Capitolo 25

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Giulia

Mi svegliai con un mal di testa terribile. Mi tolsi le cuffiette e guardai il telefono. Le due passate. Perfetto e io che mi devo svegliare alle sette.
Andai in cucina a prendere qualcosa da bere. Le luci erano accese.
"Mamma, che ci fai qui?"
"Sono rientrata un'ora fa. Ho visto che hai fatto la spesa."
"Beh mi hai lasciato i soldi, dov'eri?"
"Sono andata ad una cena con Roberta e altri amici, te che hai fatto tutto il giorno?"
Beh, ho visto Diego, è venuto qui da noi, poi è venuta Lara e alla fine Diego cercò di baciarmi, ma visto che hai una figlia stupida, l'ho respinsi. Mi sono addormentai verso le otto e adesso sono qui.
"Beh, niente. Sono ritornata verso le nove da M.. Matilde e poi sono andata a fare la spesa. Niente di che."
"Va bene. Almeno hai fatto la spesa!" disse felice.
"Sì, adesso vado a dormire perché domani ho scuola. Notte ma'."
"Buonanotte."
Presi un bicchiere e ci versai un po' d'acqua che ho comprato oggi. O meglio, che ha preso Diego.
Andai in camera e mi misi a guardare la tv.
E se a Diego è successo qualcosa mentre tornava? Era sconvolto mentre usciva dalla cucina.
Mi addormentai prima del previsto, pensando a lui.

A scuola pensai tutto il giorno a Diego. Ero persa nel mio mondo, come al solito. Lara non c'era, marina la scuola da un paio di giorni.
Tornai a casa verso l'una e mezza. Entrai a casa e trovai mia mamma in cucina.
"Com'è andata a scuola?"
"Tutto bene, come sempre."
"Sto preparando la pasta, ne mangi un po'?" mi chiese.
"No, non ho fame."
"Ma che ti succede?"
"Mamma niente. Non ho fame."
"E va bene, io vado a lavorare alle sette fino alle nove di domani mattina. Preprati qualcosa per cena, non puoi non mangiare tutto il giorno!"
Non le risposi e andai in camera mia.
Voglio andare via da questa casa gigante, ci sono troppi ricordi brutti qui.
Sentii il mio telefono vibrare. Sullo schermo apparve il nome Lara:
"Sei andata a scuola?"
"Sì, non abbiamo fatto niente di nuovo."
"Perfetto. Ieri ho fatto pace con Mattia e mi ha detto che ogni persona ha i suoi tempi e che mi capisce."
Bastardo. È un coglione, perché lei non lo capisce?
"Bene."
"Possiamo vederci oggi? Non ho voglia di stare a casa."
"Lara, sono stanca, non ho dormito stanotte."
"Okay, allora va a dormire. Sogni d'Izi." disse ridendo.
Sogni d'Izi.
"Ciao Lara." la salutai e subito dopo riattaccai.

Mi svegliò mia madre.
"Giulia, chi è Diego? Ti sta chiamando da tre ore."
Cosa?
"È un amico di Lara."
"E cosa vuole da te?"
"E che no so io?"
Mia mamma se ne andò e io richiamai Diego.
"D-Diego?"
"Giulia?"
Non era la voce di Diego, ma era una voce familiare.
"Sì?"
"Sei tu la ragazza di Spezia?" mi chiese.
"Ehm sì." risposi poco convinta.
"Sono Mario, un amico di Diego. Posso parlarti un attimo, anche se non è un discorso da telefono?"
Compresi che era Tedua. Ma perché mi chiama dal telefono di Diego?
"Che cos'è successo a Diego?" risposi con un filo di voce.
"Stai tranquilla, non gli è successo niente. Adesso sta dormendo, ieri è rientrato e dopo un paio di minuti è svenuto."
Svenuto?
"È colpa mia." dissi con le lacrime agli occhi.
"Non è colpa tua. È colpa sua perché è una testa di cazzo e non sa prendere le medicine." rispose.
"Comunque, ti volevo dire... Ehm non ci conosciamo, okay, ma ti volevo parlare. Cosa c'è tra te e Diego?"
Cosa c'è tra me e Diego?
"Non c'è niente, mi ha solo riportato a casa."
"Voi due vi conoscete allora."
"No che non ci conosciamo. Non sapevo come tornare da Genova dopo il suo firmacopie e lui mi vide sotto i portici, da sola, vicino alla libreria."
"Cazzo, non è da lui questo comportamento."
Non so rispondere.
"Comunque sembra preso tanto da te, quanti anni hai?" mi chiese.
"Quasi diciotto."
"Oh.." sembra sorpreso. "Mi sa che Diego si sta svegliando. Se ce la fai, prova a venire a Genova. Ciao, Giulia?" disse velocemente dopodiché riattaccò.

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