Capitolo 28

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Giulia

Mi svegliai a mezzogiorno. Non andai a scuola perché non sapevo cosa fare, Diego non si è fatto sentire.
Mia madre, stranamente, non c'era.
Andai a fare colazione e aspettai per la prossima ora un messaggio o una chiamata di Diego.
Finalmente, alle due passate, mi chiamò.
"Giulia?"
"Hey, Diego."
"Scusa per l'altra volta, dovresti sapere che prima di fare qualcosa non ci penso."
Uhm, okay.
"Comunque, tra poco ti vengo a prendere perché stasera partiamo. Vuoi venire, vero?" mi chiese.
"Ma certo che voglio venire!" strillai dalla gioia.
"Beh, alle tre passate sarò da te, fatti trovare pronta. A dopo piccol... Ehm, Giù."
"A dopo Diego."
Piccola? È così dolce, si è subito corretto...
Sentii la porta chiudersi. Mia mamma.
"Non dovrerti essere a scuola?" mi chiese.
"Mamma, mi sono sentita male stamattina. Dov'eri?"
"Mi hanno chiamata dal lavoro oggi verso le sei e stasera ci devo riandare, addirittura!"
"Ah... Comunque, tra poco vado da Lara, oggi dormirò da lei."
"Ah, però andate a scuola, vero?"
"Sì, resto da lei per due o tre giorni, sua mamma non c'è."
Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.
"Sua mamma non c'è?"
"Ehm, no, ma puoi chiamare Lara e chiederle se davvero vado da lei."
"Va bene, poi vedrò. Adesso devo andare in centro a fare dei giri, ci vediamo, uhm, tra qualche giorno." disse poco convinta.
Che sollievo.
"Va bene, ciao mamma." la salutai e lei, subito dopo, uscii dalla casa.
Manco un abbraccio, un bacio. Niente.

Scrissi a Lara di dire a mia mamma che sa tutto, che sua mamma sa tutto e che per i prossimi giorni andremo a scuola. Ho un po' di paura, cosa le dirò se mi chiederà dove vado?
Dopo un paio di minuti mi rispose con un semplice "okay".
Andai a prepararmi dopodiché preparai lo zaino con qualche cambio.

"Sono qui." mi scrisse Diego.
Uscii di casa e andai dalla macchina di Diego.
"Hey." mi salutò abbracciandomi.
Che bello.
"Hey." ricambiai il saluto.
"C'è Mario in macchina, questa volta guida lui, se vuoi posso stare con te dietro."
Adesso conoscerò di persona Tedua, il migliore amico, fratello, di Diego.
"Ci sei?"
"Sì scusa. Tranquillo, posso stare da sola dietro." risposi con un sorriso.
"E va bene, comunque andremo ancora nell'hotel a prendere la roba e a prendere Mirko e Walter."
"Cavolo, conoscerò tutti. E andrò a Milano!" dissi.
Ci avviammo verso l'inizio della via dove ci aspettava Mario.
"Non sei mai stata a Milano?" mi chiese Diego.
"Ecco qua, siamo arrivati." disse Mario.
Scendemmo dalla macchina velocemente e ci dirigemmo verso l'entrata dell'hotel.
Entrati nell'appartamento vidimo Walter e Mirko sul divano.
Mi colpì subito un forte odore di erba.
Scommetto che stanno sempre su quel divano.
"Hey! Ma chi è quella?" chiese Walter.
Mi sentii ancora di più in imbarazzo.
"Sta calmo, è una nostra amica. Cioè, un'amica di Diego."
Walter e Mirko mi vennero incontro.
"Piacere Mirko."
"Piacere Walter."
Vi conosco bene.
"Piacere Giulia." risposi.
"Sì, va bene. Adesso devo andare a prepararmi." disse da dietro Diego, mi prese per un braccio e mi trascinò nella sua camera, suppongo.
"Mi aiuti?" mi chiese.
"Volentieri."
"Allora, tutte le cose sono abbastanza sporche e sudate, non ti schifare, ti prego."
Scoppiai a ridere e subito dopo anche lui.
"Capisco." risposi.

Uscimmo dalla camera di Diego e ci dirigemmo verso la macchina.
Gli altri sono rimasti su.
"Vengono tra poco, si devono ancora preparare."
"Okay."
Entrammo nella macchina.
"Stai dalla parte del finestrino e io in mezzo, non penso che tu voglia stare vicino a quel coglione di Walter."
"Va bene." risposi ridendo.
"Allora, che hai fatto in questi giorni?" mi chiese.
Ma niente, ho pensato a te sono andata a scuola e niente.
"Niente, ieri sono andata a scuola e basta."
"Interessante." disse ridendo.
Passammo il resto del tempo in silenzio ad aspettare che gli altri scendano.
Dopo un paio di minuti scesero con gli zaini pieni.

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