Capitolo 11

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Diego

Arrivai a Spezia, parcheggiai la macchina, entrai in un bar e comprai una bottiglietta d'acqua. Sono le quattro e mezza, non è troppo presto?
Andai verso un parco vicino a casa di Giulia e mi sedetti su una panchina. Una signora sui quarant'anni mi passò davanti con due buste di spesa in mano e mi guardò male.
Perché?
Non le diedi retta e scrissi a Giulia di venire qui al parco alle cinque e mezza.
"Ma che parco?"
"Qui vicino a casa tua c'è un parco con una fontana sotto a dei alberi."
Non mi sono spiegato abbastanza ma vabbè.
"Ah okay. Prima della fontana c'è un tipo di skate park?"
"Esatto."
"Okay, allora ci vediamo tra poco."
Sono troppo preso da lei, anche se non la conosco. Fino ad oggi non sapevo manco il suo nome. Però Giulia è un bellissimo nome. Le sta bene.
Che cazzo mi sta succedendo?

Sono le cinque passate e in questo parco non c'è un'anima. Solo vecchi che passano. E qui c'è pure un tipo di skate park.
Ricordo quando prendevo il treno e venivo qui, a Spezia. Lo facevo spesso di sera, quando volevo staccare. Andavo al molo, mi sedevo e scrivevo ciò che mi divorava dentro.

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