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<<si mamma ancora manca un mese!>>
Dissi stanca.
<<prendi il treno Giulia,non perderlo come gli altri anni>>
Ogni anno perdevo il treno per tornare a milano,mollare taccio era la cosa più brutta,crudele, infernale che mi succedeva ogni anno e pensare che mia mamma mi stesse mettendo ansia in questo modo mi faceva venire una crisi nevrotica.
Ancora avevo un mese per stare qui.
Un mese che potevo sfruttare in divertimento e risate con i miei amici.
<<va bene mamma,vado che mi sta aspettando Jacopo>>
Dissi e sapevo che lei dall'altra parte mi aveva annuito.
<<ciao tesoro, ci sentiamo domani e comportati bene>>
Disse mia mamma dolcemente per poi chiudere la chiamata.
Mi mancava. Ma ogni anno lei andava via presto e io volevo godermi tutto e per tutto taccio.
Vale si buttò sul divano.
<<dov'è questo Jacopo che ci sta aspettando?>>
Disse ridendo guardando il telefono.
Luisa spalancò la porta.
Io la lasciavo perennemente aperta,prima o poi qualcuno mi sarebbe entrato in casa.
<<stanno venendo tutti qui?>>
Mi girai prendendo una sigaretta.
<<cos'è?!un pigiama party?!>>
Dissi ridendo.
Luisa si sdraio sopra le mie gambe.
<<ragazze dobbiamo parlare di Laura seriamente, questa situazione non va più bene, l'ho invitata al mio compleanno ma non so se viene. Nel caso non venisse io la chiudo>>
Storsi la bocca.
<<dopo quello che ha fatto ad Andrea,non ne voglio sapere nulla e se c'è al tuo compleanno glielo dico>>
Luisa avrebbe fatto un compleanno in grande.
A taccio contava più la festa che si faceva che la festeggiata perciò aveva prenotato un ristorante molto costoso e lussuoso.
Dovevamo vestirci eleganti, comportarci bene,anche perché le.persone che c'erano,sono molto conosciute se si parla di affari,ma sono state invitate per i suoi genitori.personalmente non vedevo l'ora.
Mi sarei divertita tantissimo.
<<io penso che venga>>
Disse vale.
<<nel caso me lo mangio io il suo piatto, non si butta nulla!>>
Dissi sorridendo a Luisa che mi tirò un leggero schiaffetto.
La porta si spalancò.
Sentì urlare e una mandria di ragazzi entrò e si buttò sopra di noi.
<<alessio togliti!>>
Dissi ridendo con il respiro a stento.
<<dammi qualcosa da mangiare e mi levo>>
Lo spinsi.
<<vattelo a prendere,il frigo è la!>>
Dissi seria,lui mi diede un pizzicotto e urlai.
<<ma sei coglione?adesso mi esce un succhiotto enorme da qua>>
Dissi toccandomi la parte sotto del braccio.
Sempre la facevano i pizzicotti perché facevano tre volte un male superiore rispetto agli altri punti e sopratutto lasciavano il segno.
<<è il mio intento>>
Gli diedi un calcio sulla pancia r lui scoppiò a ridere.Dopo un'ora eravamo tutti cosi,uno sopraall'altro, sdraiati,ad ascoltare la musica, a fumare di tutto e di più e ha parlare di cose sensate.
I momenti cosi,tutti insieme mi piacevano più di tutti.
Solo noi,a casa mia,a dormire insieme.
Io potevo contare su di loro e viceversa.
Era la mia famiglia.
Noi diamo un'importanza elevata alla compagnia non per diminuire gli altri che ci stanno accanto, ma noi adolescenti siamo cosi.
Ci piacciono le persone che ci tengono, che non se ne vanno,che anche se si fa qualche minchiata dicano: "fa niente, lo sai che sei un coglione,ma ti salveremo il culo lo stesso".
Noi vogliamo queste cose e stare qui a sballarci e a bere a più non posso è una cosa che tutti cerchiamo.
Sopratutto noi.
Noi adolescenti.
Ci addormentammo con la musica accesa e con gente che sbavava a bocca aperta sui miei cuscini.
La mattina mi svegliò Ale leggermente facendomi notare che eravamo in ritardo e che il mare ci stava aspettando.
Questo fu il ritmo per molto giorni che prendemmo.
Ma durante ciò ci ubriacavamo quasi sempre.
Eravamo sempre attivi e volevamo vivere questo mese per poi dirci addio e abbandonarci al ricordo di questa splendida estate.
<<domani andiamo al cuja>>
Disse Desirée.
<<mi ha detto Matteo che vengono quelli di superiore>>
Disse lei incrociando le gambe.
<<c'è la serata super?>>
Lei annui alla mia risposta.
<<ci sarà da divertirci>>
Disse Andrea.
<<ci fanno entrare loro cosi andiamo subito nel prive>>
Disse Desirée sorridendo.
A noi non ci entusiasmava poi cosi tanto il prive solo che avevamo molte agevolazioni.
Sul bere e sul mangiare.
<<devo trovare la roba-disse Andrea-e dormiamo in spiaggia>>
Sorrisi.
<<ci sto, non dormiamo da tanto tutti insieme>>
Ero pronta al gelo che mi avrebbe fatto congelare.
<<io voglio ubriacarmi!>>
Disse Desirée.
<<no per favore!>>
Dissi sorridendo.
<<voci mi hanno detto-disse alzandosi Lucas- che viene anche un gemello>>
Vale si girò e divenne rossa.
<<no vi prego guardatela!>>
Dissi io sorridendo.
<<cosa cazzo volete!>>
Disse sorridendo e coprendosi la faccia con le mani.
<<è il momento, puoi fare colpo>>
Disse Ale ridendo.
Ale e vale si acchiappavano sempre.
Litigavano in modo scherzoso e lasciamo perdere,era meglio non lasciarli da soli con l'argenteria in casa.
Mi era venuto in mente dove adesso Andrea sarebbe andato a comprare la roba.
Come sempre non gli avrei vietato di andare di Michael.
Ma preferivo che non venisse contaminato.
Andrea era puro.
Inizialmente la mia più grande paura era che Michael si sarebbe portato dietro con se Andrea o uno del gruppo.
Questo non accadde.
Michael si portò dietro da solo.
Ma ancora non lo sapevo.
Pensavo che io non l'avrei salvato ma qualcuno in futuro l'avrebbe fatto.
Pensavo male.
Mi appoggiati sulla spalla di Andrea e gli lasciai un bacio.
<<ti voglio bene>>
Essere cosi vulnerabile mi faceva mostrare facilmente le emozioni per i miei amici.
Li amavo.
Li amavo davvero.
Come si ama il proprio ragazzo, come si ama la propria migliore amica o come si ama la propria mamma.
Andrea mi stritoló e a quel punto tutti si abbraciarono.
Sentivo questo amore anche da parte loro.
Un amore inspiegabile, che spero che ci avrebbe unito per sempre.
Mi auguro che fra vent'anni saremo tutti qui con i nostri figli,come quel film che guardavo quando ero piccola.
Ad amarci ancora, ancora e ancora.

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