-Non portare sfiga Piper!- esclamò Leo quando, la mattina seguente, prima dell'inizio delle lezioni, Piper gli aveva rivelato i suoi presagi e i suoi timori.
-Leo, sono seria- commentò Piper- Ho una strana sensazione.
Lei non rispose. Si diressero a Babbanologia. Con loro c'erano Percy, Annabeth, Frank e Hazel. Volevano capire tutti il motivo per il quale Piper era sempre preoccupata nell'ultimo periodo. Leo, però, sembrava infischiarsene. Non voleva che nessuno dicesse cose sfortunate sulla sua nave.
-A proposito della Heroes- disse Leo- Dovrebbe arrivare oggi pomeriggio, attraverso Ermes Express. Avete delle dracme da prestarmi? Non voglio avere debiti con Ermes.
-Hai chiesto ad Hermes di portarti la nave qui?!- domandò Percy sbalordito- Costa un sacco!
-Per questo sto chiedendo se avete dei soldi da prestarmi. Vi giuro che ve lo ridaró e in più ci saranno delle vasche idromassaggio nelle vostre cabine.
Piper guardò il figlio di Efesto male per poi prendere un sacchetto e porlo nelle mani del semidio:- Sono metà mie e metà di Annabeth; cinquanta dracme. Vedi di mantenere la promessa, Valdez.
Leo guardò dentro al sacchetto ed esclamò entusiasta:-Siete fantastiche ragazze! Con queste posso mettere una vasca idromassaggio in ogni cabina, comprare i fili di cui Nyssa mi aveva parlato e costruire anche un robot che mi aiuti. Io vi adoro.
Arrivarono a lezione, presero posto e attesero che la lezione finisse. Leo disegnò e progettò tutte le due ore. Disegnò una sezione di cavi che sarebbero stati collegati ai computer di bordo e disegnò la struttura interna dei computer. La lezione sembrò non finire mai, ma Leo seppe impiegare il suo tempo: prese dalla sua cintura degli attrezzi una scheda madre, qualche piccola vite e piccoli cavi elettrici e, senza far rumore, cominciò a montare i vari oggetti. Quando la campanella suonò, Leo raccolse le sue cose e aspettó Piper, Frank, Percy, Annabeth e Hazel davanti alla porta mentre l'onda di studenti ripiegava fuori. Lì si divisero. Piper e Frank seguirono il resto dei Tassorosso in Serra, dove li stavano aspettando Bianca, Silena e Beckendorf, mentre Leo, Percy, Annabeth e Hazel andavano a Difesa Contro le Arti Oscure. Giunsero nell'aula, dove Harry, Ron, Hermione e Ginny stavano parlando animatamente. Erano seduti alla scrivania di Harry e sembravano più pallidi del solito.
-Che succede?- domandò Percy. Harry spostò lo sguardo sul semidio e disse:-Qualcuno sa perché c'è una nave nel giardino di Hogwarts?
A Leo si illuminarono gli occhi nel sentire Harry parlare di una nave. Sperava che fosse la Heroes, la sua nave, il suo nuovo progetto. Corse alla finestra, quasi inciampando nel mantello nero, e guardò fuori spiaccicando il naso contro il vetro freddo. La Heroes era lì con il Dio Ermes davanti che guardava l'orologio impaziente. La trireme greca era lì. Il ponte era in legno di quercia prodotta dai figli di Demetra, i tre alberi avevano già le vele bianche e gli oblò avevano vetro di prima qualità. Leo uscì dalla stanza come un fulmine, percorrendo la scuola sino al giardino, dove la nave e Ermes lo attendevano. Leo corse davanti al dio e quest'ultimo chiese:-Sei tu Leo Valdez?
Leo annuì emozionato, firmò un paio di fogli mentre il dio esclamava:-Ciao Percy! Annabeth come va? Tua madre ti manda questo. E Percy... i biscotti di tua madre sono davvero buoni.
Ermes passò a Percy una scatola di biscotti, mentre ad Annabeth diede un pezzo di carta e una pergamena piegata su se stessa diverse volte.
-Grazie divino Ermes- disse Annabeth- Le dobbiamo qualcosa?
-No carissima, solo il tipetto qua. Ah, a proposito: c'è Luke?
-Credo che sia a pozioni- rispose Hazel. Si sentì una voce urlare "papà" e si votarono tutti. Luke stava correndo incontro a loro, con un sorriso stampato sulle labbra. Si fermò a pochi metri dal dio, come se la sua sicurezza stesse vacillando.
-Ciao Luke- sussurró Ermes. Luke sorrise ancora, poi, con sicurezza, abbracció il padre. Ermes lo strinse tra le sue braccia. Padre e figlio di nuovo riuniti. Luke sciolse l'abbraccio imbarazzato, Ermes gli diede una pacca sulla spalla e disse:-È stato bello rivedervi, tutti quanti, ma ora devo andare.
Leo sapeva che Ermes sarebbe rimasto volentieri ancora un po'. Annabeth gli aveva parlato della sua chiacchierata con Poseidone e ciò che aveva detto il dio lo turbava. Il fatto che gli Dei fossero in pericolo, non lo stupiva più di tanto, ma il fatto che non si facessero vedere neanche nei loro incubi, lo impauriva. Voleva dire che erano soli.
-Arrivederci divino Ermes e grazie- salutò Percy. Il dio scomparve in un pouf azzurro dall'odore di carta imbustata. I semidei rimasero in silenzio per un po', ma ci pensò Leo a rompere il silenzio chiedendo:-Mi date una mano a spostarla nel lago?
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EROI DELL'OLIMPO- L'Ultima Battaglia
FanfictionPercy Jackson pensava che la sua vita sarebbe stata tranquilla, ovviamente nei limiti di un mezzosangue, ma non pensava che stesse tutto per cambiare. Harry Potter aveva combattuto la sua battaglia, aveva sconfitto il Signore Oscuro e salvato i su...