In mezzo a tutta quella gente persi i miei compagni d'avventura.
La sera dopo eravamo tutti al lido a divertirci come i vecchi tempi tutti insieme.
Notai che Luisa parlava ancora con Francesco e vedevo da lontano che lui gli offrì un chupito.
Sapevo che Francesco non voleva fare nulla di serio con Luisa,ma mi auguravo che anche lei lo sapesse.
Se la cosa si fosse fatta seria sarei stata la prima a parlarle.
Mi raggiunse Desirée e mi portò al bancone.
<<tu ti perdi sempre! Meno male che con la mia altezza non puoi andare così lontana>>
Disse sorridendo per poi prendere un drink.
<<voglio ubriacarmi sta sera>>
Disse scrollando le spalle e portandosi la cannuccia in bocca.
<<Negroni?>>
Lei mi annui,mi prese per mano e mi accompagnò in pista ballando.
<<dov'è Matteo?>>
<<dovrebbe arrivare fra poco con quelli di superiore. Sai anche se gli stiamo simpatici non siamo la sua compagnia come loro non saranno mai la nostra>>
Desirée era la persona più coscienziosa, un po svampita ma era una persona d'oro, con quei lunghi capelli ondulati biondi
Inizialmente non mi andava a genio poi invece piano piano ho legato tantissimo.
Mentre Desirée ondeggiava davanti a me si fermò e mi prese dalle spalle per farmi girare verso l'entrata.
I gemelli stavano scendendo,il biondo scrutò la folla come se stesse cercando qualcuno e quest'ultimo dopo aver sceso lentamente le scale con stile si avvicinò a vale sicuramente con qualche scusa.
L'aveva adocchiata subito prima di scendere ecco perche andò dritto al punto.
<<ma vale non si sentiva con qualcuno?>>
Scossi la testa.
<<hanno ormai chiuso-dissi guardando vale al bancone-sarei felice che si frequentasse con quel gnocco>>
Desirée mi guardò per rimproverarmi ridendo.
<<anche tu faresti cosi!>>
Dissi dandole un pizzicotto sotto al braccio.
Ci raggiunsero gli altri e aggiunti c'erano anche Matteo e gli altri.
Desirée se ne andò subito lontano da noi.
Rimanemmo li per qualche secondo in cerchio per vedere cosa fare.
Alcuni andarono a fumare, altri andarono al bancone e altri andarono a ballare.
Vale era ancora a parlare con il gemello e Luisa con Francesco.
Io come si dice nel dubbio vado in bagno.
Mi allontanai dal mio gruppo e senza dire nulla a nessuno mi feci spazio nella gente sudata, ubriaca e fatta.
Girai alla mia destra e percorsi il corridoi che mi avrebbe portato alla toilette.
I bagni bianchi si ritraevano davanti a me.
C'era la distinzione fra maschio e femmine ma tutto nella stessa stanza.
Infatti lo specchio veniva divido da entrambi i sessi.
Entrai e notai due ragazze bionde ubriache che litigavano per chi doveva entrare per prima in bagno per vomitare.
Io aspettai pochi minuti poi stufa visto che non si decidevano,le spostai e entrai sotto i loro occhi.
Si sarebbero dimenticati di me al più presto perché appena entrata avevano ricominciato a litigare.
Aprì subito la finestra per via del cattivo odore.
Mi guardai allo specchio alla fine di aver fatto i miei bisogni.
Dalla finestra si sentiva il rumore della macchina.
Dopo aver tirato lo sciacquone uscì dalla cabina e andai al lavandino comune a lavarmi le mani.
Mentre misi le mani sotto l'acqua sentì osservarmi.
Alzai lo sguardo in direzione dello specchio e riconobbi il suo viso.
Mi guardava ma non disse nulla.
Le ragazze alla fine erano entrate insieme nel bagno.
Io mi zitti e mi avvicinai alla porta per andare via, non mi asciugai neanche le mani.
<<giulia>>
Il suono mi fermo e lo guardai in faccia.
<<non ho avuto l'occasione per dirti grazie>>
Più che di un grazie desideravo n scusa che non sarebbe mai uscito dalla sua bocca e su questo ero sicura.
<<non ce né bisogno>>
Lui scosse la testa.
<<non doveva andare così!>>
Disse scuotendo la testa e guardando il basso.
<<sono stato io! È stata colpa mia!>>
Non so dove voleva arrivare.
Questa era tutta scena forse.
L'avevo visto negli occhi e non era fatto di nulla.
Riconoscevo i suoi occhi.
Nel bagno entravano e uscivano persone e noi eravamo li in mezzo fermi e congelati.
