Percy non sapeva se essere emozionato o no. Harry gli aveva parlato bene di Hogwarts, ma lui era comunque preoccupato. Prima di tutto, aveva paura di allontanarsi da Annabeth e, secondo, aveva paura di morire.
I signori Weasley non li accompagnarono alla stazione di King's Cross. Presero l'auto volante dei Weasley e volarono alla stazione dove avrebbero preso il treno che li avrebbe portati a destinazione. Arrivati in stazione, si diressero al binario nove, ma loro dovevano prendere il treno del binario 9 ¾. Non c'era nessun binario 9 ¾ e Annabeth stava per perdere la pazienza.
Solo quando gli dissero che dovevano andare contro un muro, Percy pensò che i maghi non era proprio dei tipi normali, ma chi era lui per giudicare, in fondo?
-È sicuro, davvero!- esclamò Hermione- Non dovete temere nulla. Non vi farete male.
-Questa l'ho già sentita- borbottò Talia. Quel giorno si era decisa ad indossare un qualcosa di diverso dall'argento, nonostante ormai avesse vestiti solo di quel colore. Portava degli skinny jeans neri, una t-shirt arancione del campo, i suoi amati anfibi e la giacca di pelle. Si era anche rimessa la solita gioielleria punk addosso, ma questo era il meno. Il trucco che portava spiccava più delle collane borchiate e con i teschi che aveva addosso. Aveva abbandonato la divisa da Cacciatrice, ma aveva indossato la divisa da punk e, sinceramente, Percy non sapeva quale delle due gli facesse più paura.
-Andremo a coppie- propose Annabeth- Però prima deve andare qualcun altro.
-Vado io- si propose Draco. Percy non aveva parlato molte volte con il ragazzo biondo, ma vedeva dalla sue profonde occhiaie che era un ragazzo problematico. Era deciso a parlargli prima o poi, solo non riusciva mai a trovare il momento giusto. Gli ricordava parecchio Luke, il figlio di Ermes. Un ragazzo biondo, anche se Draco pareva di più coi capelli bianchi, che biondi, gli occhi azzurri come il ghiaccio come quelli di Jason e il volto magro, come se non mangiasse da giorni, anche se dai Weasley c'era anche troppo cibo.
-D'accordo- rispose Harry.
Il biondo camminò fino al muro e lo oltrepassò. I semidei erano a bocca aperta. Non si era schiantato contro il muro e questo era piuttosto strano. Forse funzionava come la barriera al Campo Mezzosangue, che nascondeva ai comuni mortali il campo e che proteggeva i semidei dagli attacchi dei mostri.
-Adesso possiamo andare?- domandò Hermione esasperata- O perderemo il treno.
A coppie attraversarono il muro, ritrovandosi subito in una stazione con un treno rosso scarlatto e nero già pronto alla partenza sui binari. Il cartello di plastica su una colonna di mattoni indicava il numero del binario: 9 ¾ .
Senza perdere tempo, salirono sul treno e andarono a cercare uno scomparto vuoto. Ormai erano tutti pieni, ma ce ne era uno vuoto poco distante dal vagone dei professori. Tutti salutavano Harry e i suoi amici e rivolgevano occhiate interrogative ai semidei. Si sedettero nello scompartimento vuoto. Era più grande degli altri, ma dovettero comunque stringersi parecchio, anche quando Hermione, Ron e Draco andarono nel vagone dei prefetti.
Fuori dal finestrino scorreva il paesaggio montano. Dolci colline venivano solcate da fiumi e torrenti e grandi prati verdi venivano pascolati da capre e mucche. Non era come Long Island. Long Island era più paludosa e meno verdeggiante come quel luogo. Quel posto era magico. Irradiava magia da ogni filo d'erba, che presto venne sostituita dalla neve candida. Un tappeto soffice di bianca neve.
Leo accese una fiammella tra le sue dita cercando di riscaldare tutti. La temperatura era scesa parecchio e, nonostante fossero tutti appiccicati come sardine in scatola, c'era comunque freddo.
-È normale che faccia così freddo?- domandò Piper allacciandosi il cappotto e costringendo Jason ad abbracciarla ancora di più.
-No- rispose Ginny-Non è normale.
Lei e Harry si guardarono per qualche secondo poi non videro più nulla. La luce era saltata e a malapena si vedeva oltre il proprio naso.
-Chione- borbottò Leo alzando gli occhi- La percepisco. Ce l'ha ancora con noi mi sa.
Anche la figlia di Afrodite alzò gli occhi al cielo e disse:-Fantastico. Appena usciti dal campo, già sotto attacco. Io quella dea la faccio fuori un giorno o l'altro.
Fuori era completamente buio e non si vedeva niente neppure dentro. Percy non era molto contento di essere al buio, non gli piaceva molto.
