamente nella sua stanza e quello che trovai mi fece morire una seconda volta.

I muri erano pieni delle mie foto,delle nostre foto,fatte di nascosto,molte foto dove guardo da un'altra parte,altre dove sorrido ad altri,altre fatte da lontano,altre mentre fumo.

Resta EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora