Capitolo 20

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Giulia

Impostai la sveglia per le due e mi addormentai.

"Cazzo ma sei stupenda!" mi disse Diego.
"Dici? A me non sembra. Poi questo vestito attillato non mi convince."
"Patetica. Lo sai bene che sei bellissima." mi riproverò.
"Andiamo che sennò faremo tardi."
Arrivammo alla festa dove c'erano tutti.
"C'è Diego e Giulia!" urlò Mario e poi venne ad abbracciarci. 
"Da quanto tempo! Mi siete mancati innamorati pazzi!" continuò.
Ci abbracciammo con tutti dopodiché andammo a sederci con Mario e Walter.
"Allora cosa volete da bere?" ci chiese Walter.
"Io voglio un po' d'acqua." rispose Diego.
"Stai scherzando?" disse Walter.
"No, voglio l'acqua." continuò Diego.
"E va bene, ma solo stasera." disse Walter con un mezzo sorriso.
"Te Giù?" mi chiese.
"Beh, sinceramente non lo so." risposi confusa.
"Allora vieni con me in cucina."
Passammo tra la folla e arrivammo in cucina. La casa è molto grande.
"Ti va bene un po' di Limoncello?"
"Uhm, non so. Per ora anche a me dammi un po' d'acqua."
Walter prese due bicchieri di plastica e versò un po' d'acqua dal rubinetto.
Ci mettemmo dieci minuti a tornare nel salotto.
Sorpresi non vedemmo nessuno. Apparte Diego che si baciava con una ragazza a cavalcioni sopra di lui.
"Oh cazzo." disse Walter.
"Ma che cazzo fai?!" continuò.
Diego fece scendere da lui la ragazza.
"Giulia, è stata lei a salire sopra di me!" cercò di trovare la scusa giusta.
"Stiamo insieme da due anni Diego, mi fidavo di te!" risposi e corsi via dalla casa. 
Dopo un paio di minuti mi ritrovai a parlare con Mario fuori.
"Io sapevo che tra voi due non poteva andare, lui è fatto così, non ti merita cazzo."

Mi svegliò il rumore assordante della sveglia. Ma perché sogno ste cose?
Mi tornò in mente mia zia.
"Sognamo ciò che ci manca e ciò che di più temiamo."
Quando ero piccola lei veniva spesso da me, quando mia madre non c'era. Mi raccontava tutto della psicologia perché lei era una di quelle.
Alle due passate mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia. Mi vestii, mi truccai e mi legai i capelli.
Ce l'ho fatta per le quattro. Però non so cosa fare.
Mi misi a leggere e mangiai l'ultima mela rimasta, ormai quasi marcia.

Diego 5:16:
"Sto per arrivare alla tua via. Puoi scendere."

Scesi da casa e andai verso l'inizio della vietta. Vidi la Fiat di Diego.
"Hey, sali." mi disse.
"Hey, allora perché sei di nuovo qui?"
"Ti volevo parlare. Però prima andiamo in un posto."
Restammo in silenzio fino al molo. Andammo in un posto isolato in fondo.
"Ecco. Non ci vengo da quando sono adolescente." disse.
"Uhm, allora? Di cosa vuoi parlarmi?"
"Quello a Genova doveva essere l'ultimo firmacopie. Mercoledì ne ho ancora uno a Milano. Vuoi venire con me?"
Perché non lo chiedi alla tipa con cui ti baciavi vicino al mare?
"A Milano? Ma stai scherzando?"
"Posso parlare io con tua mamma."
Ma che?
"No, lei non sa niente di ciò che è successo. Poi, se glielo chiedessi tu, non mi farebbe andare di sicuro."
"Beh, non puoi fare qualcosa?"
Lara.
"Aspetta un attimo." risposi.
Chiamai Lara che rispose subito.
"Lara?"
"Hey, hey, hey! Ma chi si fa sentire"
"Lara è una cosa importante."
"Dimmi tutto!"
Sembra fatta.
"Sei con Mattia?"
"Forse. Dimmi comunque."
"Martedì di sicuro ti chiamerà mia mamma. Devi dirle che sono a dormire da te, okay?"
"Ma certo! Tanto mia mamma è via fino a sabato."
"Sei un tesoro, grazie." riattaccai.
Andai a sedermi vicino a Diego.
"Allora?" mi chiese.
Stavo fantasticando su Milano, sta zitto.
"Ehm, sì. In qualche modo ce la faccio."
"Ma non hai scuola?"
Merda!
"La prossima settimana metteranno i voti, quindi se questa settimana manco di due o tre giorni non fa niente." risposi. "Ti devo chiedere una cosa, Diego."
Non so se farlo. Non sono nessuno per lui. Ma cazzo, lo devo fare.
"Dimmi."
"Uhm... Ieri sera ero a Genova."
"E?"
È più difficile di quanto pensavo.
"Ti ho visto con una ragazza addosso."

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