-Ragazzi, la porta è bloccata- disse Talia smuovendo la maniglia e provando ad aprire la porta.
-Fa provare- mormorò Harry- Alohomora.
La porta non si aprì. Erano bloccati nello scompartimento.
-Magia divina- borbottò Annabeth- Non è possibile da battere con la vostra.
Arrivarono Hermione, Ron e Draco. La ragazza urlò parecchie volte, ma nessuno la sentiva, e sbatteva la mano contro il vetro. Provarono anche da fuori ad aprire la porta ma non ci riuscirono.
-Leo!- esclamò Luke- Evoca il fuoco. Ora.
Il figlio di Efesto non se lo fece ripetere due volte. La sua mano prese fuoco e Leo l'accostò vicino alla maniglia, questa fuse e la porta si spalancò. Ron abbracciò Ginny e la ragazza ricambiò l'abbraccio.
-Siamo arrivati- disse Hermione asciugandosi le lacrime con il dorso della mano- E voi non avete le divise. Fa lo stesso. Dobbiamo andare o non ce la faremo a prendere le carrozze.
Scesero dalla locomotiva e raggiunsero il luogo, dove l'ultima carrozza stava partendo.
-Fantastico...-borbottò Ron- Ora come raggiungiamo il castello?
-Dimenticate che siamo semidei- sorrise Percy per poi sorridere agli altri ragazzi. I sei maghi si guardarono tra di loro, ma non riuscirono a capire che cosa stessero tramando i ragazzi.
Nico, Talia, Bianca, Will e Hazel li salutarono e scomparvero nell'ombra. Frank assunse la forma di un grande drago e ordinò ai maghi di salire su drago-Frank. Con loro salirono Calipso, Reyna, Luke, Leo, Beckendorf e Silena.
-Voi come andrete?- domandò Ginny attaccandosi alle squame di Frank.
-Io e Jason voleremo, mentre Percy e Annabeth passeranno dal lago- rispose Piper mentre allacciava le braccia al collo di Jason e lui le afferrava la vita.
-Passerete per il lago?!- esclamò Draco- Troppo pericoloso. Là sotto c'è il calamaro gigante e delle creature mostruose. È troppo pericoloso.
-Tranquillo Draco- gli rispose Annabeth- Torneremo sani e salvi.
Senza dire altro, Percy e la figlia di Atena si gettarono in acqua. Inizialmente Annabeth non vide niente e le sembrò di essere tronata nel Tartaro, quando avevano incontrato le arai, le maledizioni. L'avevano resa cieca, da allora voleva sempre qualcuno quando era buio e la maggior parte delle volte chiedeva a Percy, perché lui era la sua ancora di salvezza. Il figlio di Poseidone creò una bolla enorme e chiese alle correnti di portarli sino all'ingresso di Hogwarts. Il viaggio durò poco, ma era comunque del tempo che passavano insieme.
L'acqua li fece atterrare proprio davanti al portone di Hogwarts, dove vi erano già Hazel, Nico, Will, Talia e Bianca. Il resto del gruppo atterrò poco dopo e Frank poté tornare umano.
I maghi guidarono i semidei sino alla Sala Grande. Lì fuori vi era una donna con uno chignon fatto alla maniera antica, un cappello verde intonato al suo abito. Definirla anziana era come dire a Chirone che era nel fiore degli anni.
-Finalmente siete arrivati!- esclamò la donna- Potter, Weasley, Malfoy, Granger! Entrate immediatamente nella Sala Grande. La cena sta per essere servita.
Harry, Ron, Hermione, Ginny e Draco oltrepassarono la porta e i semidei rimasero soli con la donna. Ella gli rivolse un sorriso e disse:-Io sono Minerva McGranitt, la preside. Appena verrete annunciati, entrate nella Sala Grande. Prima devo spiegare un po'di cose ai miei studenti.
La donna entrò nella sala e le porte dietro di lei si chiusero. Non sentirono niente di ciò che venne detto dentro e forse era meglio così. Poi le porte si spalancarono.
Percy raccolse tutto il suo coraggio e iniziò a camminare tra i tavoli. La sala era davvero grande. Aveva quattro tavoli, due a destra e due a sinistra, ognuno con sopra uno stendardo. Infondo alla Sala vi era il tavolo degli insegnati e un leggio che sembrava quelli dove vi era appoggiato il Vangelo in chiese. Non che Percy ci fosse mai stato in una chiesa.
Al loro ingresso, i ragazzi posarono tutti gli sguardi su di loro. Avevano le magliette arancione e viola, ma non era un problema quello giusto? Erano forse le armi che portavano alla cintura e sulle spalle? O perché percepivano la loro aura semidivina?
