Capitolo 19

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Giulia

Alle nove arrivammo alla stazione di La Spezia Centrale. Mia mamma non mi chiamò ancora, quindi è andato tutto bene.
"Non dire che non ti sei divertita stanotte." disse Lara.
"Mi sono divertita sì, però sono stanchissima."
"Beh, anch'io. Ti accompagno a casa."
Arrivammo sotto casa mia alle nove e mezza.
"Fatti sentire quando ti svegli. Ciao Giù." mi diede un abbraccio e se ne andò.
Salii le scale e entrai a casa. Era domenica, ma mia mamma lavorava lo stesso. Entrai in camera mia e poggiai lo zaino, dopodiché andai in cucina a prepararmi i cereali. Presi la confezione con i cereali e notai che stanno finendo.
Sul tavolo c'era un piccolo bigliettino.
"Dopo lavoro vado da Roberta. Tornerò tardi perché lunedì faccio il turno di sera. Qui hai i soldi per il pranzo e per la cena, compra qualcosa perché non c'è niente."
Ma che bello. È iperprotettiva, ma allo stesso tempo non gliene frega niente di me. Mangiai i pochi cereali e andai a letto.

Mi svegliò la vibrazione del mio telefono.
Diego.
Non sapendo bene cosa fare, risposi.
"Giulia?"
"Ciao, Diego."
"Ti ho svegliata?"
"No, sono sveglia da un bel po'." mentii.
"Che fai oggi?"
"Non ho progettato nulla."
"Fatti trovare pronta per le cinque."
Dopodiché riattaccò.
Sono confusa.
Ieri l'ho visto con un'altra e mi chiama? Non posso incazzarmi, non è di mia proprietà Diego. È il mio idolo. E io non sono niente per lui.

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