<Michael non c'è bisogno ho detto!>>
<<non voglio litigare!>>
Disse lui cercando contatto.
<<non sto facendo così per litigare con nessuno! Ho detto solo che non c'è bisogno>>
Dovevo mantenere il mio ruolo.
Sarebbe successo un casino se non avessi fatto ciò.
<<non fare la stronza!>>
Lo guardai a bocca aperta.
<<cosa dovrei fare scusa?>>
Dissi portandomi le mani sui fianchi.
<<non Ti sto dicendo che tu non hai ragione però non devi fare così>>
<<non dare le colpe a me adesso>>
Lui era pentito, sembrava.
<<tu sei venuto qui per me? No quindi torna a fare quello che stavi facendo>>
Dissi mentre stavo per uscire visto che le ragazze di prima erano uscite sostenendosi insieme.
<<è meglio che non vado a fare quello che stavo facendo!>>
Sapevo a cosa si riferiva.
Per fare quelle cose c'è il pullman. Io schifo così non ne voglio sapere.
<<stai zitto per favore!>>
Dissi schifata.
Lui si mise in ginocchio.
<<Michael alzati! Non fare ste scenate!>>
Lui si attaccò al mio vestito.
<<solo se tu vieni con me in un posto>>
<<Michael non dovrei essere qui con te! Non posso>>
<<non puoi o non vuoi?>>
<<Michael dopo quello che mi hai fatto No.
Non voglio e non posso>>
<<mia mamma me l'aveva detto di starti lontano ma c'è sempre qualcosa che mi conduce a te>>
Lui mi prese per mano.
<<Michael No!>>
<<devo farti vedere una cosa>>
Non mi scostai dalla sua Presa perché volevo vedere cosa doveva fare. Volevo. Io volevo.
Michael mi portò in spiaggia vicino alla Barca.
Non so se volle farlo per farmi del male ma ci stava riuscendo.
Non dovevo lasciare la mia compagnia. Non dovevo venire con lui.
Ma dovevo dargli una possibilità.
Nel suo piccolo mi stava mostrando qualcosa di importante.
Mi fece sedere sulla sabbia dietro la barca.
<<guarda>>
Lui guardò il cielo ma io vitti solo le mie stelle nulla di nuovo e mi stavo già stufando di questa sciocchezza.
Di queste prese in giro.
Mi girai verso di lui per fargli capire di smetterla.
<<non Ti sto prendendo in giro-alzò l'indice nel cielo blu e mi indicò tre stelle in particolare molto illuminate-quello è il triangolo estivo>>
Disse collegando con il dito le stelle fra di loro.
<<si vede solo in estate. Questa è la cosa bella.. Sono come noi>>
Ero allibita per la bellezza di quello che mi aveva appena detto.
<<ovvero?>>
<<anche se siamo lontani saremo sempre collegati da qualcosa che ancora non so cosa>>
Abbassai lo sguardo e in quel momento mi senti libera di dargli una chance.
Forse potevamo essere qualcosa.
Qualcosa che ancora non sapevamo cosa.
Michael si girò verso di me e mi toccò una guancia.
<<perdonami, per favore!>>
Disse con tanto dolore. O era un bravo attore o stava facendo ciò che sentiva.
Mi avvicinai verso di lui e gli seguì le linea del suo viso, al mio contatto lui chiuse gli occhi.
Mi scesa una lacrima che scomparve quando Mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai.
Lui prese il mio viso nelle sue mani e io Mi sdraiai.
Lui si sdraiò sopra di me e continuò a riempirmi di baci.
Gli alzai la maglietta facendo fuori uscire la sua pelle tatuata e iniziai s baciarlo.
Volevo di più. Lui l'aveva capito e io gli stavo dando tutti i segnali possibili.
<<giulia io non sono venuto a pentirmi per questo>>
Disse in preda dalla foga.
Io circondari la sue vita con le mie gambe.
<<voglio soffrire per te!>>
Mi accaldai tutta e le mie guance arossirono.
Avevo io il potere adesso
I suoi muscoli si rilassero sotto i miei baci,i miei morsi, e i miei soffi.
Lui mi guardò negli occhi e mi annuì.
Diventammo una cosa sola.
Sole e luna.
Mare e spiaggia.
Lui e me.
Il suo cuore batteva all'unisono con il mio.
Il mio telefono squillava ma non risposi.
E sotto al triangolo estivo consumai il mio amore con il diavolo.
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Resta Estate
ChickLitE' una nuove estate per Giulia,un'estate che è diventata la sua estate. Un amicizia destinata a qualcosa di più,l'amore per il mare,le feste gli amici e lui. Giulia non è la classica ragazza moderna ma è qualcosa di più,un insieme di emozioni in...