-Quando chiamerò il vostro nome, verrete qua e io vi poserò il Cappello parlante sulla testa e verrete smistati. Avila Ramirez-Arellano Reyna.
Reyna si fece avanti, si sedette sullo sgabello e la donna con la veste verde le posò un cappello vecchio e rovinato sulla testa. Dopo pochi minuti, questo urlò:-CORVONERO!
Il tavolo più a sinistra esultò e scoppiò in un applauso. Reyna andò a sedersi in un posto libero vicino ad una ragazza bionda e cominciarono subito a parlare.
-Beauregard Silena!
Silena si sedette dove poco prima era Reyna e la preside le posò il cappello parlante sulla testa. Dopo cinque minuti questo urlò:-TASSOROSSO!
Silena andò a sedersi al tavolo con lo stendardo giallo e nero e presto la raggiunse Beckendorf. Entrambi incominciarono a conversare con un ragazzino della loro età con i capelli biondi e carnagione chiara.
-Chase Annabeth!
Pochi minuti dopo il cappello aveva gridato "GRIFONDORO!" e la figlia di Atena si era andata a sedere accanto ad Hermione e Ginny.
Calipso fu smistata in Corvonero, Nico, Luke e Jason in Serpeverde, Talia in Grifondoro e Bianca in Tassorosso.
Quando anche Talia si fu seduta con Annabeth al tavolo del Grifondoro, la preside gridò a gran voce:-Jasckson Perseus!
Al figlio di Poseidone tremavano le mani. Se non fosse capitato nella stessa casa di Annabeth? Come avrebbe fatto poi a proteggerla? Era la sua unica ragione di esistenza, non poteva permettersi di allontanarsi da lei, non un'altra volta.
Guardò il tavolo del Grifondoro e trovò gli occhi grigi di Annabeth. Erano splendenti come il diamante puro, ma di una tonalità di grigio che face invidia al grigio del cielo in tempesta. Lo stava incoraggiando ad andare avanti: a sedersi e a ritrovarsi il cappello in testa. Non era peggio del Tartaro, questo era sicuro.
Si sedette sullo sgabello e la McGranitt gli posò il vecchio cappello sulla testa. Quello iniziò a parlargli, ma gli altri non lo sentivano, ne era certo. Borbottava cose come:- Leale, coraggioso, disgusto del potere e qualche volta usufruente della materia grigia. Dove ti colloco? Potrei... ah... si! GRIFONDORO!
Il tavolo di Harry scoppiò in un tumulto d'applausi e grida. Anche Annabeth si era alzata ad applaudire e, quando gli fu abbastanza vicina, il figlio di Poseidone le scoccò un bacio. Un bacio a stampo, ma che trasmetteva comunque tutta la paura che aveva avuto di perderla. Paura che era svanita quando il Cappello Parlante aveva urlato la sua casa.
In seguito a Grifondoro si unirono anche Hazel e Leo, mentre a Tassorosso Frank e Piper e a Corvonero Will e Alex.
A Percy dispiaceva per essere stato diviso dai suoi compagni, che ormai erano la sua famiglia, ma sapeva che era meglio incontrarsi ogni tanto che non incontrarsi proprio.
Quando la McGranitt batté le mani, le tavole si riempirono di cibo e bevande. Percy non aveva mai visto così tanto cibo in una sola volta. Al Campo Mezzosangue, i piatti e i bicchieri si riempivano di ogni cosa uno desiderasse e al Campo Giove ordinavi quello che desideravi alle ninfe del vento, che giravano per i tavoli con grandi vassoi pieni di cibo. Percy chiedeva sempre qualcosa di blu, specialmente a colazione.
-È tutto okay Percy?- domandò Hazel mentre si serviva l'insalata. La figlia di Plutone aveva cercato a lungo del gumbo di gamberetti, ma non l'aveva trovato, così aveva optato per l'insalata.
-Non è blu!- protestò il figlio di Poseidone indicando il suo cheeseburger. Talia scoppiò in una fragorosa risata. Suo cugino era un bambino ossessionato dal blu.
-Non puoi mangiare solo cibo blu!- lo ribeccò Leo mentre con una fiammella arrostiva delle patate al forno che per lui dovevano sembrare crude.
-Spegni immediatamente il fuoco Leo!- lo rimproverò Annabeth- Percy, mangia e non lamentarti.
Percy prese un tubetto di ketchup e versò la salsa sull'hamburger. Stava per chiudere il panino, quando sulla salsa vide l'occhio.
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EROI DELL'OLIMPO- L'Ultima Battaglia
FanfictionPercy Jackson pensava che la sua vita sarebbe stata tranquilla, ovviamente nei limiti di un mezzosangue, ma non pensava che stesse tutto per cambiare. Harry Potter aveva combattuto la sua battaglia, aveva sconfitto il Signore Oscuro e salvato i su...